Nel 2014 la serialità italiana è cambiata con la prima stagione di Gomorra - La serie. Quattro stagioni e un film dopo a quell'esordio che ha consacrato il prodotto originale Sky come una pietra miliare della televisione italiana, un punto di non ritorno per il piccolo schermo nostrano, nel 2021 la saga di Ciro e Genny Savastano giungerà alla sua naturale conclusione. In mezzo c'è stato un percorso, a tratti davvero duro, a volte tragico, sempre pieno di emozioni e imprevedibilità. Gomorra ha raccontato una realtà italiana riportando al centro il racconto di genere, donando allo stesso tempo un'internazionalità che mancava da troppo tempo. Merito di una scrittura bilanciata e di un parco di personaggi capaci di diventare iconici (e ricordiamo che, nel corso delle prime stagioni, le frasi tormentone pronunciate dai personaggi sono diventate così celebri da diventare oggetto di parodia da parte dei The Jackal). Una serie che, proprio per la natura stessa del racconto, era capace di osare come ne Il trono di spade, eliminando i protagonisti all'improvviso, lasciando la sensazione di incertezza. Nessuno è al sicuro nel mondo della camorra napoletana. Arrivati all'ultima tornata di episodi proviamo a riprendere il filo della storia e a mettere nero su bianco cosa ci aspettiamo dalla stagione finale di Gomorra.
Dove eravamo rimasti
La quarta stagione di Gomorra si è concentrata su un rapporto nuovo, dopo la morte di Ciro di Marzio che ha scombussolato i pilastri su cui si reggeva la serie fino a quel momento. Il rapporto tra Genny Savastano e Donna Patrizia, entrambi legati alla figura paterna di Pietro come figlio sempre più invischiato nelle vicende del padre e ragazza che è stata via via contaminata da quel mondo avendone cura nel corso della seconda stagione. Un rapporto che si è concluso con l'ennesimo colpo di scena dimostrando ancora una volta l'insicurezza esistenziale che aleggia sui personaggi della serie. Un rapporto, infine, che è diventato anche un conflitto tra l'eredità del vecchio e il fuoco del nuovo, un conflitto che si è concluso con la morte di Patrizia per mano di Genny. Non c'è possibilità di cambiamento, o meglio il cambiamento ha un sapore gattopardiano (si cambia tutto per non cambiare niente) e Genny è costretto a replicare le imprese del padre, è obbligato a portare il peso del sangue e del cognome senza possibilità di riscatto. Ora si deve nascondere, mentre le nuove leve capitanate da Sangueblù covano vendetta.
La certezza (Gennaro)
Di tutti i personaggi di Gomorra, Gennaro è quello che più di tutti assume il ruolo di protagonista. Anche quando è fisicamente assente, la sua forza contamina tutto il mondo raccontato e i comportamenti degli altri personaggi. L'immagine finale della quarta stagione non è solo l'immagine di una latitanza, ma la definitiva resa di Genny nel provare a essere qualcuno di diverso da suo padre. Così, entrando in un rifugio che ha il sapore di una cripta tombale, Genny sembra collegarsi una volta di più con suo padre, che proprio in un cimitero trovava la morte dopo un periodo di latitanza. Il cerchio si sta per chiudere anche per Gennaro, quindi? Sicuramente possiamo ritenere una certezza il suo ruolo centrale anche in questi ultimi dodici episodi, anche se dovesse rimanere nascosto e dietro le quinte. Ma, con una punta di malizia, potremmo pensare che la conclusione della serie coinciderà con la fine del personaggio.
L'incognita (Sangueblù e Azzurra)
Ormai di "grosso" è rimasto solo lui: Enzo, detto Sangueblù, un personaggio che nella terza stagione ha simboleggiato il pesce piccolo, il nuovo che avanza all'interno di quell'oceano di male criminale. Un personaggio che si è dimostrato affascinante, anche con un look particolare e sicuramente iconico, e che ha avuto il merito maggiore di regalare agli spettatori un finale di stagione clamoroso, costringendo Genny a sparare a bruciapelo contro il suo fratello Ciro. Un peccato che, nel corso della quarta stagione, Sangueblù non abbia saputo reggere quell'importanza che sembrava avere, rimanendo un po' nascosto sullo sfondo. È però nel finale che l'uccisione della sua ragazza, il suo pilastro, il suo punto fermo, potrebbe far esplodere tutta la rabbia repressa del personaggio. Potrebbe, insomma, diventare il peggiore avversario e, lo sappiamo, capace anche di vincere. Non possiamo dimenticare una nuova incognita, quella di Azzurra, la moglie di Genny. Lasciata un po' in disparte in prima battuta, il personaggio ha iniziato a farsi sempre più spazio all'interno della storia, soprattutto nella quarta stagione. Tra tutti, è lei che ci incuriosisce di più e siamo abbastanza certi che il suo ruolo diventerà ancora maggiore. Forse sarà proprio lei l'erede del clan Savastano portando a compimento una rivoluzione solamente iniziata da Patrizia.
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Il mistero ('o Maestrale)
Il grande segreto che, però, va risolto nella quinta e ultima stagione di Gomorra è quello relativo al misterioso 'o Maestrale, un criminale di cui non si conosce l'identità. Sappiamo che è lui a soccorrere Genny negli ultimi episodi della quarta stagione ed è lo stesso Gennaro a descriverlo con una battuta che già definisce la pericolosità del personaggio: " un alleato forte. Lui non ha avuto paura di strappare il cuore al nemico in carcere ". Nemmeno il film dedicato a Ciro di Marzio è riuscito a regalare soddisfazioni lasciando il pubblico appassionato a bocca asciutta. Forse sarà il personaggio che darà a Gomorra la chiave conclusiva, il burattinaio che è sempre rimasto nell'ombra e ora, finalmente, esce allo scoperto. Magari sarà la vera grande e ultima minaccia capace di sovvertire gli equilibri narrativi. Una cosa è certa: il nome porta con sé quel sapore leggendario che presuppone una figura ingombrante e non possiamo ritenere Gennaro del tutto al sicuro nonostante il rapporto di stima e amicizia che gli autori della serie sembrano volerci raccontare. Oppure, più semplicemente, il misterioso 'o Maestrale è un volto a noi noto da tempo. Le sorprese non mancheranno.
Il ritorno (Ciro)
Una sorpresa nella sua uscita di scena. Un inaspettato ritorno con un suo film dedicato, L'immortale che non sono ne racconta il passato, ma si unisce anche al finale della quarta stagione preparando il terreno per la quinta. Ciro di Marzio, detto l'Immortale, è ritornato nella serie madre, scampato ancora una volta dalla morte. Una scelta rischiosa che va contro le regole che la serie aveva instaurato con lo spettatore (nessuno torna dalla morte e tutti possono morire davvero) e che gli ridonano un ruolo principale come spalla di Genny. Perché, alla fine, tutto è partito da lui, da quel primo episodio in cui assistiamo alla morte del suo mentore, da quel momento in cui insegnava a un giovane inesperto e pavido Gennaro a sparare e uccidere. Certo, col senno di poi il finale della terza stagione, così perfetto ed emotivamente denso, si depotenzia un po'. La speranza è quella di rivedere la coppia all'opera, più per difendersi dagli attacchi avversari. Con una speranza: il mondo di Gomorra deve rimanere una zona grigia e marcia in cui non possono esserci eroi e dove tutti i personaggi nascondono un lato animalesco e bestiale che li rende sporchi e inumani. Sembra coerente dover concludere la serie in forma di tragedia, ma senza donare a questi criminali l'aurea eroica che per lungo tempo hanno inseguito. Il ritorno di Ciro assume così un'ombra mortifera dove il nomignolo di Immortale deve necessariamente cadere.
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