Il fascino della brughiera inglese ottocentesca unito a quello dei suoi interpreti ci invita alla visione della nuova miniserie Apple TV+, come anticipa la nostra recensione de Il serpente dell'Essex. Lo show ambientato in una fosca Inghilterra vittoriana, disponibile in streaming da oggi 13 maggio, è in realtà ispirato a un romanzo contemporaneo firmato dalla scrittrice e giornalista Sarah Perry, originaria per l'appunto dell'Essex. La Perry ha sfruttato una leggenda locale costruendovi intorno un romanzo gotico/storia d'amore venato di humor che contiene approfondite riflessioni su emancipazione femminile, militanza politica e diffusione delle idee socialiste.
Questa varietà di temi confluisce nella miniserie che porta la firma della regista di Ali & Ava, Clio Barnard. Claire Danes interpreta Cora Seaborne, ricca vedova di Londra che, dopo aver seppellito il marito violento, torna finalmente libera e padrona di se stessa. Appassionata naturalista, Cora si reca in Essex a caccia di fossili insieme al figlio dodicenne e all'amica Martha finché, venuta a conoscenza della storia di un mostruoso serpente d'acqua che ha fatto la sua comparsa nella regione mietendo vittime, decide di indagare sul caso con la complicità del vicario Will Ransone (Tom Hiddleston). Insieme a Cora e Martha, giungono in Essex anche il chirurgo Luke Garrett (Frank Dillane), invaghito di Cora, e il collega Spencer che ha messo gli occhi su Martha. A interrompere la permanenza del gruppo interverranno una serie di incidenti e la diffidenza degli abitanti del luogo, che spingeranno Cora a fare ritorno a Londra.
Da horror gotico a storia d'amore, la svolta nel genere
Condensando una materia letteraria piuttosto ricca, Il serpente dell'Essex fa del suo meglio per creare un prodotto che segua la struttura narrativa originaria nutrendo, al tempo stesso, una mitologia visiva autonoma. Ne è un esempio la suggestiva sequenza subacquea iniziale, con la telecamera che ci accompagna nei torbidi fondali del fiume Blackwater per poi risalire lungo le rive paludose dove due sorelle compiono uno strano rito prima che una misteriosa creatura si manifesti nell'acqua aggredendo una delle due ragazze. Questo perfetto incipit gotico, accompagnato dagli eleganti titoli di testa della serie, tutti giocati su iconografie naturalistiche stilizzate sinuose come le spire di un serpente, crea nello spettatore aspettative precise. La bruma che sale dalle campagne brulle avvolgendo prati, cespugli e corpi umani ricorda le descrizioni dei luoghi de Il mastino dei Baskerville e di tanta letteratura inglese dell'epoca.
Col suo stile elegante e misterioso, la regista Clio Barnard crea una cifra stilistica ben precisa per l'Essex, che si contrappone alla Londra vittoriana ben più affollata e vitale. Se nella prima parte de Il serpente dell'Essex le atmosfere cupe e i misteri dominano il plot infondendo un senso di apocalisse imminente, la miniserie cambia mood nella seconda parte virando verso toni più sentimentali. Cora si ritrova, infatti, al centro di una duplice tensione amorosa: da un lato è oggetto della corte sfrenata del Dottor Garrett, cinico e sicuro di sé, dall'altra è attratta dal taciturno vicario Ransome che però è sposato con la dolce Stella (Clémence Poésy). Questo balletto di sentimenti viene sottolineato da intensi primi piani e confronti tra i personaggi degni più di Jane Austen che di un horror gotico e visto che al cuor non si comanda, quando i sentimenti diventano predominanti la storia del serpente finisce in secondo piano facendo perdere alla serie un po' del suo fascino iniziale.
Protagonisti affascinanti e domande prive di risposta
Nonostante qualche concessione di troppo al romanticismo, Clio Barnard sa come rendere intriganti i caratteri. Dopo gli eccessi drammatici di Homeland, Claire Danes affronta un personaggio più lieve e mondano, una donna solare e anticonformista che snobba le convenzioni dell'epoca e ha molto a che spartire con le eroine di Jane Austen. Razionale, curiosa e assetata di sapere, la sua Cora dovrà affrontare la superstizione che aleggia nel villaggio dell'Essex e la fede profonda del vicario Ransome, due facce della stessa medaglia che non sembrano toccarla più di tanto. Quanto a Tom Hiddleston, non si deve sforzare granchè per calarsi nei panni di Will Ransome, personaggio che sembra scritto apposta per lui. Devoto, coraggioso, generoso, ma guardingo e aggressivo quando si tratta di difendere il proprio universo, Will Ransome è un eroe romantico alla Mr. Darcy e dietro una corazza protettiva cela teneri sentimenti.
Il bell'aspetto dei protagonisti, il fascino delle location britanniche, i costumi, i dettagli, tutto contribuisce a favorire l'immersione dello spettatore nell'universo de Il serpente dell'Essex. Ampie sezioni dei sei episodi che compongo lo show sono, inoltre, dedicate a mostrare i progressi medici dell'epoca grazie alla figura di Luke Garrett e queste sezioni hanno molto in comune con la serie The Knick. I diversi ambienti forniscono una visione sfaccettata dell'epoca in cui è immersa Cora mostrandone la vitalità e la rapida evoluzione. La carne al fuoco è tanta, ma l'impressione è che sei episodi non siano sufficienti ad abbracciare tutto ciò che Clio Barnard vorrebbe mostrare. Così alcuni aspetti della storia, come la militanza socialista di Martha e il passato drammatico di Cora, vengono appena accennati. Nonostante l'attento lavoro sullo script, a visione conclusa la serie ci lascia con l'impressione che la mancanza di spazio abbia spinto le autrici ad accennare appena temi di cui avremmo voluto saperne di più a partire dallo stesso serpente dell'Essex, liquidato con una soluzione poco convincente dopo tanto hype.
Conclusioni
La nostra recensione de Il serpente dell'Essex svela la duplice natura dello show diretto da Clio Barnard che, dopo una partenza atmosferica in chiave horror gotica, approda a toni romantici. L'eleganza della regia, il fascino delle ambientazioni e la varietà dei personaggi, capitanati dalla coppia formata da Claire Danes e Tom Hiddleston, presenta tanti motivi di interesse anche se non tutti i temi trovano lo spazio per il necessario approfondimento.
Perché ci piace
- Fascino e carisma innegabili per la coppia formata da Claire Danes e Tom Hiddleston.
- L'eleganza della regia e la ricostruzione storica valorizzano le location.
- Lo spettacolare incipit ci immerge in un'atmosfera da horror gotico alimentando il mistero sul serpente...
Cosa non va
- ...ma questo plot, con l'avanzare della serie, finisce un po' in disparte lasciando qualche quesito irrisolto.
- La ricchezza di temi e personaggi richiederebbe una serie ancor più lunga per approfondirne ogni aspetto.