Tutta un'altra musica quando c'è Nick Hornby sul grande schermo! Arriva al cinema un nuovo adattamento ispirato allo scrittore inglese, come svelato nella recensione di Juliet, Naked. Il romanzo Tutta un'altra musica, uscito nel 2009, è dedicato a una delle due passioni ossessive di Nick Hornby, la musica (l'altra, come ben sappiamo, è il calcio a cui lo scrittore ha dedicato Febbre a 90°). La regia dell'adattamento è stata affidata a Jesse Peretz, ex musicista e regista con una lunga esperienza sul piccolo schermo, ma è il cast a essere degno di nota grazie alla presenza di Rose Byrne nei panni della protagonista, Chris O'Dowd in quelli del suo compagno e del divo Ethan Hawke nelle vesti del misterioso cantautore americano Tucker Crowe.
Una trama divertente ed originale
Ma partiamo dalla trama di Juliet, Naked. Il titolo del film è lo stesso di un bootleg, una versione incompiuta dell'album di culto Juliet, pubblicato negli anni '90 da una rock star indie di nome Tucker Crowe, ritiratasi dalle scene da oltre 25 anni. Juliet, Naked arriva con la posta a casa di Duncan, sacerdote del culto di Tucker Crowe. Duncan vive in una cittadina costiera inglese insieme alla fidanzata Annie e gestisce il sito web dedicato al rocker che raccoglie una piccola, ma ossessiva comunità di fan. La divergenza di opinioni sulla bontà di Juliet, Naked porterà a una rottura insanabile tra Duncan ed Annie, ma nel frattempo una stroncatura pubblicata dalla donna sul sito web spingerà il vero Tucker Crowe a contattarla via mail dando vita a un'amicizia virtuale. Un giorno Tucker annuncia ad Annie il suo imminente arrivo a Londra e chiede alla donna un incontro che non andrà come previsto.
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Rose Byrne ruba la scena in una commedia di caratteri
Tutta un'altra musica non si discosta dalla maggior parte della produzione di Nick Hornby per temi e verve umoristica, e Juliet, Naked si rivela un adattamento piuttosto fedele. La commedia di Jesse Peretz non brilla per originalità stilistica, ma si concentra essenzialmente sui personaggi. Nel ruolo di Annie, Rose Byrne si carica sulle spalle il peso della storia. Annie è una quarantenne stanca della routine, priva di stimoli, infastidita da un lavoro poco soddisfacente e da un fidanzato disattento, egoista e ossessivo. Ma soprattutto, la donna sente girare le lancette dell'orologio biologico e sogna di avere un figlio mentre l'immaturo Duncan è assolutamente contrario. La Annie di Rose Byrne sa essere brillante, impacciata, comprensiva alla bisogna, ma anche ironica. L'attrice australiana adotta un look poco appariscente e sfodera un credibilissimo accento inglese, riuscendo a risultare sempre piacevole e convincente.
La principale differenza rispetto al romanzo è la scelta di smorzare l'impatto della figura di Duncan. Nonostante la verve di Chris O'Dowd, il suo ruolo nel film è decisamente marginale anche se un paio di gustose sequenze ne lasciano intravedere le potenzialità comiche. Jesse Peretz sceglie di aderire al punto di vista di Annie filtrando gli eventi in ottica femminile. E poi c'è Tucker Crowe. Il talento di Ethan Hawke non è argomento di discussione. In Juliet, Naked lo vediamo aderire al personaggio attraverso una parziale trasformazione fisica: appesantito, spettinato, trasandato, Tucker se ne sta tutto il tempo sul divano nel garage di una delle sue ex a bere birra e a fare da padre full time al piccolo Jackson, ultimo di una nidiata di figli sparsi per il mondo. Ethan Hawke rinuncia volentieri alla sua avvenenza aderendo a un personaggio che affronta con tono divertito e sornione. Una gioia per gli occhi, quantomeno per le fan di Hawke capaci di apprezzarlo anche con la pancia.
Uno sguardo a Nick Hornby, ma con poca personalità
A conti fatti, Juliet, Naked - Tutta un'altra musica si rivela una commedia garbata, ricca di difetti, ma anche di cuore. Formalmente tutt'altro che memorabile, il film vede apparire e sparire personaggi secondari con la stessa rapidità, spia di lacune nello script. Molti momenti potenzialmente comici - in primis l'incontro tra i figli e le ex di Tucker intorno al suo letto d'ospedale - risultato flosci, depotenziati della loro carica di humor rispetto alla pagina scritta. La forza sovversiva della storia trapela solo a tratti, per fortuna il talento del cast e la chimica innegabile tra Ethan Hawke e Rose Byrne rendono coinvolgente la visione. La grazia con cui la storia viene raccontata e la piacevolezza dei personaggi fanno perdonare la scarsa personalità registica di Jesse Peretz che, intelligentemente, ci risparmia un lieto fine melenso lasciando la storia aperta a infinite possibilità. In fondo è sempre di Nick Hornby che stiamo parlando, ma a visione conclusa non possiamo non pensare che un pizzico di verve in più avrebbe giovato al risultato complessivo.
Conclusioni
Non mancano garbo e grazia nell'adattamento di Nick Hornby, come sottolinea la nostra recensione di Juliet, Naked, ma la commedia a sfondo musicale viene depotenziata sul piano umoristico rispetto alla carica autoironica presente sulla pagina scritta. Per fortuna ci pensano i carismatici Ethan Hawke - in versione trasandata e casalinga - e Rose Byrne a far sognare il pubblico. L'amore è sempre possibile, anche là dove meno te lo aspetti.
Perché ci piace
- Da tempo un adattamento di Nick Hornby non era così centrato e in sintonia con il romanzo originale.
- Romcom di caratteri, il film si sostiene grazie a una spumeggiante e convincente Rose Byrne e al fascino di Ethan Hawke da rocker fallito, sempre irresistibile...
Cosa non va
- ...anche se la verve comica si affievolisce nella versione cinematografica.
- Un po' di personalità registica in più avrebbe dato vita a un film più incisivo.
- Alcune scene cult del libro risultano indebolite e a essere sacrificato è il personaggio interpretato da Chris O'Down, qui secondario.