It's What's Inside, recensione: il film "ideale" per una serata tra amici

In streaming su Netflix c'è il film perfetto per una bella serata in compagnia: quello di Greg Jardin è un titolo che funziona prettamente nella sua dimensione ludica, dimostrandolo soprattutto quando cerca di approfondire le sue risibili premesse.

Foto di gruppo di It's What's Inside.

Da tempo si parla delle potenzialità insite in quella specifica ricetta che miscela la dimensione audiovisiva e quella ludica. E non parliamo della tanto decantata traduzione di titoli videoludici sul grande e piccolo schermo, quanto di quella capacità, nata in America dopo il vagito del cinema escapista, di associare il livello d'intrattenimento cinematografico a quella di un gioco. Soprattutto gioco da tavola, visto che il film presuppone sempre una dimensione collettiva, anche se visto dal divano di casa, come nel caso di It's What's Inside.

It S What S Inside Protagonisti
Il gioco di ruolo del film

Ed è esattamente il posto adatto, dato che la pellicola Netflix scritta e diretta da Greg Jardin prende a piene mani dalla ricetta di cui sopra e la converte totalmente in una dimensione casalinga, richiamandola anche all'interno del film stesso (c'è una citazione diretta ad un certo gioco piuttosto famoso, non a caso). Dalla riuscita o meno della sua evocazione dipende la presa sul pubblico e, di conseguenza, la sua capacità di dialogare con la pellicola o meno.

Le sue premesse e quello che costruisce intorno ad essa è pura appendice e serve solamente per permettere allo spettatore di mettersi seduto insieme ai (tanti) protagonisti e giocare con loro. Non c'è interesse in una vera e propria storia da raccontare, né tanto meno un messaggio sociale reale da recepire. Di per sé questo non sarebbe un problema, ma lo diventa quando il titolo decide di ribaltare i rapporti di potere che aveva costruito tra i suoi ingredienti provando ad approfondire le sue tematiche e così fornire uno sguardo sul presente.

Il gioco preferito degli scambisti

It S What S Inside Scena
Un riflesso nello specchio

La scusa per sederci in salotto con i protagonisti di It's What's Inside arriva con la conoscenza di una di loro, Shelby (Brittany O'Grady), una ragazza con evidenti problemi sessuali con il suo partner Cyrus (James Morosini), tant'è che per suscitare la di lui libido è costretta a mettersi una parrucca e fingersi un'altra. Magari non proprio un'altra a caso, ma un'altra specifica, una i cui panni forse vorrebbe indossare sul serio.

Dopo l'ennesimo tentativo andato a vuoto si scopre che i due sono diretti al villone del ricchissimo Reuben (Devon Terrell) per festeggiare il suo matrimonio, che avverrà il giorno dopo, con una mega festa in cui sono radunati tutti i vecchi amici del liceo, tra cui la sua ex, Maya (Nina Bloomgarden), il suo ex migliore amico Dennis (Gavin Leatherwood) e la sua ex Nikki (Alycia Debnam-Carey), che un influencer da milioni da follower e la probabile "altra" oggetto del desiderio di Shelby.

It S What S Inside David Thompson
David W. Thompson è Forbes

A completare questo concentrato di ormoni e sentimenti irrisolti c'è anche Brooke (Reina Hardesty) e un ospite a sorpresa: il tradito e martoriato Forbes (David W. Thompson), che otto anni fa, a causa di un disguido con il resto della combriccola e la sua disturbatissima sorella Beatrice (Madison Davenport), si è visto espellere dalla scuola e allontanare da tutti i suoi affetti. Il ragazzo arriva invece con le migliori intenzioni, portando con sé un giochino simpatico che permette di scambiare i corpi per intrattenere tutti i suoi ritrovati sodali. Cosa può andare storto? Nulla in più di quello che sarebbe andato male ugualmente vista l'esplosività di un gruppo del genere. Una grande idea da parte dello sposo riunirli prima del suo matrimonio.

It's what's inside: il senso della pellicola

It S What S Inside Alicya Debnam Carey Gavin Leatherwood
Un momento del film: il party

"It's what's inside that matter", non importa il corpo in cui entri. Questo è il senso della pellicola di Jardin, che si diverte a giocarci sopra coniugandolo in tutte le accezioni che gli sono passate per la testa. È chiaro e semplice e in più è spiattellato in faccia fin dal titolo. Volendo il gioco che ha Forbes nella ventiquattrore potrebbe chiamarsi così, tant'è che per vincere bisogna azzeccare chi è dentro al corpo di chi. Messaggio arrivato, il resto è intrattenimento.

Se la pellicola avesse mantenuto questo assetto (per quanto un po' misero) sarebbe stata lineare e coerente, invece fa piuttosto fatica a rimanere del tutto centrata, fino a tentare il colpaccio in un terzo atto che vuole smantellare gli equilibri per fingersi interessato a delle premesse che funzionavano nella misura in cui erano un innesco, depotenziando tutta la struttura. Il desiderio frustrato di essere un influencer o di scappare con la vecchia fiamma o di lasciarsi andare alla tristezza senza fingere più per come sono posti rimangono utili solo per rendere appetibile la partecipazione ad un gioco paradossalmente liberatorio, sia per i personaggi che per il pubblico. Farne un ritratto generazionale è un'altra storia.

It S What S Inside
I protagonisti di It's What's Inside

It's What's inside, con tutti i suoi limiti di scrittura e di originalità, funziona finché riesce a rimanere su un piano del gioco, come suggeriscono le trovate narrative e di montaggio, così come gli indizi disseminati durante il minutaggio e la presenza dell'incognita di un "master" che gioca contro i suoi invitati (la cui origin story è ben costruita e visivamente molto in linea con lo spirito scanzonato del film). Cade nella banalità quando decide che dei suoi personaggi gli importa davvero, alterando l'equilibrio di una ricetta inadatta ad una cena di gala, ma sicuramente in linea per una serata divertente tra amici. Questo sì.

Conclusioni

Su Netflix arriva un film ideale per una serata tra amici, It's What's inside di Greg Jardin è infatti un film-gioco in cui tutto quello che funziona sta nella costruzione di una dimensione ludica in grado di coinvolgere lo spettatore. Tutto il resto è una scusa, dalle premesse alle tematiche, anche il film lo sa, eppure decide comunque di fingere che gli interessi qualcosa e prova ad approfondire, alterando tutto l'equilibrio. Si consiglia la visione in compagnia, magari dai quattro in su.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • La dimensione ludica è ben costruita.
  • Funziona bene come pellicola casalinga da serata tra amici.
  • Il background dell'incidente è reso bene.

Cosa non va

  • Le premesse sono un po' misere.
  • Il terzo atto punta sul loro sviluppo e, per questo, fallisce.