Dopo il successo di Don Matteo, in arrivo con una nuova stagione, riprende la collaborazione tra la casa di produzione Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei e Rai Fiction per la realizzazione di nuovi progetti, che si aggiungono alla nutrita offerta seriale del prossimo palinsesto dei canali Rai. Nella sezione Lavori in corso del RomaFictionFest 2010 i produttori della fiorente società, vicina a festeggiare i vent'anni di attività, ci hanno anticipato quali sono i titoli sui quali punterà la Rai per la prima serata quest'autunno. S'inizia con la stagione 2 della divertente serie poliziesca Ho sposato uno sbirro con Flavio Insinna e Antonio Catania, protagonisti fianco a fianco di numerose gag e di movimentate e sensazionali trovate (leggi un'anteprima di Ho sposato uno sbirro 2). Si continua poi con nuove fiction più impegnate e legate a personalità storiche come Papa Pio XII, interpretato da James Cromwell nella miniserie Sotto il cielo di Roma, e san Filippo Neri, che avrà invece il volto espressivo del mattatore più amato dai romani, Gigi Proietti, protagonista della miniserie Preferisco il Paradiso.
La presidente della Lux e il direttore delle attività produttive ci hanno raccontato quali sono i progetti che arriveranno sul piccolo schermo nelle case degli italiani a partire dalla primavera 2011, produzioni italiane e coproduzioni estere tra le quali spicca come anomalia di genere un film di animazione ispirato al celebre Jules Verne, un prodotto che segna una grossa novità nell'attività produttiva della storica società di produzione di fiction europee in Italia.
La Lux Vide ha sempre seguito un percorso tradizionale nella fiction italiana, ma adesso ci sorprende con una novità inaspettata. Ce ne parlate? Matilde Bernabei: Le ultime 3 anticipazioni non tradiscono il nostro impegno nella fiction di prima serata e quest'anno abbiamo introdotto anche una novità con Jules Verne. Siamo entrati per la prima volta nel mondo dei cartoni e lo abbiamo fatto con un film assolutamente innovativo pur avendo radici culturali.
Questa novità comporta un cambiamento della vostra strategia? Luca Bernabei: No, noi abbiamo inventato uno stile, che molti poi ci hanno copiato. Il nostro obiettivo è sempre stato ed è far passare una gran bella serata al pubblico.
Come definirebbe questo stile? Matilde Bernabei: Lo stile Lux non è solo uno stile di buoni sentimenti, ma uno stile di qualità, che ha influenzato tutta la fiction italiana. Abbiamo dato un impulso e siamo contenti del fatto che gli altri provino a seguirci. Abbiamo imposto una marcia ed è quello che volevamo.Luca Bernabei: Abbiamo sempre cercato di creare un gruppo che si occupasse di progetti, che li pensasse, li portasse avanti e li coccolasse... La lunga serialità è la formula uno della fiction, ma è anche la cosa più difficile da realizzare!
Come si è trovato il regista Andrea Barzini, prestato dalla regia di Don Matteo a Ho sposato uno sbirro 2, a lavorare con la casa produttrice? Andrea Barzini: Io sono un libero professionista quindi ho lavorato con tanti produttori, ma c'è una cosa che contraddistingue la Lux, con la quale avevano già collaborato per Don Matteo: c'è un'attenzione che inizia con la scrittura e dura e finisce con il montaggio e niente è mai gratuito. Don Matteo è l'inizio di un'avventura che è stata premiata proprio perché c'è una comicità mai volgare.
Anche il ritratto che viene fuori di Roma in Ho sposato uno sbirro 2 è molto particolare... Andrea Barzini: Sì, abbiamo cercato di guardare Roma con amore, e non di rappresentarla nel degrado. Luoghi come il Gianicolo, i circoli romani... sono stati quelli privilegiati. Abbiamo anche utilizzato le ricostruzioni storiche... però senza un velo di tristezza.
Profumo di Vacanze romane allora? Andrea Barzini: Assolutamente!
La Lux è vicina a festeggiare la ventennale! La prima produzione risale infatti al 1992. Quali sono i gli ultimi progetti a cui avete lavorato? Luca Bernabei: Tra le ultime produzioni abbiamo Sotto il cielo di Roma, miniserie in due puntate sulla figura di Pio XII, un caso diplomatico complesso. La regia è del canadese Christian Duguay, che aveva già diretto per noi Coco Chanel e che ci accompagna nell'evoluzione dello stile Lux. Si tratta di una coproduzione italotedesca insieme alla Eos Entertainment e interpretata da Alessandra Mastronardi, Marco Foschi e James Cromwell (Six Feet Under) nel ruolo di Papa Pio XII. Abbiamo raccontato i 9 mesi dell'occupazione nazista a Roma, con tanti casi di famiglie ebree, tanti drammi e sullo sfondo la storia del tormentatissimo Pio XII, un papa controverso.Sempre ad autunno il grande pubblico potrà vedere Preferisco il Paradiso, la storia di San Filippo Neri, un santo che lo straordinario Gigi Proietti porta sullo schermo. La miniserie in due puntate è diretta da Giacomo Campiotti (Giuseppe Moscati), che ha firmato la sceneggiatura insieme a Giorgio Mariuzzo, Monica Zapelli e Mario Ruggeri. Non racconta solo le vicende legate alla vita di uno dei personaggi più amati della storia della chiesa, ma è anche una storia che parla di letizia: oggi si è persa la spinta propulsiva dei primi cristiani! Avevamo portato sul piccolo schermo Don Bosco nel '97 e ora continuiamo quel ciclo.
Dopo l'autunno invece cosa riservate agli spettatori Rai?
Luca Bernabei: In Un passo dal cielo vedrete Terence Hill in un personaggio estremamente diverso da quello interpretato in Don Matteo, una guardia forestale. La serie, composta da 12 episodi che andranno in onda su Rai Uno nella primavera del 2011, è ambientata in Alto Adige, dove le riprese, durate 18 settimane, sono state dirette da Enrico Oldoini. La montagna è una cosa che non si vede mai e infatti gli scenari scelti sono davvero magici! Insieme a Terence Hill ci sarà Katia Ricciarelli.
Siete coinvolti in molti progetti, ce ne sono ancora altri in cantiere?
Matilde Bernabei: Abbiamo tante idee, ma ci stiamo lavorando. E abbiamo ancora tante belle produzioni da fare.
Ettore Bernabei: La televisione è un po' come l'acqua perché quando si apre il rubinetto arriva in tutte le case.
Matilde Bernabei: Il nostro obiettivo è ora quello di portare il pubblico più su e lasciargli dentro qualcosa.