C'è stato il verde coniglio dalle mille facce buffe dei Negramaro. C'è stato il coniglio di Donnie Darko, quello di Gummo. E i conigli di Inland Empire di David Lynch. Viene in mente tutto questo quando vediamo l'Adele di Sara Serraiocco entrare in scena nel film In viaggio con Adele, opera prima di Alessandro Capitani, da una sceneggiatura di Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili). Adele è vestita con un pigiama rosa che ha un cappuccio con due orecchie da coniglio: a volte si tira il cappuccio sulla testa, a volte no. Sembra stare bene solo con quella divisa addosso, come un personaggio dei fumetti. La sua apparizione è di quelle che lasciano il segno: scende di colpo da un albero, quando capisce che la mamma ha avuto un infarto. E le attacca sulla fronte un Post-it: "Mamma morta". Da qui inizia la storia del film - qui potete leggere la nostra recensione di In viaggio con Adele - presentato come pre-apertura della Festa del Cinema di Roma e già nelle nostre sale. Adele è una ragazza "diversa", con la testa che è spesso altrove, ma è anche piena di fantasia e di slanci d'affetto. Dopo la morte della madre dovrebbe andare a stare dalla nonna, a Bari. A portarla lì viene chiamato Aldo (Alessandro Haber), attore ipocondriaco e cinico, che è suo padre. Ma non ha mai saputo niente di questa figlia. Il loro viaggio arriverà a Bari, ma non finirà lì. E sarà sorprendente.
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In viaggio con Adele: un film lineare
Abbiamo incontrato Alessandro Haber, Sara Serraiocco e Alessandro Capitani in occasione della presentazione di In viaggio con Adele a Roma. Abbiamo parlato della bellezza e della semplicità della sceneggiatura di Nicola Guaglianone, ormai una "firma" del cinema italiano, degli affascinanti personaggi di Adele e di Aldo, e di quel tormentone su Toni Servillo che ricorre in tutto il film. E di come fermarci a segnare le cose con un Post-it potrebbe esserci utile, "perché oggi è fondamentale fissare le cose importanti". "È uno dei pochi film che è lineare" ci ha detto Capitani. "Inizia e finisce. C'è una linea narrativa precisa, i personaggi sono calibrati e hanno un arco narrativo preciso. E tu non ti perdi dei pezzi in giro. È una sceneggiatura ben scritta, e quando Nicola Guaglianone me l'ha messa sotto mano sono impazzito completamente". "Il mio personaggio era ben scritto, già su carta aveva tutti gli elementi che funzionavano" ci ha detto della sua Adele Sara Serraiocco. "Il mio compito era quello di darle vita". "Con il mio personaggio abbiamo in comune lo stesso mestiere, ma siamo molto diversi. Io sono una persona solare, aperta, generosa, entusiasta. Aldo invece è ipocondriaco, anaffettivo. È uno che sfrutta gli altri, non sa cosa sia l'amore. La cosa in comune è che abbiamo una passione".
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