Capita sempre più spesso che i fenomeni mediatici che spopolano sul Web valichino il confine alla conquista di altri mezzi di comunicazione. È proprio il caso de Il Santone #lepiùbellefrasidioscio, la nuova serie disponibile in esclusiva su RaiPlay dal 25 febbraio 2022 prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Fiction. Come si intuisce dal titolo l'ispirazione è nata dalla celebre pagina Facebook Le più belle frasi di Osho, una raccolta di immagini con protagonista il noto santone accompagnate da frasi e massime proprie della romanità popolare. Ed è proprio a Roma che sono ambientate le vicende della serie, per essere precisi nella periferia romana di Centocelle, un quartiere eterogeneo che qui è teatro della sparizione di Enzo Baroni, un antennista insoddisfatto della propria vita, stretto tra le difficoltà economiche e i difficili rapporti familiari. Dopo alcuni mesi Bruno ricompare ma è profondamente cambiato: vestito con una tonaca indiana si aggira per il quartiere ma sembra aver perso la memoria. Il suo atteggiamento serafico, unito alle massime popolari con cui ama risolvere ogni conflitto, fanno in modo che piano piano la sua comunità da pazzo inizi a crederlo una specie di santone in grado di fare miracoli. Abbiamo avuto l'opportunità di partecipare alla conferenza di presentazione in cui la regista Laura Moscardin, l'ideatore della pagina Federico Palmaroli e gli attori Neri Marcorè, Carlotta Natoli e Rossella Brescia hanno parlato della nascita di questo progetto, del suo sviluppo e dei fenomeni social che sempre più spesso invadono e conquistano le nostre vite.
Lo spirito verace e dissacrante
A prendere subito la parola la regista Laura Moscardin che, coinvolta nel progetto sin dalle prime battute, ha raccontato quali sono gli intenti e le ispirazioni di una serie così particolare: "Abbiamo fatto questa serie ispirata alle frasi di Federico Palmaroli, gli abbiamo dato corpo. Abbiamo voluto ambientare la serie a Centocelle, perché è la quintessenza della periferia romana, ma potrebbe essere qualsiasi zona periferica della capitale. Ci siamo ispirati un po' ai film anni 70, al loro fare della povertà qualcosa di scanzonato. Il cast è molto variopinto e sostanzioso, ogni personaggio ha una sua piccola completezza di commedia, non sono stereotipi fino in fondo, speriamo così di aver mantenuto lo spirito di Federico verace e dissacrante." Federico Palmaroli, creatore della pagina di successo Le più belle frasi di Osho, ha espresso il suo stupore per il successo della pagina anche oltre i confini della capitale: "Sicuramente ha avuto una risonanza al di là dei confini romani, proprio per la capacità del romanesco di andare oltre. In questo caso è stato anche inaspettato perché leggere il romanesco per uno che non è romano è complicato. La spinta però per farlo diventare un fenomeno virale è stato proprio quel dialetto, le battute dissacranti sono tipiche della romanità."
Il bisogno di credere in qualcosa
Inevitabile domandare a Neri Marcorè di presentare il suo personaggio: "Non c'è tanta immedesimazione con le frasi, Osho è la scintilla per questo progetto, poi la serie va per la sua strada. Il mio personaggio è santone suo malgrado, è uno che perde per due volte la memoria: una volta per lo stress e un'altra perché cade in una buca che è poi coprotagonista di questa serie. Ha un atteggiamento nella vita che è molto serafico e diverso dall'Enzo Baroni che conoscevano nel quartiere. Se all'inizio lascia tutti sgomenti, poi riesce a conquistare gli altri. Anche la moglie piano piano si rende conto che il nuovo Enzo è meglio dell'ameba che se ne era andata cinque mesi prima, mentre il personaggio di Rossella Brescia cerca di sfruttare la fama che ha acquisito. Lui comunque continua a vivere come se le cose non gli appartenessero."
All'attore è stato domandato se secondo lui le persone siano veramente sempre in cerca di una guida: "La gente ha bisogno di credere in qualcosa, lo diceva Quelo il personaggio di Corrado Guzzanti ed è una verità senza tempo. Questo vale nei periodi di smarrimento e di perdita di senso critico. Se domani iniziassi a dire che la Terra è una piramide sono convinto che un centinaio di persone disposte a seguirmi le troverei. Lo vediamo anche in politica: il bisogno dell'uomo forte, di qualcuno che dica ci penso io. È un'antica storia che si ripete costantemente, cambiano le frasi e le figure, di santoni ne vediamo quotidianamente, magari non hanno tuniche e sono vestiti in giacca e cravatta ma parlano con frasi piene di punti esclamativi e certezze. In quest'epoca pensiamo di sapere tutto di tutti avendo a disposizione tanto sapere, ma poi magari non sappiamo nulla."
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Carlotta Natoli e Rossella Brescia, due personaggi in contrasto
Carlotta Natoli interpreta la moglie di Enzo Baroni, una donna concreta che si trova a dover affrontare diverse problematiche, specialmente di natura economica, ma che piano piano inizierà ad apprezzare il nuovo lato di suo marito: "Sono stata molto contenta di lavorare con Neri e Rossella, lei è una persona stupenda e ha una qualità di ascolto notevolissima. Le commedie sono basate su questo elemento ed è importante trovare nel cast persone che sappiano reggere questo gioco. Il romano sa stare di fianco, io non credo che questo Oscio avrebbe potuto avere un altro dialetto oltre il romano, lui apre una riflessione sull'accoglienza e l'accettazione. Oscio è serafico, anche Neri lo è, ma questo santone fa dei miracoli involontari perché lascia spazio, è accogliente, si rimette ad una saggezza che è oltre il popolare. Anche la moglie ad un certo punto è costretta a guardare tutto con un altro sguardo."
Rossella Brescia, invece, interpreta il ruolo di un agente televisiva che cerca di sfruttare l'improvvisa fama di Oscio: "Jacqueline Bonnet è un'agente televisiva che ha visto questo fenomeno in tv. C'è un'intera comunità che crede in Enzo, fiuta questa cosa e di conseguenza cerca di farsi un gruzzolo su di lui. Mi ha divertito molto lavorare su questo personaggio che ha tante sfaccettature, una di queste è quel suo parlare per bene infilando termini inglesi per darsi un tono. Tutto questo infastidisce la moglie di Enzo e da qui nascono varie situazioni che rompono gli equilibri, ed emerge anche il lato oscuro della popolarità: diventi famoso o famosa sui social e la tua vita privata va a rotoli. Io non demonizzo i social, ho conosciuto Federico Palmaroli attraverso i social, ma dipende da come li usi. Ti servono a volte per uscire dalla tua routine, sui social puoi scoprire un mondo, ma l'importante è avere una tua personalità già strutturata. I social non sono il mondo reale e bisognerebbe avere il giusto approccio a questo tipo di comunicazione."