Il mistero dei templari (National Treasure), film uscito nel 2004 con la regia di Jon Turteltaub (Un amore tutto suo, L'apprendista stregone), per quanto non proponga nulla di nuovo, porta su un altro piano il genere avventura, concentrando la ricerca dei protagonisti verso enigmi radicati nella cultura americana. Il personaggio di Benjamin Gate, oltretutto, è un altro buon motivo per recuperare il primo lungometraggio e il sequel, Il mistero delle pagine perdute (National Treasure: Book of Secrets), un avventuriero e studioso affascinante e carismatico, che ha il volto di Nicolas Cage. Nonostante la saga si sia fermata nel 2007, ultimamente si è palesata la possibilità di un terzo capitolo del franchise, mentre, il 14 dicembre 2022, ha fatto il suo debutto Il mistero dei templari - La serie, spin-off seriale ambientato nello stesso universo narrativo. Ma è veramente possibile vedere un altro seguito o queste informazioni vanno analizzate diversamente?
Dove eravamo rimasti?
Il Mistero dei Templari, per così dire, a livello di storia viaggia decisamente più basso rispetto al secondo capitolo: Cage, insieme al suo amico Riley Poole (Justin Bartha) e alla dottoressa Abigail Chase (Diane Kruger) scoprono un imponente tesoro dei Templari grazie ad un indizio nascosto dietro la Dichiarazione D'Indipendenza. Nel seguito, invece, il protagonista dovrà difendere la reputazione di un suo antenato, accusato di aver cospirato per uccidere Lincoln e per salvaguardare la sua memoria parte alla ricerca di una misteriosa città d'oro, Cibola, nascosta agilmente dietro i volti del Monte Rushmore. Se però il primo film era sobrio sul piano contenutistico, già nel successivo titolo iniziano ad esserci alcune sequenze al limite del trash, come tutta la sezione del lungometraggio in cui Benjamin "rapisce" il Presidente degli Stati Uniti per farsi dare il suo libro segreto presidenziale dove sono contenute le coordinate per arrivare al tesoro.
Il Mistero dei Templari - La Serie, la recensione: la caccia al tesoro continua in tv
Un aggancio poco convincente
Partendo proprio dalla presenza del Capo di stato americano, è opportuno ricordare che, al termine de Il Mistero delle pagine perdute, lui e il protagonista si scambiano uno sguardo d'intesa, parlando di una specifica pagina trovata nel misterioso tomo di cui parlavamo qui sopra. Questo piccolo elemento è un vero e proprio aggancio al terzo capitolo in quanto suggerisce un'altra avventura possibile per Gate anche se però questo indizio appare così tanto generico da non essere una componente sufficiente a confermare un nuovo sequel de Il Mistero dei Templari, specialmente perché sono passati 15 anni. Un finale così aperto, all'interno del film del 2007, poteva essere un semplice supporto dal quale ripartire in caso ci fosse stata la possibilità di realizzare l'ennesimo titolo del franchise, ma al tempo stesso non è una prova tangibile che la produzione proseguirà con sicurezza con questa saga cinematografica, anche perché manca effettivamente il contesto effettivo dal quale potrebbe ricominciare tutto.
La strada è tracciata
Nel 2020, però, dopo tanti anni di assenza, ecco che la strada sembra essere oramai stata tracciata: dopo continui rumor e teorie in merito, il produttore Jerry Bruckheimer ufficializza che il Mistero dei Templari non è morto definitivamente: se da un lato sarebbe arrivata una serie televisiva pensata per Disney+, dall'altro un film era in cantiere, con tutto il cast dei primi due film coinvolto. Una notizia confortante se presa di per sé, ma incerta se si tengono in considerazione gli indizi che abbiamo avuto successivamente. Perché se il produttore ha continuato a confermare la presenza di Cage e soci, oltre che l'esistenza stessa del progetto, a due anni da questa informazione, non abbiamo nulla in mano, quindi la possibilità più attendibile è che la produzione nel migliore dei casi sia al momento ancorata, nel peggiore che si sia già annullato tutto e sicuramente la recente serie distribuita in streaming giocherà un ruolo fondamentale per la sopravvivenza della saga.
La serie come test di valutazione
Il mistero dei templari - La serie, attualmente pubblicata, ogni mercoledì, su Disney+, nella sua veste di prodotto collaterale e in qualche modo indipendente dalla saga principale, ha un compito che forse viene preso sottogamba. Se dopo tutto questo tempo è stata lanciata una serie in parte sconnessa dai precedenti lungometraggi e non è stato portato avanti un terzo capitolo, i motivi sono due: o che lo show è stato pubblicato allo scopo di tastare il terreno per un potenziale altro film o che, al contrario, l'esistenza dell'opera del piccolo schermo annulla totalmente la possibilità di vedere proseguire il franchise con i vecchi personaggi. Se ci pensate bene, è la medesima strategia che sempre Bruckheimer sta provando a portare avanti con la saga di Pirati dei Caraibi. Tra i due titoli, inevitabilmente, è probabile che uno avrà la meglio sull'altro: e quindi è opportuno chiedersi se in questo caso vincerà la tradizione o l'innovazione.
Pirati dei Caraibi: quale sarà il futuro del franchise?
La presenza incerta di Nicolas Cage
Un altro elemento dubbio de Il Mistero dei Templari: La serie è l'assenza di Benjamin Gate. Se nell'opera appaiono sia Riley Poole che l'agente dell'FBI massone Peter Sadusky (Harvey Keitel), già è stato confermato che nello show non sarà presente il protagonista della saga cinematografica (perlomeno nel corso dell'opera). Ciò può significare da un lato una forte rottura con il franchise, a tal punto da voler ripiegare su una direzione diversa e qualche personaggio vecchio a segnare il contesto nello stesso universo, dall'altro può essere uno strumento di vantaggio per il terzo capitolo. È solo una teoria ed una supposizione, ma inserire la figura di Cage all'interno della scena post credits, potrebbe, al contrario, fare da collante proprio con il seguito tanto atteso, magari facendo apparire l'avventuriero in modo naturale e per nulla artificioso. Ciò confermerebbe non solo il terzo film, ma sarebbe il primo passo per la realizzazione di un mondo condiviso dove la serie e i lungometraggi si incontrano.
Da Pig a Il Talento di Mr C: vi spieghiamo perché Nicolas Cage è un grande attore
Uno scenario sempre più competitivo
Come potete notare, Il Mistero dei Templari 3 sembra essere al contempo una certezza e un'utopia e chiaramente tale condizione rimarrà invariata finché non saranno fornite ulteriori informazioni in merito. Nel frattempo si può riflettere su un ultimo punto: se pensiamo allo scenario filmico attuale, titoli simili a Il Mistero dei Templari ce ne sono tantissimi, basta pensare a tre lungometraggi differenti che, in qualche modo, hanno connessioni, a livello di genere, con il franchise di Turteltaub ovvero la comedy The Lost City; Uncharted, adattamento cinematografico dell'omonima saga videoludica e anche il quinto capitolo di Indiana Jones, che arriverà nelle sale italiane nell'estate del 2023. Questo è per far capire che la concorrenza è davvero spietata e se eventualmente la produzione decidesse di dare il via libera alla pellicola, deve pensare bene ad una strategia contenutistica e commerciale per riuscire ad avere la meglio. Ricordiamoci sempre che sono passati 15 anni dal secondo film e gli spettatori potrebbero trovare il sequel fuori tempo massimo.