La Fata Combinaguai, la recensione: sentimenti, pedagogia e un film pensato per i più piccoli

La recensione de La Fata Combinaguai: una delle più famose leggende del folklore rivista in un film animato realizzato per il pubblico under 10. Tra avventura, divertimento e diversi spunti decisamente importanti...

La Fata Combinaguai, la recensione: sentimenti, pedagogia e un film pensato per i più piccoli

Una buona animazione, un'interessante narrazione e una concezione generale pensata e studiata per i più piccoli. È sempre complicato estrapolare giudizi da film come La Fata Combinaguai, diretto da Caroline Origer, perché i film animati, strutturati per il pubblico under 10, meritano comunque di essere supportati per la loro propensione nobile. Una propensione che avvicina i bambini ai valori sociali, umani e civili, divenendo allo stesso tempo sia divertente intrattenimento che dolcissima pedagogia. Non solo, essendo articolati e pensati per un target ben specifico, possono avvicinare i bambini al cinema, facendo scoprire loro la meraviglia del grande schermo.

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La fata combinaguai: una sequenza del film

In questo senso, La Fata Combinaguai, di produzione tedesca, sfrutta una delle leggende più conosciute - la fatina dei denti - per delineare un cartoon dai forti sentimenti in cui l'avventura si unisce agli elementi tipici di certe storie: l'amicizia, la condivisione, la famiglia, la casa. Ecco, quello di Caroline Origer è un film oggettivamente riuscito in funzione del suo pubblico di riferimento, offrendo ai bambini una buona dose di immaginazione e di azione. Il tutto, legato da un viaggio condiviso e improbabile; un viaggio che ha per metà l'ideale ritorno alle origini, alle proprie radici.

In viaggio verso casa

Protagonista de La Fata Combinaguai? La piccola Maxie, una bambina che, per caso, si imbatte in Violetta, ossia una fatina nascosta nella sua cameretta. La missione di Violetta è quella di trovare un dentino ma lei, essendo decisamente pasticciona e sbadata, finisce per perdersi nel mondo affascinante ma pericoloso degli umani. Dunque, Maxie e Violetta stringeranno una forte amicizia: tutte e due, infatti, vogliono tornare a casa.

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La fata combinaguai: un'immgine del film d'animazione

Già perché il più grande desiderio di Maxine è tornare nella casa in campagna della nonna, in quanto è poco avvezza alla vita di città (nonostante una grande e nuova cameretta, con la carta da parati che omaggia in modo palese Toy Story). Un desiderio che accenderà il viaggio - e il film stesso - trasformando l'amicizia in uno scambio e in un percorso reciproco fatto di strambi personaggi, imprevisti e incredibili imprese.

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Un buon 3D, azione e buoni sentimenti

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La fata combinaguai: un momento del film animato

Come detto, il film diretto da Caroline Origer e scritto da Silja Clemens si rifà ad un mito stra-conosciuto per allargare poi le sfumature del racconto: graficamente soddisfacente, nonché saturo di colori e di tonalità che attirano l'attenzione degli spettatori più giovani - nonostante il 3D e il design dei personaggi si rifaccia un po' troppo ai canoni Disney Pixar -, La fata combinaguai rovescia la leggenda folkloristica occidentale (in altre tradizioni sapete che c'è il topolino dei denti) per tratteggiare un buon film animato semplice, curato ed immediato, al netto di un sottotesto coraggiosamente e necessariamente maturo.

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La fata combinaguai: una scena del film animato

Sorprende infatti che il divertimento e l'azione preponderante siano accompagnati da temi di marcata importanza, che coglieranno sia gli adulti che i bambini: c'è la questione ambientale (e il dualismo città-campagna sottolinea l'intenzione), c'è il valore della famiglia, la dimensione degli immigrati (la fatina, in qualche modo, lo è) e la difficoltà contemporanea nel dover trovare a tutti i costi un posto nel modo. Saranno proprio la consapevolezza e la scoperta di loro stesse che permetterà a Violetta e a Maxie di recuperare la dimensione perduta, così da poter essere ciò che più vorrebbero (e dove, vorrebbero). Un insegnamento, questo, che è sempre bene ripassare. Anche al cinema, il luogo perfetto per coltivare e coccolare l'immaginazione dei bambini.

Conclusioni

La Fata Combinaguai è un film dolce, colorato e semplice, all'insegna dei buoni sentimenti e dal valore (anche) pedagogico. Concludendo la recensione, rimarchiamo il ruolo fondamentale che ha il cinema nell'accrescere l'immaginazione e i sogni dei più piccoli.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • Due protagoniste che hanno molto da dire (e fare).
  • I temi, dall'amicizia alla famiglia.
  • Il viaggio, un valore sempre funzionale.
  • L'animazione, studiata per i più piccoli...

Cosa non va

  • ... nonostante il 3D non sia così originale, e si rifà troppo alla Disney Pixar.
  • Un film pensato esclusivamente per i più piccoli, il pubblico over 10 potrebbe annoiarsi.