La banda dei brasiliani
Dieci anni dopo gli eventi raccontati in Tropa de Elite - Gli squadroni della morte, il capitano Roberto Nascimento torna ad essere voce narrante e protagonista nel sequel del film diretto da José Padilha, che vinse l'Orso d'Oro al Festival di Berlino, nel 2008. Ed è proprio a Berlino, stavolta nella sezione Panorama, che il regista brasiliano ha presentato il suo nuovo film, ancora una volta ambientato a Rio de Janeiro, con un intreccio sordido che coinvolge alcuni esponenti della politica, un manipolo di agenti corrotti e i media.
Dopo un rapido susseguirsi di immagini che rimandano al primo film, si entra immediatamente nel vivo della storia con una rivolta carceraria che si conclude in un bagno di sangue e di conseguenza con una pessima esposizione mediatica per Nascimento e i suoi, che vengono accusati di aver trucidato i detenuti del penitenziario di Bangu 1, in lotta tra loro per questioni di droga. A puntare l'indice sui metodi di Nascimento, interpretato da un convincente Wagner Moura, è Diogo Fraga, attuale compagno della sua ex-moglie, attivista per i diritti umani che in seguito diventerà deputato proprio grazie alla popolarità acquisita in queste circostanze.
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Non sarà facile venire a capo della questione, e tra inchieste giornalistiche stroncate sul nascere e l'eliminazione di personaggi scomodi, sarà versato molto sangue prima che il film si chiuda con un pubblico j'accuse da parte di Nascimento, ma alla fine il Capitano riuscirà a trovare persino un punto d'accordo con il suo antagonista Fraga, un uomo dai metodi molto differenti dai suoi - e spesso oggetto della sua ironia per il fatto di essere un uomo di sinistra - ma ugualmente motivato a voler ristabilire l'ordine.
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All'azione e all'intreccio, resi più solidi dai dialoghi scritti in maniera incisiva, si affianca una forte componente emotiva che si deve ad una sottotrama secondaria - ovvero il rapporto conflittuale, eppure intenso che Nascimento ha con suo figlio - ma che alla fine avrà un ruolo determinante nella conclusione della vicenda.
Movieplayer.it
3.0/5