Il regista Steve McQueen aveva già colpito tutti con Hunger, e con Shame, puntando nuovamente su Michael Fassbender come protagonista, ha confermato quanto di buono si era detto su di lui nel precedente film. In effetti Shame è un film forte, un dramma del tutto particolare nel quale il protagonista Brandon è vero e proprio malato di sesso, tra incontri occasionali, appuntamenti con prostitute, filmati porno e masturbazioni in ogni dove. Ma al di là del sesso, per Brandon relazionarsi con gli altri è un vero e proprio problema. Difficile soprattutto il rapporto con la sorella Sissy (interpretata da Carey Mulligan), ragazza problematica che mette in subbuglio il suo consueto stile di vita.
Steve McQueen ricorre spesso a nudi integrali e scene piuttosto esplicite, ma non manca mai di tenere la barra al centro sul dramma personale del protagonista, ricorrendo fra l'altro a un eccezionale utilizzo della musica e a una notevole colonna sonora.
Il video non è certo di quelli taglienti, anzi il quadro si presenta piuttosto morbido, ma perfettamente aderente alle scelte fotografiche di Sean Bobbitt. La fredda e asettica (a livello cromatico) abitazione del protagonista, le strade notturne di New York, la metropolitana, i locali, tutti gli ambienti sono riprodotti in modo fedele a quanto visto nelle sale con una corretta colorimetria. Il quadro è pulito, la grana c'è ma è del tutto naturale, anche se nelle scene più scure l'immagine si fa leggermente sgranata e più pastosa e qualche flessione effettivamente c'è.
Nonostante non sia certo un film di azione, l'audio è piuttosto importante in Shame, soprattutto per la stupenda colonna sonora e alcuni effetti sonori attorno alla vita del protagonista. Ebbene la traccia italiana, seppur in DTS-HD, paga dazio a quella originale che si dimostra più robusta e dotata di maggior profondità. Ma anche quella italiana è comunque valida, perché oltre a dialoghi sempre caldi e puliti, offre una buona spazialità nelle musiche, che pur utilizzando prevalentemente l'asse anteriore avvolgono lo spettatore con un discreto intervento dei rear e soprattutto con un deciso apporto del sub. Anche l'ambienza è abbastanza curata: nella corsa di Fassbender notturna, nel traffico della città, nella metropolitana, i diffusori si fanno sentire, anche quelli posteriori seppur non in modo incisivo.
Piuttosto sottotono invece il reparto dedicato agli extra: oltre al trailer, troviamo solo un'intervista a Michael Fassbender di circa 7 minuti e un'altra al regista Steve McQueen di 6 minuti.