Quello che soffia su cinquanta candeline quest'oggi non è un cineasta come tutti gli altri. Lo sapremo bene noi, che lo abbiamo seguito sin dagli esordi, che abbiamo celebrato ogni trionfo e condiviso ogni amarezza. Joss Whedon ha iniziato a lavorare nello showbiz nell'oscuro ruolo di script doctor (per esempio - non accreditato - per Speed, Waterworld e anche il primoX-Men); poi sono arrivati i primi successi come sceneggiatore, la nomination all'Oscar per Toy Story, Alien: La clonazione, ma la gloria è arrivata soltanto alla fine degli anni '90, con la serie TV di culto Buffy - L'ammazzavampiri, che ha regalato al nostro un pubblico vasto, appassionato e fedelissimo.
Questo pubblico gli è rimasto vicino durante le alterne vicende degli anni successivi, con le delusioni per la cancellazione prematura di show che gli erano cari come Angel, Firefly e Dollhouse, e il mezzo tonfo del primo film realizzato come regista, il sottovalutato Serenity; lui non si è mai fermato, ha continuato a sperimentare con media e linguaggi e a dirigere progetti indipendenti senza molte speranze, al margini dell'establishment. Senza mai uscire dai radar che contano, però; dimostrando, in qualsiasi frangente, un'inventiva, una passione, un tocco fuori dal comune, e la volontà di rimanere fedele alla propria visione e alla propria natura sfrontatamente nerd.
Ricorda di essere sempre te stesso. A meno che tu non faccia proprio pena.
Tutto questo gli è valso, alla fine, la grande opportunità, quella con la regia di The Avengers. Alla vigilia dell'uscita del film, noi scrivevamo una Ode a Joss Whedon, auspicando, fiduciosi, un grande successo; il successo è andato al di là di ogni immaginazione e oggi Whedon, mirabile dictu, è un regista che ha peso per gli studios, luminare e guida dell'ampio e lucroso Marvel Universe.
Chissà se vent'anni fa lo Whedon trentenne immaginava a che punto sarebbe stata la sua vita, il giorno del suo cinquantesimo compleanno. Noi, sinceramente, non ci avremmo sperato.
Per questo Joss Whedon - leggere per credere Undici follie per un autore da culto- non è un cineasta come tutti gli altri. E' uno di noi; dopo oltre vent'anni di carriera, dopo il successo planetario, più che mai.
Tanti auguri, Joss!
Cinquanta candeline per Joss Whedon (12 foto)
Buffy/Angel
Il grande successo e lo status di autore culto arriva nel finire degli anni '90 con la serie Buffy l'ammazzavampiri e il suo spin-off Angel. Le due serie, come spesso accade nella sua filmografia, ingranano lentamente ma con il passare degli anni Whedon si fa coraggio e si lascia andare anche ad alcune sperimentazioni che faranno la storia della TV.
Firefly/Serenity
Dopo l'horror sui generis di Buffy, Whedon si dedica a Firefly, una serie di fantascienza con elementi western che verrà però cancellata dopo appena 14 episodi. Tanto basta però per entrare nel cuore di milioni di fan che ancora oggi la rimpiangono. Nel 2005 Whedon fa il suo esordio alla regia cinematografica con il sequel Serenity, altro insuccesso al botteghino, altro cult istantaneo.
I suoi attori
Whedon ha un legame molto forte con tutti i suoi attori, e in particolare tende a riutilizzare spesso alcuni di loro in più progetti. I più frequenti sui suoi set sono stati (finora) Amy Acker, Alexis Denisof, Nathan Fillion, Tom Lenk, Eliza Dusku e Summer Glau. Tutti attori che ha contribuito a lanciare, così come le (future) star Sarah Michelle Gellar, Alyson Hannigan, David Boreanaz e Chris Hemsworth.
TV Mogul
Nonostante le scottature dovute alle cancellazioni di Firefly e Angel, Whedon ha sempre creduto fortemente nelle serie TV e anche nei network televisivi, preferendoli ai cable per la possibilità di potersi rivolgere ad un target più ampio. In passato ha anche espresso apprezzamento per serie quali Veronica Mars (in cui è comparso come attore) e per The Office e Glee, per le quali ha invece diretto un episodio.
L'esperimento sul web
Nonostante sia fedele ai suoi network, questo non vuol dire che non sappia farsi rispettare. Anche perché questo durante lo sciopero degli sceneggiatori USA del 2007/2008 non solo Whedon fu uno dei portavoce del movimento, ma realizzò in modo completamente indipendente la web series Dr. Horrible's Sing-Along Blog, altro culto immediato, che gli fece conquistare anche il prestigioso Producers Guild of America's Vanguard Award. Da tempo si parla di un sequel per la serie, il cast ha anche postato su Instagram una foto della loro reunion.
Il ritorno al cinema
Nel 2010 tutto sembrava pronto per il ritorno al cinema di Whedon, nelle vesti di sceneggiatore e produttore, con il geniale horror Quella casa nel bosco. Il film però fu rimandato per oltre due anni a causa dei problemi finanziari della MGM. Nel frattempo Whedon aveva già preparato il suo The Avengers, ma senza per questo rinunciare a progetti più personali e indipendenti come Much Ado About Nothing, una rilettura di Shakespeare girata in pochi giorni con i suoi fedeli collaboratori e interamente nella sua casa.
The Avengers
Quando Whedon fu annunciato come regista e sceneggiatore di The Avengers, furono in molti a storcere il naso: i whedoniani che temevano si fosse 'venduto' al cinema blockbuster, tutti gli altri che temevano che per un progetto di così alto livello ci volesse un regista di più alto profilo. Ed effettivamente per uno che alle spalle aveva solo Serenity trovarsi a gestire un cast del genere un certo effetto deve farlo...
Il terzo maggior incasso della storia
Dopo i risultati ottenuti non solo al botteghino ma anche da parte della critica è facile pensare che siano stati in molti a doversi ricredere, anche perché The Avengers riesce ad essere un ottimo blockbuster, un fantastico catalizzatore di tutto ciò che è Marvel, ma anche un film che mantiene intatte tante delle caratteristiche dei lavori di Whedon: l'ironia, i riferimenti alla pop culture ed un pizzico di sadismo.
Il ritorno in TV
Dopo essere stato confermato per The Avengers 2, Whedon decide di tornare in TV, sul network ABC, per portare avanti un progetto Marvel ancora più complesso, ovvero creare una serie che possa funzionare anche da collante per l'intero universo dei supereroi e i suoi tanti film. Ecco così nascere Agents of S.H.I.E.L.D., di cui Whedon realizza in prima persona solo il pilot per poi lasciare il timone al fratello Jed Whedon e a sua cognata Maurissa Tancharoen.
Il re dei Nerd
Ma nonostante i 50 anni suonati ed una lunga carriera alle spalle, Whedon continua ad essere un ragazzino, vorace divoratore di fumetti, egli stesso fanatico dei personaggi che scrive e dirige. Sarà forse questo il segreto del suo successo? Di certo è il motivo per cui negli ultimi 15 anni il suo arrivo al Comic Con di San Francisco suscita entusiasmo senza eguali.
Vita pubblica e privata
Nel vita reale però, al di fuori degli universi fantastici che normalmente abita, Whedon è un personaggio altrettanto ammirevole. Non solo per il suo rapporto con la moglie Kai Cole, architetto ma sempre più coinvolta nei progetti del marito (d'altronde, se quello decide di girare i film nella propria casa...), ma anche per il suo portare avanti delle idee filosofiche e politiche (è celebre il suo satirico spot anti Romney sull'apocalisse zombie).
Maestro di vita
Nell'aprile del 2009 l'università di Harvard gli ha conferito un importnate premio, Outstanding Lifetime Achievement Award in Cultural Humanism, mentre l'anno scorso la 'sua' Wesleyan University ha avuto l'onore di accoglierlo e di riservagli il discorso ai laureandi della class 1987. ''[...]Non siate solo voi stessi. Siate tutti voi stessi. Non vivete soltanto.[...]Siate la vita. vivete la vostra vita. Capitela, guardatela, apprezzatela. E divertitevi.''