A lungo atteso anche nel nostro paese dopo aver sbaragliato i botteghini di mezzo mondo, Guardiani della Galassia sta finalmente per giungere anche nelle nostre sale, e, per festeggiare, vi offriamo un'intervista in esclusiva con Michael Rooker, già un idolo del grande pubblico per il ruolo del guerriero redneck Merle in The Walking Dead; in Guardiani della Galassia, Rooker interpreta Yondu Udonta, il leader della banda di mercenari spaziali responsabili del rapimento del personaggio che ha il volto di Chris Pratt; in seguito, Yondu diventa il padre putativo di Peter Quill, e un alleato dei Guardiani.
Conosceva già i Guardiani della Galassia prima di firmare per questo progetto?
Michael Rooker: Conoscevo il comic originale, Guardians of the Galaxy, ma non avevo letto molto della nuova versione del fumetto, sulla quale è stato basato il nostro film.
Cosa l'ha spinta ad accettare il ruolo?
Conosco James Gunn da un po'. Abbiamo fatto Slither insieme e altri progetti, quando mi ha informato di questo nuovo script ero impegnato con The Walking Dead. Non pensavo che sarei riuscito a liberarmi in tempo per fare il film, ma ci tenevo molto. Ci piace lavorare insieme ed ero un po' deluso dal fatto che si sarebbe occupato di questo grandioso progetto Marvel e non potervi partecipare. Ma quando ho scoperto che il personaggio di Merle Dixon in The Walking Dead stava per essere ucciso, allora ho potuto firmare per il ruolo e lavorare nuovamente con James. Tutta la faccenda si è aggiustata da sola, è stato fantastico.
Qual è stata la sua reazione iniziale quando ha letto il copione?
Ho visto da subito che era uno script di James Gunn per l'umorismo e le battute sardoniche che sono il suo stile. E' una gran bella storia e mi piace molto il rapporto che c'è tra Yondu e Quill.
Ci può descrivere com'è Yondu e cosa fa?
Yondu è un Ravager, ma i Ravager non sono una specie aliena. Sono una specie di club di motociclisti spaziali, con le loro astronavi e navicelle per muoversi in giro per la galassia e divertirsi. Sono un po' come pirati, rubano per guadagnarsi da vivere. Yondu è umanoide nell'aspetto, ma la sua pelle è di colore blu. Ha i capelli un po' in stile Mohawk, ma più ridimensionati rispetto al fumetto. In un certo senso abbiamo creato una versione più moderla e industrializzata di Yondu nel film.
Lei pensa che Yondu abbia delle buone intenzioni alla fine?
Penso che sotto tutta quella spavalderia batta un gran cuore. Quando ha rapito Peter Quill dalla Terra non lo ha portato dove doveva. C'è stato qualcosa, una qualche scintilla che gli ha fatto cambiare idea, che gli ha fatto capire che forse quello non era il posto giusto per il ragazzo.
Com'è il rapporto tra Yondu e Peter Quill, come lo tratta?
Yondu spinge Quill a prendere decisioni dure, difficili, vuole che cresca e diventi forte. C'è bisogno di quella durezza se si vuole conoscere anche il lato tenero della vita. Quindi in un certo senso Yondu è stato così duro con Quill durante la sua crescita così che nella sua vita da adulto potesse gioire anche di quanto c'è di bello, perchè ha la forza e le capacità per sopravvivere a tutto il resto.
Com'è la loro storia, cosa succede quando si incontrano?
Quando li vediamo per la prima volta Yondu è già una sorta di figura paterna per Peter da molti anni, sin da quando lui aveva otto anni, ma adesso il bambino è cresciuto. Ha sempre avuto gli attributi e le qualità per fare ciò che voleva anche quando era un ragazzino ed è per questo che a Yondu piace. E' indipendente e Yondu apprezza questa qualità, almeno fino a un certo punto. Nel film sono tutti a caccia di questa sfera dai grandi poteri, ognuno per ragioni diverse, Peter e Yondu sanno dove potrebbe trovarsi, ma il ragazzaccio ci arriva prima e lo ruba prima di tutti. In pratica è come se avesse rubato il portafogli di Yondu mentre lui dormiva. Yondu è furioso e lo rimprovera intimandogli di ritornare a casa e riportare la sfera altrimenti minaccia di ingaggiare qualcuno per dargli la caccia. Questa è il cuore della loro relazione, Yondu gli ha insegnato a essere un bravo ladruncolo!
Com'è lavorare con Chris Pratt?
Quando ho saputo che Chris avrebbe recitato nel ruolo di Peter Quill non ero certo di come sarebbe andata perchè lo conoscevo soltanto attraverso i suoi lavori televisivi, dove è questo ragazzone grande e grosso. Quando sono arrivato sul set ho visto una persona completamente diversa. Ha lavorato duramente ogni giorno, con la dieta e gli esercizi. Era lì che mi diceva "Guarda un po' che bicipiti! Senti i miei addominali" e io "I tuoi addominali sono più duri della mia testa! Come hai fatto?". Si è trasformato completamente dal punto di vista fisico e per quanto riguarda il lavoro, è stato sul set praticamente ogni giorno della produzione.
Una volta che i Guardiani si sono riuniti come team, cosa cercano di fare?
Ogni Guardiano ha una sua specifica abilità, un bagaglio di esperienze e quando si uniscono fanno questo patto l'uno con l'atra per impedire che Ronan metta le mani sulla sfera. Se ci riesce, l'intera galassia sarà sotto il suo controllo e questo significa la totale devastazione di interi mondi e razze. Così tutta la nostra storia gira intorno alla ricerca di questa sfera per metterla in un luogo sicuro.
Quanto è lungo il processo di make-up?
Il mio make-up è una composizione di cinque o sei strati di colori, con le ombreggiature e tutto il resto e in totale richiedeva circa tre ore e mezza. E' una parte fondamentale per Yondu perchè lui è blu. Sotto l'illuminazione professionale è un effetto davvero cool, si nota la qualità, la texture e l'attenzione per il dettaglio. Sembra veramente la sua pelle. Sono di colore blu, ma non è solo quello, c'è qualcosa di scintillante dentro.
Cosa pensa del suo costume?
Ho un guardaroba bellissimo, insieme al make-up i costumi sono la cosa più incredibile. E' fatto di tanti strati e materiali davvero splendidi. Ho una specie di spolverino che va sopra la giacca con il collo alto. Poi c'è una sciarpa al collo davvero cool e tutta una serie di accessori, come una fondina con una freccia dentro, fatti con i materiali che si trovano sul suo pianeta natale, che nei comics non esiste più. E' unica nel suo genere proprio come Yondu. Tutta la sua specie è stata spazzata via.
Com'è stato lavorare con James Gunn a questo progetto e come ha contribuito al franchise?
Sapevo già come avrebbe contribuito al franchise perché ho già lavorato con lui in passato. Sono molto fiero del fatto che abbia avuto questa opportunità per mostrare il suo talento. Non tutti possono fare quello che fa lui con un film di questa importanza. Puoi fare un film minore e mantenere il completo controllo artistico, ma avere l'occasione di imprimere il tuo stile su qualcosa di questa grandezza è davvero una benedizione. James lo adora, è un geek, un grande fan dei comics, era davvero eccitato per questo progetto. James è uno dei registi con i quali ho lavorato di cui mi posso fidarmi completamente. Sa cosa vuole e quello che vuole è sempre il meglio. Ti dà l'idea e il concetto che vuole sviluppare ed è sempre una sfida per chiunque lavori con lui. Lavorare con lui di nuovo è stato un divertimento assoluto. Suo fratello Sean, che è nel film, si è laureato alla mia stessa accademia teatrale, abbiamo frequentato la stessa scuola in tempi diversi. Sono molto felice di aver lavorato con James a questo progetto, non se ne ha mai abbastanza di James, ce ne vorrebbero di più come lui... uno, due, tre, quattro, ci vorrebbero delle copie di back-up pronte a disposizione.
Questo nuovo team presentato sul grande schermo, pensa che si trasformerà in qualcosa di speciale?
Assolutamente sì. Alcuni di loro non sembrano eroi all'inizio, e nemmeno durante, ma non fa che dimostrare che là fuori nella galassia, da qualche parte, ci sono creature ed esseri che non sono perfetti. Ma quando il momento arriva, sanno dire la differenza tra giusto e sbagliato.