Il viaggio leggendario, la recensione: il film con i DinsiemE? Una sorpresa!

La recensione de Il viaggio leggendario: Alessio Liguori dirige gli youtuber DinsiemE in un film pensato e studiato per stimolare l'immaginazione del pubblico più giovane. Tra castelli e strani videogiochi, il risultato filmico è direttamente contestualizzato alle sue prerogative produttive.

Il viaggio leggendario, la recensione: il film con i DinsiemE? Una sorpresa!

Il giudizio critico andrebbe sempre soppesato e misurato in funzione del contesto. Non tutti i film sono uguali, e non tutti i film hanno lo stesso obbiettivo. Cambia il pubblico, cambia il messaggio, cambia il tono e, ancora, cambia il contesto stesso. Elemento imprescindibile da tenere in considerazione, e che dovrebbe indirizzare il commento, e dunque l'analisi e / o la valutazione. Sembra una costatazione banale, eppure questo (ci) ricorda quanto il cinema sia una forma di comunicazione mutevole, adattabile a numerosi scenari. Dunque, la recensione de Il viaggio leggendario diretto da Alessio Liguori e interpretato dai DinsiemE (Erick Parisi e Dominick Alaimo), che catalizzano l'attenzione di milioni di fan (under 12) con video divertenti e tormentoni musicali, ci permette di rafforzare questo concetto, sospendendo ogni giudizio soggettivo in funzione del chiaro e lampante intento del film: divertire i più giovani con una storia all'insegna dell'avventura e dei buoni sentimenti, trasportando il pubblico adulto in una sorta di dimensione cartoonesca, che sfrutta in modo intelligente le notevoli location.

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Il viaggio leggendario: Dominick Alaimo, Erick Parisi in un'immagine

Potremmo fermarci qui, ma va detto che Il viaggio leggendario può essere considerato come una sorta di bizzarro unicum, in cui la tecnica registica si mescola con l'artigianalità cinematografica, intanto che va in scena uno show colorato dai toni fantasy, in cui gli improbabili protagonisti altro non sono che una coppia di youtuber. Strano incrocio, tra passato e futuro: un nuovo modo di produrre, sfruttando gli idoli del web (a conti fatti, sono loro i talent italiani che oggi dominano gli incassi del box office...), e un chiaro riverbero nostalgico che, per ammissione del regista, vorrebbe citare i grandi maestri, da Spielberg a Zemeckis. In questo caso, il film sembra fare al caso suo, mostrandosi a proprio agio con un tono decisamente family, tenendo poi d'occhio la qualità visiva, necessaria per differenziare il progetto e, di conseguenza, la possibile riuscita.

Il viaggio leggendario: la trama del film

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Il viaggio leggendario: Dominick Alaimo, Erick Parisi in una foto

Se l'intento è quello di stupire e divertire i bambini, possiamo scrivere che Il viaggio leggendario, tratto dall'omonima opera letteraria edita da Magazzini Salani, e scritta dagli stessi Erick Parisi e Dominick Alaimo, ci riesce in pieno, con semplicità, trasporto e intelligenti trovate. La storia? Erick e Dominick ricevono un misterioso videogioco da uno strambo fattorino (Herbert Ballerina, che poi ritroviamo nel ruolo di Sir Romualdo). Incuriositi, lo collegano alla console e, come se fosse una sorta di "Jumanji 2.0", vengono risucchiati in una dimensione parallela: il mondo di Leggendaria. Tra scenari suggestivi e maestosi castelli, Erick viene catturato dagli scienziati pazzi, il Dottor Timoti e il Dottor Giniu. Erick e Dominick si separeranno, ritrovandosi in due livelli diversi: Erick nel Regno di Atlantide, Dominick a Camelot, dove incontra la principessa Ginevra (Sofia Iacuitto). Tra duelli, pirati e corone perdute, Dominick intraprenderà una corsa contro il tempo fino all'ultimo livello per salvare Erick dalle grinfie dei cattivi. Perché, scopriranno, solo accettando la logica dei videogiochi si può uscire vivi dal mondo di Leggendaria.

Divertimento assicurato per i più piccoli

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Il viaggio leggendario: Dominick Alaimo, Erick Parisi in una scena

L'abbiamo detto, vedendo Il viaggio leggendario il pensiero va dritto dritto a Jumanji. Lì, quando il mondo era analogico, c'era un vecchio gioco da tavola, qui troviamo un videogioco di ultima generazione, e due attori non professionisti che, con una recitazione ultra-dosata e ultra-caricata, parlano la lingua dei loro fan. Ma se il riferimento è sottinteso, la nostra poca conoscenza del fenomeno DinsiemE (almeno chi sta scrivendo) ci ha permesso di esprimere un parere spassionato nei confronti del film, che come detto all'inizio va preso essenzialmente per ciò che è. Ecco, Alessio Liguori, insieme ad Erick e Dominick, sono riusciti nell'impresa non scontata di realizzare una sorta di cartone animato in live action, orchestrando la narrazione in modo che sembrasse un'enorme videogioco.

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Il viaggio leggendario: Herbert Ballerina, Riccardo Cicogna in una scena del film

Le illustrazioni del libro da cui è tratto Il viaggio leggendario prendono vita in un'opera rifinita e dettagliata, che utilizza in modo espressivo le meravigliose location che fanno da sfondo alla vicenda (è stato girato al Castello di Rocca Sinibalda, a Rieti al Castello Piccolomini, a Balsonaro, e poi al Castello Padadopoli Giol, in Veneto), incuriosendo quei genitori che vorrebbero trascorrere una giornata fuori porta. Mica male come involontario spot turistico! E poi citiamo la stessa scenografia di Tiziana Liberotti, vivida e protagonista, o gli sfavillanti costumi di Magda Accolti Gil. Un'unione multiforme di correnti ed espressioni, di trovate e messaggi (l'unione fa la forza, pure quando il gioco si fa duro, ricordano i DinsiemE), di (in)aspettata riuscita finale, studiata e pensata per suggestionare in modo brillante e stimolante il pubblico del futuro. Visto? Contestualizzare un film, aiuta!

Conclusioni

Concludendo la recensione de Il viaggio leggendario, rimarchiamo ancora una volta quanto il debutto dei DinsiemE (youtuber da milioni di followers) sia perfetto per un pubblico under 12. Il film è studiato per stimolare l'immaginazione e l'attenzione dei più piccoli, grazie ad una messa in scena che regala diverse e inaspettate sorprese. Certo, il tutto è ultra-caricato ed ultra-eccitato, ma è contestualizzato nella forma produttiva e nel messaggio finale che vorrebbe suggerire.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • Le location.
  • La regia appassionata di Alessio Liguori.
  • I colori, perfetti per stimolare l'immaginazione dei più piccoli.

Cosa non va

  • I DinsiemE NON sono attori, e i loro limiti sono palesi.
  • Gli over 12 potrebbero annoiarsi facilmente.