Il settimo giorno, la recensione: su Prime Video un horror esorcistico senza guizzi

Guy Pearce veste i panni di un esperto esorcista che si trova ad affiancare un giovane prete nella sua prima missione, finendo per scontrarsi contro un potente demone che si è impossessato di un ragazzino.

Guy Pearce e Vadhir Derbez, protagonisti de Il settimo giorno

Padre Daniel Garcia è un giovane prete dotato della capacità di percepire il male, un potere che si manifesta tramite delle realistiche visioni relative a terribili fatti di sangue avvenuti in certi luoghi teatro di tragici eventi. Il ragazzo viene scelto per essere affiancato all'esperto Padre Peter Costello, un esorcista dalla parlantina schietta che ha avuto un incontro traumatico con un demone nei suoi primi anni "di servizio" e da allora si porta dietro una cattiva reputazione, per quanto sia ritenuto il migliore nel suo campo.

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Il settimo giorno: Guey Pearce in una scena del film

Ne Il settimo giorno la storia si svolge in quel di New Orleans, città simbolo per un certo spirit(ual)ismo, con l'improbabile coppia che visita diversi luoghi dove sarebbero avvenute presunte possessioni demoniache, con il veterano che mostra al novizio i trucchi del mestiere. I due si ritrovano a indagare sul caso di un ragazzino che ha ucciso la sua famiglia, cercando prove che dimostrino come l'assassino fosse posseduto al momento del massacro. Man mano che si avvicinano alla verità, aumenta anche il pericolo e non potranno fidarsi di niente e di nessuno nella loro lotta contro il satanasso.

L'origine del male

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Vadhir Derbez è Padre Garcia ne Il settimo giorno

Dopo un breve prologo ambientato nel passato e nel quale fa la sua comparsa nelle vesti di guest-star Keith David, Il settimo giorno ci presenta la coppia di effettivi protagonisti, antitetici e complementari come in qualsiasi buddy-movie. Poco importa che i due siano esorcisti e che la loro missione sia quella di combattere contro il diavolo in persona, giacché la sceneggiatura finisce per non prendersi mai troppo sul serio, accettando e abbracciando quel ridicolo involontario che fa progressivamente capolino nello scorrere dei minuti. Un'ora e mezzo di visione dominata da un generale senso di confusione, con un montaggio che non aiuta e a tratti poco chiaro e un colpo di scena nella parte finale che rasenta l'assurdo e ribalta le carte in tavola, lasciando la porta potenzialmente aperta ad un ulteriore prosieguo del franchise: una pratica fin troppo comune nei titoli recenti, che ha anche un po' stancato.

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Il Settimo Giorno 3
Una scena clou de Il settimo giorno

Abbiamo sempre sostenuto come Guy Pearce sia un interprete ampiamente migliore della maggior parte dei film che interpreta, così anche in quest'occasione dove il suo Padre Costello, grezzo e cool al punto giusto, è probabilmente il solo spunto positivo di un'operazione fallimentare, quasi grottesca parodia dei capisaldi del filone esorcistico. Impalpabile la performance dell'effettivo protagonista, ovvero il messicano Vadhir Derbez, mentre altrettanto sprecato in un ruolo secondario un altro attore di razza come Stephen Lang. Nell'ora e mezzo di visione Il settimo giorno latita di tensione, con le presunte scene clou risolte in brevissimo tempo e senza quel climax necessario tale da rendere effettivamente sorprendenti i relativi cliffhanger, che arrivano eccessivamente telefonati togliendo qualsiasi potenziale effetto sorpresa.

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Vadhir Derbez e Stephen Lang in una scena del film

Levitazione, voci roche, arti che bruciano e via dicendo richiamano un immaginario consolidato e abusato ma se manca la suspense e la giusta carica drammatica il risultato non può che essere fiacco e rudimentale, tanto che la piatta regia di Justin P. Lange - anche autore della sceneggiatura - si affloscia lentamente su se stessa, arrivando alla conclusione quasi più per inerzia che per reale convinzione. Il settimo giorno dura poco ma ciò nonostante non è privo di tempi morti e almeno un paio di sequenze risultano gratuite, così come la capacità del protagonista di poter "visualizzare" fatti precedentemente avvenuti o quando questi viene individuato dalle apparizioni nelle quali lui scava nel recente, traumatico, passato: una soluzione superflua e mal sfruttata, utilizzati a conti fatti soltanto in un'unica sequenza al punto di essere fine a se stessa. Una sensazione che d'altronde affligge l'intero insieme...

Conclusioni

Difficile farsi possedere da un film come Il settimo giorno, che pur trattando di esorcismi non riesce mai a insinuarsi sotto la pelle come quel subdolo demone che mette a rischio la vita dei protagonisti, prossimi a compiere l'ennesimo rito liberatorio nei confronti di un ragazzino vittima del satanasso. Guy Pearce è un esperto esorcista dai metodi spicci, un personaggio cool che stona con il resto del cast invece anonimo all'inverosimile e con una messa in scena ai minimi storici, priva di tensione ed emozione.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • Un Guy Pearce, che merita ruoli e film migliori, cool al punto giusto...

Cosa non va

  • ...a differenza del resto del cast, pur popolato da guest star.
  • Sceneggiatura confusa e inconcludente.
  • Regia impalpabile.