A seguito della proiezione romana di Yo puta, si è svolta una conferenza stampa con ospiti la regista ventisettenne Luna e l'autrice del soggetto del film, nonché co-autrice della sceneggiatura, Isabel Pisano.
Isabel, come è nata l'idea del libro 'Yo, puta'?
Isabel Pisano: Quella di farne un libro non è stata un'idea mia. Io lavoro come inviata nelle zone di conflitto, e collaboro anche a una rivista femminile. Avevo programmato una serie di articoli su temi sociali, ad esempio il progetto 'Io, mendicante'. Per realizzarlo sono andata per strada a mendicare, e la cosa ha avuto una certa risonanza.
In seguito ho ampliato l'orizzonte della cosa e ho iniziato a convivere con le prostitute, e la casa editrice mi ha chiesto l'inchiesta.
E' stato molto difficile: queste persone non parlano volentieri se non per soldi, e io avevo un modesto budget che ho utilizzato a questo scopo. Ho giorato il mondo, da Sarajevo alla giungla amazzonica, per conoscere il problema.
Luna, le ragazze che vediamo nel film sono le stesse che contribuirono al libro? Luna: Sì, alcune sono le stesse persone.
Luna, come ha conosciuto il libro di Isabel? Luna: Mi capitò di leggere un articolo su Marie Claire che ne parlava, e c'era anche un frammento del libro. Trovai la cosa molto interessante e mi precipitai a comprare il libro, ma era esaurito e dovetti attendere una ristampa. Appena lo ebbi tra le mani lo lessi tutto d'un fiato e cominciai a concepire il film.
Avete dovuto convincere le prostitute a passare dalla parola scritta alle immagini di un film?
Isabel: Io stessa ho tirato fuori un ragazzo e una ragazza da un bordello, ed è stata dura. "Guadagno bene!", mi rispondevano. E io cercavo di convincerli di quelle verità che sembrano luoghi comuni: che il nostro corpo non ha prezzo.
Nessuno voleva parlare con me. Charlotte, la ragazza francese che compare anche nel film, mi ha aiutato a entrare nel giro e non sono cos'avrei fatto senza di lei.
Ma oltre a lei, anche le altre ragazze che hanno partecipato erano gratificate e contente di farlo.
Luna: Credo che in molti casi né le prostitute né i clienti fossero coscienti che quello che riprendevo sarebbe diventato un film, per quanto cercassi di spiegarglielo prima di filmare.
Ma si tratta di vere prostitute? Non è che sono aspiranti attrici cui avete offerto la parte?
Isabel: Magari. Viene il dubbio, vero?
Ma delle attrici non avrebbero avuto questa forza, questa spontaneità. Niente è più forte della realtà.
No, a parte Daryl Hannah e Denise Richards, nessuno recita. Persino il ragazzo che fa da zerbino alla sadica è reale.
Luna: Già, era lì nl club, conciato a quel modo, e mi ha implorato di farlo partecipare!
Qualcuno vuol dare l'impressione di recitare, però. La ragazza vestita da infermiera, finita la sua scena, mi ha chiesto se mi era piaciuta la sua interpretazione. Voleva sentirsi attrice e non voleva ammettere di essere una prostituta.
Luna, perché uno spettatore dovrebbe andare a vedere il tuo film? Luna: Perché è interessante, reale: dopo una visione del genere torni a casa con una sensazione diversa, stimolante. Le persone che hanno assistito alle proiezioni sono rimaste impressionate e stupite da come avevo gestito l'argomento.
Non è un po' troppo patinata, questa visione del mondo della prostituzione? Luna: Non mi sembra, io ho voluto sottolinearne tutti gli aspetti. Parto con darne un'idea più aperta e spensierata, ma man mano ne rivelo gli aspetti più oscuri. Ad esempio c'è la testimonianza della ragazza lituana che è stata rapita, violentata e costretta a vendersi... Verso la fine raggiungo il massimo della degradazione, con il mafioso che racconta come funziona il traffico delle schiave del sesso, di come vengono ingannate e messe in trappola.
In questo quadro realistico, che senso ha la fiction con le attrici americane? Che necessità c'era?
Luna: Era necessario che il film raccontasse qualcosa in maniera strettamente filmica - anche se in realtà io ho trattato tutti come attori.
Le donne della fiction sono tre: i personaggi di Daryl Hannah e di Denise Richards, e quello della giornalista, che abita nello stesso complesso e che è un po' la voce del libro.
Quella di Rebecca, la studentessa squattrinata interpretata dalla Richards, è una situazione che in un certo senso ho vissuto anch'io. Mi serviva per rendere partecipe lo spettatore della scelta operata da Rebecca nel momento di iniziare a prostituirsi.
Alcune delle ragazze sembrano dipinte come macchine da sesso. Emergono anche sentimenti? Luna: Oh sì. Mi sorprese molto la testimonianza di una ragazza che mi disse: "perché 'yo puta'? Puttana è una che ci gode ad andare con più uomini per piacere suo, io sono una prostituta, una professionista. Ci sono tante puttane che non fanno le prostitute." Le prostitute in genere non provano piacere con il cliente.
Isabel: Alcune sì.
Luna: Sì, ma lo fanno comunque per soldi, non per piacere.
Isabel: In ogni caso, questo è un mestiere che i sentimenti li brucia. Ci sono questi ragazzi che ho tirato fuori dal bordello, ma non torneranno mai ad essere quello che erano prima di quell'esperienza. Tu puoi lasciare il postribolo, ma il postribolo non lascia te. Si torna devastati dalla guerra - ma il postribolo forse è peggio.