Attenzione: se non avete ancora visto la seconda stagione di Gomorra e non desiderate anticipazioni importanti sulla trama, vi sconsigliamo di proseguire nella lettura di questo articolo, onde evitare spoiler.
Nella seconda stagione di Gomorra - La Serie Malammore diventa una figura sempre più centrale: la sua fedeltà a Pietro Savastano (Fortunato Cerlino) lo spinge a coinvolgere nella vendetta personale del boss il suo stesso sangue, la nipote Patrizia (Cristiana Dell'Anna), fino a compiere un gesto estremo, uccidere la figlia di Ciro (Marco D'Amore). L'assassinio della piccola, una delle scene più forti della serie, ha scatenato una tempesta di polemiche e critiche non solo nei confronti degli autori, ma anche verso De Caro, minacciato perfino di morte per essersi limitato a fare il suo lavoro di interprete.
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Figura imponente, occhi cristallini e un sorriso sornione segnato dal tabacco - di cui non riesce a fare a meno, soffrendo per la mancanza di fumo tra un'intervista e l'altra - De Caro è un professionista, che, pur rimanendo sorpreso degli attacchi personali, è pronto a riprendere il proprio lavoro nella terza stagione con la solita serietà: "Le polemiche mi hanno fatto dispiacere" ci ha detto al Giffoni Film Festival durante il Gomorra Day, continuando: "Ma quando tornerò sul set di Gomorra darò il massimo della mia professionalità: entrerò di nuovo nei panni di Malammore con professionalità, seguendo le indicazioni dei registi. Io devo pensare al risultato finale: non posso far si che paure e problemi vadano a intaccare la mia prova attoriale. Quando divento Malammore per me le polemiche non esistono più".
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La scena incriminata, l'uccisione della figlia di Ciro, fa ancora più impressione perché l'azione non è mostrata: si vede Malammore che bacia il crocifisso e poi trova il coraggio di premere il grilletto, dando così un vero pugno in faccia agli spettatori. Una scena difficile, anche per il suo interprete: "Quando l'ho letta ho capito che era una scena forse tra le più forti, forse la più forte di tutta la seconda stagione. Il produttore mi aveva detto che Malammore era l'unico in grado di farla: è l'unico personaggio che ha sempre dimostrato un minimo di umanità, nonostante tutto, nella sua negatività un po' di umanità l'ha sempre avuta. È stata una scena difficile da girare. L'orrore parte prima del bacio alla croce: già nella camminata si vede un uomo morente, che sta facendo qualcosa che proprio non vorrebbe fare ma che deve sforzarsi di fare".