Dopo i notevoli film diretti negli ultimi anni e la salita alla grande ribalta internazionale grazie a Il Divo, con This Must Be the Place il regista Paolo Sorrentino ha affrontato la sua prima prova americana mostrandosi perfettamente a suo agio con star del calibro di Sean Penn e Frances McDormand.
Il regista napoletano supera quindi anche la prova di maturità con un'intenso on the road che vede assoluto mattatore un Sean Penn nei panni dolenti di Cheyenne, una vecchia rockstar in decadenza, che vive tra noia e depressione a Dublino.
A dare uno scossone alla sua vita sarà la notizia della morte del padre, con il quale aveva da tempo interrotto i rapporti. Per questo motivo ritornerà a New York e finirà per scoprire, grazie ad alcuni diari, che suo padre aveva dedicato gli ultimi trent'anni all'ossessiva ricerca di un criminale nazista rifugiatosi negli Stati Uniti. Una ricerca pazzesca in giro per l'America che Cheyenne decide di continuare, incontrando la più varia umanità.
Paolo Sorrentino dirige con la consueta maestria proponendo virtuosismi di regia e movimenti di macchina mai banali, senza però mai dimenticare la narrazione e i suoi nodi, avvalendosi anche di un ottimo cast che oltre a Sean Penn annovera Frances McDormand, Judd Hirsch, Eve Hewson, Kerry Condon, Harry Dean Stanton e David Byrne.
Molto valida l'edizione blu-ray (con tanto di libricino allegato) che Medusa ha confezionato per This Must Be the Place in un'elegante edizione in digipack.Il video è buono, caratterizzato a tratti da una grana avvertibile ma naturale e cinematografica che impreziosice un quadro dal dettaglio elevato, soprattutto sugli elementi in primo piano. Di notevole impatto il volto pallido di Sean Penn pieno di rughe con il tocco di rossetto che rivela una particolare precisione cromatica. Talvolta gli elementi sullo sfondo o nelle panoramiche non paiono particolarmente incisivi e sono a dire il vero un po' morbidi, ma questo è dovuto anche alle particolari scelte fotografiche. In ogni caso il quadro resta sempre compatto, con un croma dalla palette molto ricca e calda. A volte nelle scene più scure i neri sono un po' rumorosi e tendono a inghiottire gli altri particolari, ma sono piccoli difetti in un contesto validissimo, che mantiene sempre anche una buona profondità di campo.
Notevole anche il reparto audio, che presenta sia in italiano che in inglese una traccia DTS HD di notevole impatto. La spazialità è sempre avvertibile, con una riproduzione attenta e precisa ai particolari ambientali che coinvolge spesso anche i rear oltre all'asse anteriore. Sempre precisi i dialoghi (che vanno apprezzati soprattutto in originale per la recitazione di Sean Penn), ma ottima soprattutto la resa della parte musicale, che come sempre nei film di Sorrentino ha un'importanza fondamentale.
Non eclatante a dire la verità il pacchetto degli extra. Troviamo un'intervista a Paolo Sorrentino di circa 8 minuti, altre interviste al cast (parlano Eve Hewson, Judd Hirsch e David Byrne) per un totale di 23 minuti, qualche breve scena dal set (3'), otto scene tagliate o estese (totale di circa 9'), una galleria fotografica e il trailer. Il reparto sarebbe solamente sufficiente, ma è impreziosito da un bel libricino di 32 pagine sul regista, dal nome "Lo sguardo apolide: tutto il cinema di Paolo Sorrentino da Napoli al New Mexico" a cura del giornalista Francesco Ruggeri.