The show must go over the top -. Se ci fosse un sinonimo con fattezze umane per l'espressione "larger than life", quel sinonimo sarebbe Michael Bay. Il suo cinema prepotente con un gusto esasperato per l'eroismo ha contribuito a forgiare la mitologia dei blockbuster americani a suon di esplosioni ed imprese straordinarie. Uomini imperturbabili, donne bellissime, il disastro come causa e fine di pellicole quasi sempre patriottiche. Quel ragazzino che classificava gli storyboard di Steven Spielberg, cresciuto a suon di spot per celebri multinazionali, è riuscito ad imporre uno suo stile narrativo, discusso e discutibile, ma assolutamente autentico nel voler andare oltre i limiti dell'eccesso.
Michael Bay incarna l'industria dell'intrattenimento statunitense. Un regista che, tra enormi asteroidi e robot parlanti, ha saputo dare forma ad un immaginario ben definito all'interno del cinema contemporaneo, raccogliendo incassi inversamente proporzionali ai giudizi della critica. In occasione dell'imminente uscita di Transformers 4: L'era dell'estinzione (16 luglio, leggi la nostra recensione), ripercorriamo le dieci scene più iconiche ed esasperate della sua roboante filmografia.
10) L'inseguimento di The Island (2005)
Tra i cliché di ogni buon action movie non può mancare il solito inseguimento. Rincorsi per tutta la durata del film, Ewan McGregor e Scarlett Johansson cercano di scoprire l'origine della propria identità. In questa scena gli inseguitori vengono depistati con degli enormi oggetti metallici (simili a manubri da pesistica) che rendono il risultato alquanto grottesco. Nel 2011 questa sequenza creò qualche clamore perché lo stesso Bay, all'interno di Transformers 3, ne "riciclò" diverse inquadrature.
9) La presentazione di Optimus Prime in Transformers (2007)
Sei alla guida di un'auto straordinaria in compagnia di Megan Fox. Cosa si può desiderare di più? Forse rendersi conto di essere di fronte a dei mega-robot parlanti che ti stanno incaricando di salvare il pianeta al loro fianco. A metà strada tra Terminator, Toy Story e Small Soldiers, Bay rilancia il celebre brand di giocattoli con un film esagerato e fracassone che si presenta così
8) L'attacco di Pearl Harbor (2001)
Atteso come il Titanic degli anni 2000, Pearl Harbor ha diviso la critica. Qualcuno ha storto il naso davanti ad una storia d'amore troppo banale e sdolcinata, messa sulle spalle di interpreti non all'altezza, altri hanno apprezzato la messa in scena mastodontica di un evento chiave della Seconda Guerra Mondiale. Quello che rimane, oltre ad un Premio Oscar per il miglior montaggio sonoro, è una lunghissima scena dedicata all'attacco di Pearl Harbor. Ben quaranta minuti consecutivi di esplosioni, proiettili e distruzione.
7) L'obitorio di Bad Boys 2 (2003)
Anche se lontano diversi anni dai fasti di Arma letale, Bay ripropone la storica formula comica tra colleghi poliziotti. La coppia Smith/ Lawrence è impegnata nella classica lotta alla criminalità organizzata e i siparietti tra i due sono una costante, ma oltre alle risate e alle battute, Bay ci regala questa scena al limite dello splatter in cui Mike e Marcus cercano droga e denaro all'interno di cadaveri...
6) La sparatoria di The Rock (1996)
Militari uno contro l'altro, uomini veri e due ideologie opposte che si scontrano in un bagno. Al centro della disputa c'è un'idea diversa di vocazione per la patria. Servirla ciecamente oppure ribellarsi di fronte al sacrificio? Bay trova la risposta in una fitta pioggia di proiettili in questa scena cult.
5) "Rischiamo insieme, moriamo insieme" - Bad Boys 2 (2003)
DEA, FBI, polizia e corpi speciali. Le forze dell'ordine, ferree e irremovibili, dichiarano (ancora una volta) che non si tratta con i terroristi. Ma quando c'è di mezzo una sorella, le regole sono fatte per essere infrante. Effetti ralenti, musica epica, solidarietà tra amici e colleghi. "Bad boys per sempre". Un motto che vale come una filosofia di vita.
4) Il piano folle di Pain & Gain - Muscoli e Denaro (2013)
Un manifesto sull'idiozia scritto all'interno di un piccolo film, costato solo 26 milioni di dollari, un budget da film d'autore per il nostro Micheal. Pain & Gain è forse il film più consapevole, (auto)ironico ed autocritico del regista. Tratto da una storia vera, l'ultima fatica di Bay critica i falsi miti che lui stesso ha forgiato con la sua filmografia. Per una volta i muscoli non servono a niente e gli eroi non esistono, sostituiti da tre infantili ragazzotti impotenti. Ecco il loro piano assurdo e strampalato per vivere alla grande.
3) Il discorso del Presidente in Armageddon (1998)
Una scena mitica che in pochi secondi si serve di molti stereotipi. Gli arabi pregano in moschea, i francesi sono fuori da un bar, la bandiera degli Stati Uniti e il logo della Nasa dominano la scena perché l'America è lo spettacolo e tutto il resto del mondo è lì a guardarlo. Il Presidente degli States assicura: se il mondo può essere salvato, allora saranno gli americani a farlo. Nonostante tutto la vera impresa è non emozionarsi. Amore, fede, coraggio. Tutti ingredienti essenziali per esaltare il pubblico, rassicurato dal volto inscalfibile di Bruce Willis.
2) Palazzi come scivoli in Transformers 3 (2011)
Citare i Pink Floyd e applicare revisionismo storico ad un film tratto da dei giocattoli. Micheal Bay ha saputo farlo. In Transformers 3 (Dark of the Moon in originale) ci mostra un'altra versione dello sbarco sulla Luna. Sulla Terra però l'apocalisse è vicina e per sfuggirle è il caso di utilizzare dei grattacieli come scivoli.
1) "Vinciamo noi, Grace" in Armageddon (1998)
I secondi scorrono inesorabili, il mondo è vicino alla fine, ma Bruce Willis sta per compiere il gesto più eroico ed altruista che l'umanità possa concepire. Non solo salvare l'intero pianeta dall'impatto di un asteroide grande quanto il Texas, ma sacrificarsi al posto del futuro marito di sua figlia. Ed è proprio l'ultima frase che il padre dedica alla sua bambina a guadagnare la vetta dell'Olimpo di Micheal Bay. Vincono loro, eroi, astronauti e americani, ovviamente.