In attesa de Il trono di spade 8, ce lo chiediamo tutti: chi morirà e chi sopravviverà alla battaglia per l'Alba? Su questa vena abbiamo dato vita all'ennesima speculazione, per passare il tempo fino al 14 aprile, data in cui debutterà, su HBO e sugli schermi del globo terracqueo, l'ultima stagione dello show di David Benioff e D.B. Weiss.
Per adesso, dunque, ci occupiamo di chi ha tutte le probabilità di lasciarci le penne. Inutile essere sentimentali in proposito: lo show è sempre stato spietato, il novero dei caduti proporzionale al numero di personaggi e alla violenza dei conflitti messi in scena. Non illudiamoci: gli sviluppi conclusivi della storia saranno difficili da sostenere, un addio straziante dopo l'altro. D'altro canto, è anche vero che l'addio è definitivo per tutti, il viaggio sta per concludersi e negli spinoff de Il Trono di Spade in lavorazione difficilmente ritroveremo i personaggi che hanno popolato Il trono di spade. Possiamo consolarci solo con la meno consolante delle verità: valar morghulis, tutti gli uomini devono morire, e provare a esorcizzare l'inevitabile indugiando sui personaggi che hanno la maggiore probabilità di lasciarci le penne.
Jon Snow
Ci siamo già passati, o meglio ci era passato chi aveva creduto alla morte "definitiva" di Jon Snow dopo l'agguato dei fedifraghi Guardiani della notte alla fine della quinta stagione. Riportato in vita da Melisandre di Asshai, Jon Snow è cambiato: il condottiero temprato che ama Daenerys Targaryen non è il ragazzo che amò Ygritte. Noi abbiamo creduto nella sua resurrezione come ci credeva Mel perché consapevoli del suo destino, come lo era il padre che non l'ha mai conosciuto, Rhaegar Targaryen: sul fatto che Jon Snow abbia da giocare un ruolo fondamentale nella battaglia per l'Alba non si può avere dubbio alcuno.
E nemmeno sul fatto che cadrà da vero eroe, se permettete: il suo percorso di guerriero e di essere umano lo ha portato a capire la vanità degli intrighi e delle cospirazioni per il possesso del trono di Approdo del Re, a vedere oltre la seduzione del potere. Il legittimo erede dei Sette regni non siederà mai sul suo trono, ma morirà per diventare leggenda.
Daenerys Targaryen
Se Jon ha il suo ritorno dalla morte, Daenerys possiede qualcosa di altrettanto straordinario: i suoi draghi. Nel disegno di Martin, lei è il fuoco che risponde al ghiaccio del Nord di Westeros: la passione che vince la saggezza, la magia che trionfa sulla tradizione, l'orgoglio che sfida l'onore. Jon si inchina a Dany così come l'ultimo Re del Nord prima di lui, Torrhen Stark, si era inchinato a Aegon il Conquistatore oltre tre secoli prima. Ma Dany, come Jon, ha capito che la guerra che conta è un'altra; la magia che torna a Westeros con la Khaleesi torna per una ragione, quella di combatte il Re della Notte e il suo lugubre, immenso esercito, per uno scontro tra forze mistiche che cambierà il volto del mondo intero.
Per noi, il fatto che Daenerys, a suo tempo, abbia rivelato di avere il "sangue di drago" che il fratello millantava di possedere, non è una questione di eredità genetica ma di carattere, di fede. Dany ha voluto e creduto di essere migliore di Viserys. E questo ha fatto di lei una regina che ha usato il suo potere per liberare, redimere, proteggere. Il suo ruolo è quello di lasciare Westeros dopo averlo salvato: la madre dei draghi, i suoi figli alati Drogon e Rhaegal, la magia del passato lascerà il regno, o ciò che ne resta, per diventare un prezioso, grandioso e malinconico ricordo.
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Cersei Lannister
Non diversamente da Dany e Jon, Cersei ha fatto percorso lungo e terribile per diventare il personaggio formidabile che è ora: la differenza sta nel fatto che lei non è in grado di superare la fascinazione per il potere. Usata, sottovalutata, umiliata da suo padre, il possente Tywin Lannister, e poi oppressa e maltrattata dal marito Robert Baratheon, Cersei ha dedicato la sua vita a dimostrare di essere più intelligente, più meritevole di loro; l'ossessione l'ha consumata fino a cancellare qualsiasi sentimento da lei, incluso l'amore per i figli (la morte di Tommen, non architettata ma provocata da Cersei, la lascia sovrana inconstrata) e quello per l'adorante fratello gemello, in cui comunque ha sempre visto solo sé stessa.
Questo ha fatto di lei una villainess complessa e pericolosissima, che, a questo punto della storia, è di fatto complice dell'orrore che arriva dal Nord, che spera spazzi via i suoi nemici per poi, chissà per quale motivo, risparmiare Approdo del Re. La sua fine verrà, crediamo, per mano di qualcuno che sarà costretto a intervenire per porre rimedio alla sua follia, come fu quando suo fratello Jaime uccise Aerys Targaryen. Lo stesso Jaime? Arya? Clegane? Tyrion? Chissà. In ogni caso sarà una morte che ci darà emozioni contrastanti e ci lascerà sgomenti.
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Sandor Clegane
Non perdiamo occasione di parlare del Mastino, ormai lo sapete bene; in questo caso lo eleggiamo a capofila dei personaggi "secondari" nonché guerrieri destinati a dare la vita per la causa. Valar morghulis, Jorah, Brienne, Davos, Beric, Verme Grigio, Gendry, meriteranno un epitaffio migliore di questo quando verrà il loro momento: la qualità della scrittura delle ultime due stagioni de Il trono di spade non è stata costante, ma siamo certi che gli autori del nostro show sapranno deicare a ciascuno di loro un addio memorabile. Per Sandor Clegane, chi scrive spera che ci sia il tempo e l'occasione per un incontro con almeno una delle sorelle Stark, e sorpatutto per un duello epico con un non-morto che non è al servizio del Re della Notte ma di Cresei Lannister. Sapete di chi parliamo. Il mostruoso fratello maggiore ha segnato il volto e la vita di Sandor, e se c'è una parvenza di giustizia non nella vita, ma nella canzone del ghiaccio e del fuoco sarà il Mastino a fermare in qualche modo quell'odiosa e inarrestabile macchina di morte. E poi morirà, anche lui indubbiamente da eroe, amato, se non da Arya o da Sansa, almeno da noi.
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Sansa Stark
Suvvia, non penserete mica che entrambe le sorelle Stark possano conservare la candida pelle di ragazze del nord fino alla fine dei giochi. Dal punto di vista della simbologia, Sansa è condannata dalla prima stagione, dal momento della morte della sua metalupa Lady; noi l'amiamo e abbiamo sempre fatto il tifo per lei, ma riteniamo Arya meglio equipaggiata per sopravvivere, oltre che protetta dal fatto che la moglie di George R.R. Martin ha minacciato il marito di divorziare se la uccide. Sansa non andrà certo in battaglia una guerriera e per di più è protetta da Brienne di Tarth; per la sua fine bisogna quindi ipotizzare un colpo di scena, forse un tradimento; elementi insomma che, in questa stagione finale, possiamo aspettarci in quantità imbarazzante. Ma prima di quella che sarà, non ne dubitiamo, una delle dipartite più sconvolgenti e dolorose delle ultime battute dello show, scommettiamo che vedremo crescere ancora la maggiore delle sorelle Stark, e forse diventare una vendicatrice più inesorabile e spietata di sua sorella. Anche Sansa, in un certo senso, cadrà come una guerriera, sovvertendo e celebrando le storie che amava quando era bambina, durante l'ultima lunga estate, in un mondo perduto.
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