Il Re - Stagione Due, la recensione: la frontiera di Zingaretti per un ritorno attuale e oscuro

La recensione de Il Re 2: su Sky e NOW torna il labirintico universo di Luca Zingaretti, per un prison drama sempre più vicino alla narrativa western (e decisamente attuale per temi e sfumature).

Il Re - Stagione Due, la recensione: la frontiera di Zingaretti per un ritorno attuale e oscuro

Continuiamo a credere che Il Re, più che un grande prison drama, sia essenzialmente una storia western. Lo pensiamo per via dei personaggi, delle svolte, dell'estetica e della narrativa legata al concetto di frontiera. Una prigione, per antonomasia, è uno spazio decisamente confinato, mentre la frontiera, che la narrativa del Far West ha ampiamente battuto, viene raffigurata attraverso spazi aperti, in cui si consumano scontri e confronti umani. E, per la bravura degli autori (perché ogni buon prodotto nasce dalla scrittura), Il Re, ribaltando gli schemi, riesce proprio in questo: allargare le sbarre di un carcere, affrontando al contempo un mondo chiuso all'interno di un'altro più aperto, scambiando di continuo i rispettivi connotati. Cosa che avviene nella prima, e cosa che avviene maggiormente nella seconda stagione de Il Re. Ed è lo stesso Giuseppe Gagliardi, tornato alla regia, a spiegare, che "il re è in trappola".

Il Re 2
Il Re - 2: Luca Zingaretti in una scena

Effettivamente, Il Re - Seconda Stagione, dal 12 aprile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, almeno a giudicare dai primi episodi visti in anteprima, sembra "giocare" molto con lo schema della trappola, pur restando fedele all'atmosfera che avevamo apprezzato nella prima stagione. Anche perché ciò che funziona non va cambiato, semmai migliorato: Peppe Fiore, Alessandro Fabbri e Federico Gnesini riprendono allora l'umore dello show, aumentato però la posta in palio che, in queste nuove puntate, vanno a sfiorare tematiche ancora più attuali: se prima veniva esplorato il carcere di San Michele (luogo fittizio, ma metaforico) attraverso lo sguardo del suo ambiguo direttore, 'sta volta Il Re stravolge il clima, facendo diventare Bruno Testori una sorta di strumento in mano al potere massimo che, come nella realtà, è disposta a tutto pur di mantenere il suo distopico status quo.

Il Re - Seconda Stagione: dove eravamo rimasti?

Il Re 2 Zingaretti Ragonese
Il Re - 2: Luca Zingaretti e Isabell Ragonese in una scena della serie

Il Re 2 riprende infatti da dove si era conclusa la prima stagione: gli otto episodi si aprono con Bruno Testori, interpretato da un sempre più adiacente Luca Zingaretti (che crede nel ruolo, tanto da essere parte attiva nella scrittura dello show), rinchiuso nella sua stessa prigione. I metodi poco ortodossi della sua direzione, infatti, l'hanno portato ad essere detronizzato. Il regno di Testori sembra essere caduto, almeno fin quando viene "liberato" da Gregorio Verna (Fabrizio Ferracane), capo dei servizi segreti. Sotto però c'è ben altro, perché Verna vuole sfruttare l'influenza di Testori per ottenere la confessione di Vittorio Mancuso (Thomas Trabacchi), magistrato accusato di aver ucciso un dipendente di una compagna energetica nazionale.

L'accusato, che si professa innocente, prima del processo, sta per essere trasferito al San Michele, e dunque Testori, sotto pressione, dovrà in qualche modo estorcergli la confessione. La libertà per una menzogna, quindi. Un compromesso che stride con la filosofia di Testori, alterando irrimediabilmente il suo cosmo regolato dalle leggi soggettive con cui ha sempre governato, iniziando una sorta di battaglia in nome della verità, trascinando a sé l'intero habitat del San Michele - compresa la "secondina" Sonia Massini divenuta comandante, e tra i personaggi più riusciti del panorama seriale italiano, splendidamente interpretata da Isabella Ragonese.

Ambiguità e oscurità, per una seconda stagione decisamente attuale

Il Re 2 Trabacchi Zingaretti
Il Re - Stagione Due: Thomas Trabacchi e Luca Zingaretti

Allora, Il Re 2, che mantiene il suo qualitativo lavoro estetico e narrativo (di grande efficacia), sposta la frontiera verso gli archetipi western per eccellenza: il giusto e lo sbagliato. L'impero di Testori, destinato a sgretolarsi, viene sfumato da note ancora più significative, accrescendo il personaggio e la sua ambiguità strategica nel contesto in cui opera in modo arbitrario. Ciò che esce fuori, tratteggiato dalla regia scaltra di Gagliardi, che si riflette in pieno nell'estro visivo, tanto nella fotografia di Carlo Rinaldi quanto nelle ottiche anamorfiche utilizzate (tipiche dei western e tipiche del neo-noir), assomiglia ad una resa dei conti in cui si consumano gli stilemi del racconto shakesperiano, da sempre vicino ad indagare l'ossessione dell'uomo verso il potere e verso il controllo, nonché verso il contrasto che ne deriva.

E fin dalla location, tenebrosa e burrascosa, e salendo verticalmente ai personaggi, è la conflittualità che rende la sceneggiatura perfetta per la declinazione seriale, amalgamando moralità ed immoralità. Per questo, secondo i guizzi de Il re, amplia l'orizzonte, portando il punto di vista del protagonista oltre il panorama che conosce (e che conosciamo), spingendolo ad affrontare gli usi e i soprusi del potere costituito, disposto a tutto pur di raggiungere i propri scopi. Come? Contravvenendo alla Legge, di cui lo stesso potere si fa portavoce. Niente di più attuale, allora: Il Re 2, nella sua intrisa oscurità, si fa evoluzione complessa ma diretta, in cui la frontiera carceraria è, di nuovo, la cornice labirintica di una realtà spaventosa e, nemmeno a dirlo, vicinissima a noi.

Conclusioni

Ancora più labirintica, ancora più ramificata e oscura: la seconda stagione de Il Re conferma l'ottima struttura narrativa ed estetica, concentrandosi su una storia che riprende le fila del San Michele ribaltando però l'ottica del personaggio di Bruno Testori, interpretato da Luca Zingaretti. Colori più attuali, politici e sociali, capaci di generare una grande scrittura seriale.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • La location, sempre efficace.
  • La trama oscura e labirintica.
  • Le prove di Luca Zingaretti e Isabella Ragonese.
  • Una seconda stagione più attuale.

Cosa non va

  • La spinta è chiaramente minore, rispetto alla prima stagione.