Ipnotiche riflessioni
Se c'è un regista che in passato ha saputo riflettere sulle inquietudini del mondo, questo è David Cronenberg, riuscendo, almeno nella prima parte della sua carriera, a regalare interessanti spaccati della realtà che lo circondava, della sua tecnologia in evoluzione e del rapporto dell'uomo con essa, delle suggestioni della carne. Un approccio che negli ultimi anni è cambiato: il regista canadese ha realizzato film anche forti ed ambiziosi, ma più allineabili ad una percezione classica del cinema, affidandosi anche a sceneggiature scritte da altri, mettendosi al servizio di storie più che di intriganti paranoie.
Con Cosmopolis, il suo nuovo lavoro presetato a Cannes 2012, cerca in qualche modo di fondere i due approcci diversi del suo cinema e torna a lavorare anche allo script, adattato a tempo di record (lui stesso ha dichiarato di averlo scritto in soli sei giorni) dall'omonimo romanzo di Don DeLillo.
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E' Robert Pattinson ad incarnare il Parker di Cronenberg, interpretandolo con freddo ed asettico distacco, un freddo osservatore che si confronta lungo il suo tragitto con una galleria di personaggi a cui danno il volto Juliette Binoche, Mathieu Amalric, Sarah Gadon ed un Paul Giamatti che vince decisamente il confronto artistico con il suo partner di scena.
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Il giovane attore è colonna portante del film, sempre in scena nel suo percorso quotidiano in limousine, centrale in una messa in una scena curata ma essenziale, che si muove ipnotico in orizzontale seguendo il tragitto della lussuosa auto. Per gran parte del tempo, il mondo esterno è rappresentato solo da fugaci immagini che scorrono oltre il finestrino, ma è simbolicamente rappresentato nei dialoghi: il capitalismo in crisi, la smania di potere, la sete di informazioni, la sensazione di fine incombente. C'è forse troppo, ma allo stesso tempo c'è troppo poco in un film che sembra piantare semi che dovranno germogliare nelle menti degli spettatori. E ci vorrà tempo perchè ciò avvenga e solo allora potremo conoscere il vero valore del nuovo lavoro di Cronenberg, quando ne saggeremo la capacità di superare il passare del tempo.
Movieplayer.it
3.0/5