La lotta fra Bene e Male ai nostri giorni
Nessuna notizia da Dio del regista (nonché sceneggiatore della stessa ) Agustín Díaz Yanes, è una pellicola davvero originale e sorprendente.
L'eterna e canonica lotta fra il Bene e il Male viene fantasiosamente trasposta nel ventunesimo secolo ed ecco allora che tanto il Paradiso quanto l'Inferno si trasformano in società vere e proprie dotate di consigli di amministrazione
in piena regola.
Come è facilmente intuibile, il regno dei cieli vive un momento di profonda crisi a causa di una notevole penuria di anime, una situazione pericolosa che se non verrà arginata da un'inversione di tendenza, molto presto condurrà al fallimento dell'azienda. Al contrario, agli inferi esiste uno straripamento di abitanti con conseguente necessità di modifiche gestionali, il che rappresenta perciò un'ottima condizione per realizzare un sovvertimento dell'ordine e sostituire la dirigenza della florida impresa.
La singolar tenzone sarà combattuta da due agenti, la celestiale Lola Nevado, alias Victoria Abril, e la perfida Carmen Ramos, meglio nota come Penélope Cruz. Le due donne si contenderanno infatti la salvezza o la dannazione del pugile Many Chaves (Demián Bichir), uomo violento e brutale che, a pochi giorni dalla morte, dovrà decidere spontaneamente se pentirsi dei suoi peccati oppure proseguire lungo la strada della colpa e della perdizione.
Non dimentichiamo, però, che il Male è il presupposto fondamentale senza cui il Bene non potrebbe esistere e viceversa, quindi la vittoria del Bene ha un valore ed un'impellenza doppiamente importante: evitare la bancarotta del Paradiso ed impedire il _colpo di stato _all'Inferno.
Lola e Carmen vengono così condotte dai rispettivi capi ad allearsi per il trionfo del Bene, ma il precipitare degli eventi renderà necessario l'intervento di un giudice supremo al quale spetterà la decisione sull'attribuzione dell'anima di Many.
Nessuna notizia da Dio è un film dai contorni stravaganti che si avvale di dialoghi serrati, ricchi di citazioni filosofiche (da Epicuro a Pascal). Le performance della Abril e della Cruz, alle quali Yanes si è ispirato per delineare i personaggi di Lola e Carmen, sono tuttavia la reale forza del lungometraggio, che in alcune scene rivela fastidiose cadute di ritmo.