A due anni di distanza dalla prima folgorante stagione, successo incredibile di pubblico e critica, Gomorra - La Serie torna per un secondo ciclo di episodi, che sarà seguito, notizia di queste ore, da un terzo e un quarto, già in fase di scrittura. Tutto riprende da dove avevamo lasciato i protagonisti: Genny in fin di vita, Don Pietro in fuga, Ciro e Salvatore Conte pronti a spartirsi il territorio. I primi due episodi, proiettati in anteprima a Roma, nell'elegante cornice del Teatro dell'Opera, mostrano una serie che vuole dare tutto lo spazio necessario alle dinamiche interiori dei protagonisti, puntando più su dialoghi e finezze di scrittura che non sull'azione, che però, quando arriva, è brutale e spiazzante proprio come nei primi episodi.
Supervisionata da Roberto Saviano, autore del saggio con cui tutto è cominciato, e con la direzione artistica di Stefano Sollima, ancora regista principale insieme a Francesca Comencini e Claudio Cupellini, Gomorra 2 vede l'entrata in scena di due nuovi personaggi femminili, chiamati a colmare l'enorme vuoto lasciato dalla Donna Imma interpretata da Maria Pia Calzone: Scianel, che ha il volto di Cristina Donadio, donna capo di una banda che ha intenzione di mettersi in affari con Ciro e Conte, e Patrizia, affidata all'attrice Cristiana Dell'Anna, che ha un ruolo fondamentale al fianco di Don Pietro.
Roberto Saviano, i registi Stefano Sollima, Francesca Comencini e Claudio Cupellini, Nils Hartmann e Andrea Scrosati di Sky, il produttore Riccardo Tozzi, i protagonisti Marco D'Amore, Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino, Marco Palvetti, Cristiana Dell'Anna e Cristina Donadio, e tutto il resto del cast erano presenti a Roma per la presentazione della seconda stagione, in onda da martedì 10 maggio alle 21:10, con un doppio appuntamento, su Sky Atlantic HD.
Leggi anche: Gomorra 2, il nostro commento ai primi due episodi
Gomorra 2, un successo annunciato, che continuerà con una terza e seconda stagione
La prima stagione di Gomorra è stato l'evento televisivo del 2014: un successo tale, non solo italiano, ma anche internazionale, da convincere Sky a mettere in produzione immediatamente un secondo ciclo di episodi, da scrivere con calma e cura, per non deludere gli spettatori, come ribadito da Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali di Sky: "Il processo per arrivare a Gomorra è stato molto complesso, ma si è rivelata la serie più vista di sempre su Sky, nei primi sette giorni più di un milione di spettatori: molto più di titoli come House of Cards o Il trono di spade. Un successo tale da convincerci a continuare con una terza e seconda stagione, attualmente in fase di scrittura". All'orgoglio di Hartman si è unito quello di Andrea Scrosati, responsabile dell'area intrattenimento, cinema e news di Sky: "Con Romanzo criminale - La serie abbiamo iniziato l'università, adesso forse siamo laureati, ma non smetteremo di prenderci rischi. La pay tv ha dinamiche diverse rispetto alla tv in chiaro e questo forse rende più facile prendere rischi. Quando abbiamo iniziato a ragionare sul progetto Gomorra in molti mi dicevano che una serie in napoletano non l'avrebbero vista neanche a Milano, altro che Parigi. Ci siamo presi un rischio, è il nostro lavoro e dovere. Siamo orgogliosi di Gomorra".
Roberto Saviano: "Raccontare il mondo attraverso Napoli"
Presente sul palco anche Roberto Saviano, che ha confermato la realizzazione di ZeroZeroZero, altra serie tratta da un suo romanzo che avrà un sapore internazionale: "Zerozerozero sarà una serie internazionale: anche nella seconda stagione di Gomorra ci saranno sorprese in questo senso. A noi interessa raccontare il mondo attraverso Napoli". Secondo l'autore la forza della serie sta nel non denunciare mai, ma nel raccontare realtà che fanno paura ma che non si può fare finta che non esistano: "Nelle serie in genere è quasi impossibile mostrare i meccanismi, come si apre una piazza di spaccio, come funziona un appalto, vengono sempre compressi o ignorati. Invece in Gomorra c'è qualcosa di diverso: raccontiamo le dinamiche del potere, come funzionano le cose, ci si emancipa dal giudizio morale e dalla logica della denuncia; non si denuncia, si racconta. Non si parla semplicemente di camorra e di Napoli, ma si racconta una storia di potere, di una famiglia". A chi gli fa notare che ha concentrato la sua attenzione solo su realtà terribili, Saviano risponde: "Parlo sempre del Male? Il Bene viaggia parallelo. Per mostrare le dinamiche della criminalità e del potere non si può però prescindere dalla bellezza: non puoi raccontare bene il male se non sei colmo di bene e bellezza".
Sollima, Comencini e Cupellini: squadra che vince non si cambia
Stefano Sollima, creatore dell'immaginario inconfondibile di Gomorra, ha affrontato i nuovi episodi con animo più sereno: "Quando abbiamo iniziato la seconda stagione abbiamo ignorato le aspettative del pubblico: abbiamo fatto finta di niente, siamo ripartiti con qualche sicurezza in più rispetto a rischi come il dialetto e il crudo realismo". Autrice di 3 dei 12 episodi, Francesca Comencini ha ribadito l'importanza di uno sguardo femminile nel cinema contemporaneo: "Quando giriamo proviamo un sentimento di paura: c'è un aspetto umano che ci ha coinvolti tutti. Il libro Gomorra è un capolavoro, il film Gomorra è una grandissima opera e poi c'è la nostra serie: le barriere tra cinema, letteratura e serialità non esistono più, sono mezzi che si mescolando e si danno tantissimo. Sono molto grata a Sollima per aver chiamato me, una regista donna: è importante, necessario, bisogna avere un punto di vista femminile. In Gomorra i personaggi femminili sono diversi, forti e potenti, a dimostrazione della modernità di questa serie".
Per Cupellini la serie è stato un modo per arricchirsi professionalmente: "La seconda è stata la stagione della consapevolezza: al termine della prima ho capito quanto fossi cresciuto dal punto di vista professionale". Al trio consolidato si aggiunge Claudio Giovannesi, autore di due episodi: "È stata un'esperienza intensa: sono entrato in una squadra che funzionava bene e ho cercato di raccontare un territorio che non avevo mai vissuto. La parte più emozionante è stata l'inizio: prima di girare sono andato sul set di Sollima, ho passato dei giorni alle Vele per capire il mondo di Gomorra".
Scianel e Patrizia: le nuove protagoniste femminili
La conferenza stampa di Gomorra 2 è stata l'occasione per conoscere meglio le due nuove protagoniste femminili: Cristina Donadio ha descritto così la sua Scianel: "Scianel è una donna forte tra uomini forti: se Donna Imma nella prima stagione era una leonessa, che difendeva la sua famiglia a qualunque costo, Scianel è invece una iena, è a capo del suo branco e per lei conta solo questo. È un personaggio complesso, un regalo per un'attrice: parla solo quando è necessario, per tratteggiarla al meglio ho lavorato sui dettagli e mi sono ispirata a personaggi da tragedia greca come Medea". Il personaggio di Cristiana Dell'Anna, Patrizia, entra invece in scena a partire dal terzo episodio e ha grande importanza per Don Pietro Savastano: "Patrizia è una donna fortissima, capace dell'amore più grande e del male più grande. La amo, è stato stupendo interpretarla".
Parlano i protagonisti: ecco cosa aspettarci da Ciro, Genny, Don Pietro e Salvatore Conte
Non potevano mancare gli interventi dei quattro protagonisti, a partire da Marco D'Amore, che ritrova "l'immortale" Ciro, ancora più determinato di prima: "Oggi siamo in un luogo la cui bellezza è in contrasto con quello che succede nei posti ritratti da Gomorra: la bellezza dell'arte dovrebbe poter arrivare a tutti, in modo da contrastare la violenza che deriva da posti in cui non c'è speranza in un futuro diverso". Al suo fianco Salvatore Esposito, che, per la gioia dei fan, risorge con un'ancora maggiore consapevolezza: "Genny non so se meritasse la possibilità di rialzarsi nella scena finale: io comunque ci ho sperato e così è andata. Nella seconda puntata Genny risorge dalle sue ceneri come una fenice".
Fortunato Cerlino ha descritto quale sarà il cammino di Don Pietro: "Don Pietro dopo la fuga dal carcere è un uomo devastato, sconfitto: la moglie è morta, il rapporto col figlio è conflittuale, il suo impero è sparito. Ha tanta rabbia: Pietro guarderà in faccia la parte più vera di se stesso". Chi avrà la possibilità di avere un maggiore spazio, visto il grande successo ottenuto con la prima stagione, è il Salvatore Conte di Marco Palvetti: "Don Salvatore ha la necessità di stringere l'alleanza con Ciro: nella serie si andrà più nel profondo del personaggio, che è stato reso umano, descritto con più sfumature, a partire dal suo rapporto con la fede".