Se Immaturi e Immaturi - Il viaggio vi avevano conquistato, dal 12 gennaio, per otto settimane, alcuni dei personaggi conosciuti nel 2011 torneranno a farvi compagnia nella serie televisiva Immaturi - La serie, creata da Paolo Genovese e diretta da Rolando Ravello.
Assieme ai personaggi già conosciuti in precedenza, come quelli interpretati da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, se ne aggiungeranno nuovi in vecchie vesti, come Nicole Grimaudo nel ruolo di Francesca (nel film interpretato da Ambra Angiolini), nuovi come quelli di Irene Ferri, Sabrina Impacciatore e anche storie che si andranno a intrecciare con altre, come per il personaggio di Ninni Bruschetta nel ruolo di Gianni.
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Nuove storie ma con la stessa anima del film
"Immaturi è una storia che aveva ancora molto da raccontare" afferma il regista, e in questo caso creatore della serie, Paolo Genovese. "Quello che vedrete è un prodotto nuovo, sono delle storie nuove. Ovviamente ci deve essere una fedeltà, altrimenti non si sarebbe chiamato così. E la fedeltà al progetto originale è lo spirito che lo ha animato, l'emozione che il film ha dato. È una sorta di viaggio indietro nel tempo per dei quarantenni che hanno la possibilità di provare quelle emozioni provate a vent'anni e che credeva di non poter riprovare più".
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Amicizia, nostalgia e novità
Immaturi - La serie prende spunto dal film. Utilizza personaggi già conosciuti, alcuni approfondendoli, e inserisce dei nuovi personaggi per poter ampliare e rendere la storia ancora più struttura. "L'animo dei vecchi personaggi c'è ancora, unito ovviamente a quello dei tanti nuovi ruoli che abbiamo inserito" continua Genovese, spiegando le differenze che corrono tra film e serie, soprattutto legate all'ambito scolastico che ha permesso di far interagire i personaggi tra loro, di metterli a confronto soprattutto con una generazione diversa. "Nel film i ragazzi erano da sfondo, un contenitore, qui hanno tutti le loro storie che si vanno poi a intrecciare con quelle degli adulti".
Come detto in precedenza, la serie andrà in onda in prima serata su Canale 5 per otto settimane. Una sorta di "salto indietro nel tempo", dove bisogna pazientare una settimana per un nuovo episodio a differenza di come, ormai, gran parte delle piattaforme on demand ci hanno abituato. "Io non vedo questa grande differenza", afferma Ninni Bruschetta: "Quando ero ragazzo non amavo le serie, proprio perché non mi andava di aspettare una settimana. Poi ho cominciato a vederle e, devo dire, ha iniziato a piacermi anche l'attesa. Sicuramente è anche divertente guardarle tutte in una volta. Per esempio, adesso, mi sono visto tutto Il trono di spade, ma secondo me è più divertente aspettarle. È un po' come una partita di calcio, che devi aspettare una settimana intera con quell'ansia prima di vedere la partita".
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