Kill Switch, la recensione: un dimenticabile sci-fi che guarda ai videogiochi

Il protagonista di Kill Switch è impegnato in una disperata missione in una sorta di Terra-specchio, non sapendo di chi potersi fidare mentre cerca di salvare il suo mondo. Su Rai4, RaiPlay e Amazon Prime Video.

Un'immagine promozionale di Kill Switch

In un futuro prossimo, il fisico ed ex pilota della NASA Will Porter viene reclutato da Alterplex, un'azienda che ha realizzato un'imponente e avveniristica torre, in grado di sfruttare dosi di energia quantistica pressoché illimitate, in grado di provvedere ai bisogni dell'umanità per i prossimi millenni. Una tecnologia che sfrutterà non soltanto la cosiddetta Teoria M di Edward Witten ma anche quella dei duplicati e che vede al centro dello scambio degli universi paralleli, con un vero e proprio mondo specchio ribattezzato Echo.

Dan Stevens In Una Scena Di Kill Switch
Dan Stevens è il protagonista di Kill Switch

In Kill Switch le varie ricerche facevano presupporre che in questa Terra 2 non avrebbe dovuto esserci alcuna forma di vita, ma qualcosa è andato storto durante l'esperimento e ora Will si ritrova impegnato in una disperata missione dall'altra parte. Una missione nella quale dovrà non soltanto cercare di far ritorno nella sua realtà originaria, ma anche trovare il modo per fermare quel processo apparentemente irreversibile, che rischia di provocare un qualcosa di irreparabile.

Kill Switch: a che ora è la fine del mondo?

Un Immagine Di Kill Switch
Bérénice Marlohe in una scena di Kill Switch

La distribuzione italiana ha scelto di accompagnare al titolo originale l'accompagnamento La guerra dei mondi, ben più che citazionista ma parzialmente azzeccato per quanto la sceneggiatura ci offre nel corso dell'ora e mezzo di visione. Kill Switch recupera archetipi su archetipi del cinema di fantascienza più classico, inserendo un paio di spunti accattivanti che però non trovano adeguato supporto dal resto, ingabbiati in una visione d'insieme sin troppo confusa e velleitaria, tanto che il tutto alla fine si risolve nel più scontato degli epiloghi. E il percorso per arrivarvi è ovviamente ricco di forzature e dimenticanze ad hoc, per favorire quanto predetto. Come al solito quando l'uomo gioca a fare Dio la situazione è destinata a prendere una piega imprevista e in questo caso lo sfortunato protagonista, fratello e zio amorevole di un bambino malato, si mette in gioco in prima persona per proteggere la sua famiglia.

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In un videogame ma senza joypad o mouse

E come lo spettatore scoprirà dopo pochi minuti di visione, quando scriviamo in prima persona intendiamo anche letteralmente: la maggior parte del film è infatti girata come se fosse un videogioco, con la soggettiva dallo schermo del Nostro che si ritrova a sparare e a scappare da situazioni di pericolo come se fosse al centro di un FPS. Una scelta inizialmente accattivante - per quanto non certo originale - che però con il procedere degli eventi cede a una certa monotonia, impedendo paradossalmente di entrare in comunione con il personaggio principale, che vediamo di fatto in carne e ossa soltanto nei numerosi flashback che ci introducono alle premesse.

Un Frame Di Kill Switch
La visuale in prima persona del film

Ed è un peccato che Dan Stevens, volto noto di molte produzioni di serie B e di genere, venga sprecato in un ruolo così asettico, con le stesse emozioni che vengono meno: la scelta che avrebbe dovuto sulla carta far immedesimare maggiormente può forse funzionare su pixel, ma al cinema rischia di essere controproducente come in quest'occasione.

Nomi e volti in un setting anonimo

I Protagonisti Di Kill Switch
Kill Switch: i protagonisti del film

Nel resto del cast spicca la presenza di un'ex Bond girl come Bérénice Marlohe, vista in Skyfall (2012), mentre la regia dell'esordiente Tim Smit - esperto di effetti visivi qui al suo primo e ultimo lavoro, ad oggi, dietro la macchina da presa - cerca di mantenere sempre alta l'asticella del ritmo, affidandosi per l'appunto al digitale nella realizzazione di droni e navicelle. Una messa in scena decorosa ma mai esaltante, se si esclude un paio di passaggi nel rocambolesco finale dove la gravità gioca un ruolo importante nelle risoluzioni a venire.

La maggior pecca di Kill Switch è che non riesce a creare mondi e background talmente interessanti da meritare di essere salvati e quindi in breve tempo in chi guarda scema l'interesse per le sorti della missione al centro del racconto, imprigionata nelle maglie di una sceneggiatura schematica e pretenziosa, che vorrebbe dire tanto ma finisce per esprimere molto poco.

Conclusioni

In un prossimo futuro la promessa di un'energia illimitata porta alla nascita di una sorta di universo-specchio e il malcapitato protagonista si ritrova suo malgrado coinvolto in una missione tra le due realtà: scegliere il da farsi non sarà semplice. In Kill Switch - La guerra dei mondi le dimensioni parallele sono al centro di un racconto che schiva ipotetici spunti intimisti e umanisti, in favore di un impianto ludico messo in chiaro già da subito, con la particolare scelta registica in prima persona a strizzare l'occhio al popolo videoludico. E sembra proprio di essere di fronte a un videogioco confuso e velleitario per la maggior parte della visione, tra sparatorie e avvisi in sovrimpressione a informarci dello stato di salute di un protagonista in costaante attesa di nuovi "continue" o "try again" per arrivare all'epilogo dell'avventura.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
3.7/5

Perché ci piace

  • Effetti speciali discreti e un paio di sequenze suggestive.

Cosa non va

  • Sceneggiatura improbabile e confusionaria.
  • La prima persona in stile videogame alla lunga stanca.
  • Personaggi di cartapesta.