Il peggio dell'Italia ne I peggiori giorni, il nuovo film ad episodi di Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo. Quattro segmenti, come già visto ne I migliori giorni, per quattro festività: Natala, Primo Maggio, Ferragosto, Halloween. In mezzo, storture, rabbia, frustrazioni, incomprensioni. Ma anche un confronto generazionale, raccontato proprio nell'episodio Halloween, diretto da Bruno e interpretato da Sara Baccarini, Giovanni Storti e Rocco Papaleo. "Siamo in un momento storico particolare", spiega Massimiliano Bruno nella nostra video intervista. "Negli ultimi anni siamo passati da un'emergenza all'altra. E il film è una fotografia del peggio italiano".
Halloween racconta la storia di una figlia e di un padre depresso, che rincontra per caso un vecchio amico diventato a tutti gli effetti un nemico. Un segmento di azione e reazione, dove si rimarcano le differenze generazionali: "Abbiamo pensato prima alla reazione", prosegue il regista. "La reazione reagisce sull'onda di uno stimolo che non avrebbe voluto. Le reazioni sono poco ragionate, tiriamo fuori il peggio. E i nostri personaggi sono tutti poco ragionati. Tranne forse in Halloween. Dove Sara e Rocco Papaleo tirano fuori una certa unione, cercando di uscire fuori da un dramma. Abbiamo voluto chiudere con questo episodio per spiegare che anche dal dramma si può uscire".
I peggiori giorni: video intervista a Massimiliano Bruno, Sara Baccarini, Giovanni Storti
Tra tutti i quattro episodi de I peggiori giorni, e lo abbiamo già spiegato nella nostra recensione, Halloween mette di fronte due reazioni differenti, lasciando aperta una piccola speranza "Arriva un momento in cui i figli tirano su i genitori. Forse per l'età, forse perché si crede ancora nel futuro. E io ci credo. Credo nel cambiamento. È un disegno reale", dice Sara Baccarini. Meno positivo, Giovanni Storti: "La subcultura ha preso il sopravvento, ci sono pochi spiragli di consapevolezza, di visione vera. È un brutto periodo, raccontato benissimo nel film. Può sembrare eccessivo, ma è il meno che si può mettere in scena"_.
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Le maschere di Halloween
Se pensiamo ad Halloween, pensiamo alle maschere. Tuttavia, quelle che vediamo nel film sono le stesse che la società, oggi, ci impone di indossare. "La maschera ci permette di fare qualcosa che non faremmo. La maschera è un meccanismo molto usato per nascondere l'essenza, ma anche mostrarla", prosegue Giovanni Storti. Ma la maschera può servire anche come viatico comunicativo, pensa Sara Baccarini: "Fare l'attrice mi permette di dire qualcosa tramite un personaggio. Comunichiamo in modo più semplice qualcosa che potrei pensare anche io. In questo la maschera aiuta".
A chiudere, Massimiliano Bruno, che a proposito di maschere dice che: "Dietro una maschera si possono dire tante cose. Anche le verità. I giullare di coorte era l'unico che poteva dire le cose al Re. Perché sembrava stesse scherzando... Facendo questo mestiere, possiamo dire delle cose che nelle vita reale sono difficili da dire. Penso anche a Chaplin, il monologo de Il Grande Dittatore. In quel momento è diventato storia, non sarebbe stato lo stesso se lo avesse detto in una conferenza stampa. Questa è la potenza del cinema".