Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, recensione: alle origini dell’eroe. Di nuovo

Lo show disponibile su Disney+ ci racconta ancora l'origin story di Peter Parker nei panni dell'amato eroe Marvel. Il tutto, in una linea temporale differente e in una serie animata che funziona.

Un'immagine de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere

C'è sempre una sensazione strana quando un eroe dei fumetti torna su schermo con una nuova incarnazione. Sappiamo che, molto probabilmente, dovremo rivedere la sua Origin Story, i suoi primi passi. E che piaccia o meno questo tipo di racconto, il rischio del già visto o anche banalmente del confronto con versioni che abbiamo ci sono già state raccontate in precedenza è dietro l'angolo. È capitato con tutti i grandi supereroi, da Batman a Superman, e più volte a un personaggio amatissimo come Spider-Man, che anche solo in questo primo quarto del nuovo secolo abbiamo visto con il volto di Tobey Maguire, Andrew Garfield e Tom Holland, oltre alla spettacolare incarnazione animata di Sony Animation.

Il Vostro Amichevole Spider Man Di Quartiere Serie
Una scena della serie di Spider-Man

Ma se con la versione di Tom Holland si era aggirato il rischio di ri-raccontarci la genesi, dal morso del ragno alle prime peripezie da giovane eroe autodidatta, Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere parte proprio da lì per iniziare la propria storia, ma lo fa con un lavoro di scrittura e animazione che fa la differenza e la rende un prodotto più che sensato per chi ama il personaggio e si diverte a seguirne le gesta.

Un altro Peter Parker

Si parte, ovviamente, da Peter Parker, dall'uomo, o dovremmo dire ragazzo, dietro l'eroe. Come è naturale che sia quando si racconta una storia delle origini, perché è indispensabile incontrare l'individuo prima che diventi super eroe. Conosciamo quindi Peter Parker e il contesto scolastico in cui si muove, assistiamo all'imprevisto che porta al fatidico morso di ragno, lo seguiamo nelle fasi iniziali del suo cammino da eroe, con tanto di costume fatto in casa e prime inevitabili difficoltà.

Il Vostro Amichevole Spider Man Di Quartiere Immagine Serie
Un momento con protagonista Peter Parker

Ma conosciamo anche il suo mentore, che a differenza della recente incarnazione con volto di Tom Holland per l'MCU non è Tony Stark/Iron Man, ma Norman Osborn. Un cammino di crescita che lo porta ad affrontare alcuni dei suoi antagonisti storici, ma anche incontrare altri personaggi noti del mondo Marvel, per dare spessore e sfumature al mondo e la New York in cui si muove e da sfruttare per definire ulteriormente il protagonista stesso, che dagli incontri e i contatti in cui si trova coinvolto viene ulteriormente definito.

Nel cuore, e nella mente, di Peter Parker

È infatti buono il lavoro di scrittura sul personaggio, funzionale a definire un personaggio che cresce e che impara come essere Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere. E lo spazio dei dieci episodi da mezz'ora, distribuiti settimanalmente su Disney+ dal 29 gennaio al 19 febbraio, è sufficiente a farlo in modo compiuto e sensato. Merito dello showrunner o head writer Jeff Trammell, che ha intessuto la sua tela in grado di sostenere la versione di Peter Parker/Spider-Man che aveva in mente, ragazzo che si trova invischiato in qualcosa più grande di lui e che deve imparare a convivere con i suoi poteri... e relative grandi responsabilità.

Il Vostro Amichevole Spider Man Di Quartiere Serie Animata
Spider-Man in azione

Un ritratto che funziona anche grazie alla voce di Hudson Thames che doppia il personaggio in patria (non abbiamo potuto vedere l'edizione italiana, quindi limitiamo il giudizio a quella originale), oltre che al lavoro degli animatori, che aggiungono sfumature e calore alla figura del protagonista, tanto impacciato in alcune situazioni quanto agile e spettacolare quando in azione come eroe. Un valore artistico apprezzabile anche nel modo in cui l'impostazione visiva ammicca al fumetto e si prende le doverose e giuste distanze dalle versioni live action.

Ancora il multiverso, ma funziona

Come si intuisce, parliamo ancora una volta di multiverso, ma Jeff Trammell lo usa solo come espediente narrativo iniziale per ritagliarsi il proprio spazio e la propria libertà: nelle fasi iniziali della produzione, infatti, Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere sarebbe dovuta esser parte dell'MCU, andando a collocarsi prima di Homecoming, ma questo avrebbe vincolato molto gli autori in quanto a possibilità di movimento e di scelte.

Il Vostro Amichevole Spider Man Di Quartiere
Una scena de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere

In quel caso parte degli sviluppi sarebbero stati fin troppo dipendenti da quanto già raccontato nei tre film già visti con Tom Holland protagonista, mettendo dei paletti troppo stretti in cui potersi muovere. Spostare l'azione in un'altra linea temporale, con un'altra versione del protagonista, ha permesso a Tramell e il suo gruppo di scrittori di fare tabula rasa e costruire la propria versione del personaggio. Una versione che funziona e può ritagliarsi un proprio posticino nei cuori degli spettatori.

Unico difetto: il ritmo dell'azione, che soffre di qualche alto e basso di troppo soprattutto nelle fasi iniziali. Non spaventatevi quindi se il secondo episodio vi sembra rallentare troppo, è un difetto passeggero che già dai successivi viene superato, facendoci appassionare al percorso di crescita del personaggio e il suo cammino da giovane eroe.

Conclusioni

Torniamo nel mondo di Spider-Man con la nuova serie animata per Disney+ che ci presenta una nuova versione del personaggio, da una linea temporale differente da quella dell’MCU. Una scelta che funziona e che permette a Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere di potersi approcciare al personaggio con i propri tempi e senza vincoli relativi a quanto già raccontato di recente su schermo. Al netto di qualche calo di ritmo, soprattutto nelle fasi iniziali della storia, la nuova serie riesce a farci affezionare a un altro Peter Parker/Spider-Man, che impareremo a conoscere e veder crescere sin dai suoi primi giorni da eroe.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • La scelta, in questo caso sensata, di sfruttare il multiverso per slegarsi dalle versioni dell’eroe già raccontate di recente.
  • L’aspetto umano del personaggio, con un’attenzione per il ragazzo Peter Parker e il suo percorso di crescita.
  • L’approccio visivo, che ammicca al fumetto ed è funzionale a quanto viene messo in scena.

Cosa non va

  • Qualche calo di ritmo, soprattutto nei primi episodi.