"Alieno" è un sostantivo, un aggettivo, ma soprattutto la risposta che diamo a tante domande. Una risposta incerta e multiforme ad una serie di dubbi che da sempre hanno affascinato e impaurito l'essere umano che si interroga sull'ignoto, sull'universo, sulla diversità a noi sconosciuta. L'alieno è un "estraneo", fa rima con "sconosciuto", eppure cinema e televisione lo hanno reso in qualche modo familiare, ospitandolo sui loro schermi da sempre, fornendone infinite declinazioni, alimentando diversi immaginari che hanno provato a dare forma e materia alle nostre questioni esistenziali.
Spesso spietato colonizzatore, feroce creatura, mostro disumano, altre volte mansueto complice, tenero mostriciattolo, ospite spaesato ed impaurito, l'extraterrestre è stato rappresentato sotto diverse luci: cacciatore o preda, di aspetto mostruoso o antropomorfo. L'alieno affiora con decisione nella letteratura di fine Ottocento, con quello che è considerato il capostipite del genere fantascientifico: La Guerra dei Mondi di H.G. Welles. Siamo nel 1898 e, nel pieno dei suoi arbori, la settima arte raccoglie presto il testimone grazie ad uno dei suoi cineasti più visionari: Georges Méliès. Con il mitico Viaggio nella Luna, su schermo appaiono le prime forme di vita aliena, rappresentate dai Seleniti, popolo ostile dall'aspetto simile a quello dei crostacei. Sarà l'inizio di una produzione sterminata di pellicole caratterizzate da inquietanti presenze extraterrestri. In particolare tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Guerra Fredda e corsa allo spazio, hanno incoraggiato la creazione dell'icona malvagia dell'alieno invasore, nemico da combattere e temere.
Film come La guerra dei mondi, Gli invasori spaziali e Il pianeta proibito possono essere considerati una naturale conseguenza della percezione collettiva di quel periodo storico. Dopo le meno esplicite ma comunque potenti e raffinate derive toccate da 2001: Odissea nello spazio e Solaris, gli anni Settanta e Ottanta danno nuovo impulso all'alieno cinematografico grazie ad autori come Steven Spielberg e Ridley Scott, proponendo nuove e interessanti variazioni sul tema che aveva già conquistato anche la televisione con serie come Star Trek. E se gli anni Novanta si sono aperti anche a toni grotteschi e sopra le righe (Mars Attacks!, Men in Black), gli anni Duemila sdoganano la creatura anche nel mondo dell'animazione con Lilo & Stitch, Mostri contro Alieni, Megamind e l'irriverente Roger di American Dad!.
Siamo consapevoli di esplorare un terreno vastissimo e di addentrarci in un territorio molto popolato, ma proprio per questo troviamo necessario fissare delle coordinate che ci guidino alla scoperta di un topos narrativo ricorrente e assai significativo. E allora, andiamo a scoprire dieci alieni celebri, resi noti dalla loro storica cattiveria o dalla loro irresistibile bontà.
Gli alieni Ostili
5. V-Visitors
Subdoli e ingannatori, i "visitatori", atterrati in televisione tra il 1983 e il 1984 con serie e mini-serie, assumono sembianze umane e affermano di venire in pace, alla ricerca di risorse che solo la Terra può fornire loro. Quello che sembra un popolo bisognoso di aiuto, si rivela presto un nuovo "cavallo di Troia" che cela tremende creature simili a rettili, che si cibano di topi e altri piccoli animali. Il brand ha cercato nuova fortuna nel 2009 con una nuova serie (V - The Series) prodotta dalla ABC, ma gli ascolti bassi hanno indotto il network ad una seconda stagione più breve del previsto e ad una chiusura anticipata, con il pubblico lasciato orfano di un vero e proprio finale. Un fallimento che non macchia il ricordo di una serie che ai suoi tempi risultò efficace nel suo essere disturbante e dove il dubbio serpeggiava letteralmente.
4. La cosa
Geniale sin dal titolo, vago e per questo ancora più inquietante, La cosa rivaluta il talento di John Carpenter, un autore impregnato di inquietudine e terrore. Vero e proprio signore del male dal carattere sovversivo, il regista newyorkese partorisce un film cupo (remake di La cosa da un altro mondo) che conferma una passione maniacale per la rappresentazione del malefico. Questa volta la presenza aliena è camaleontica, si camuffa da essere umano e spinge lo spettatore a dubitare del suo simile, sino a chiudere il protagonista (quel Kurt Russell già "assoldato" l'anno prima con 1997: Fuga da New York) dentro luoghi pieni di angoscia. Un capolavoro che non conobbe subito stima e fortuna, strapazzato al botteghino dal ben più rassicurante E.T. L'Extraterrestre, diventato poi un cult nel corso degli anni.
3. Klaatu di Ultimatum alla Terra
Per decenni è stato il film fantascientifico per eccellenza, con le prime apparizioni di dischi volanti, relativi raggi laser e il prototipo dell'extraterrestre che minaccia il pianeta travestendosi da umano. Nel 1951 Robert Wise dirige un film in cui l'ostilità aliena non è cattiveria fine a se stessa ma offre al pubblico una possibilità di riflessione sulla predisposizione umana al conflitto tra simili. Una pietra miliare dalla sensibilità post-bellica con evidenti richiami al Cristianesimo. L'eletto Neo (Keanu Reeves) ha provato a riproporne l'attualità nel 2008 con un remake omonimo senza vigore che si è fatto presto dimenticare. Invece, l'eco della mitica frase "Klaatu, Barada, Nikto" si è protratta nella storia dal cinema, citata anche da Il ritorno dello Jedi e Toy Story.
2. Predator
Nel segno dell'ibridazione più riuscita tra horror, azione e fantascienza, Predator regala al cinema una creatura dal grande impatto visivo, violenta e impreziosita da un character design quanto mai ispirato. Un mostro dotato di un certo atletismo che colleziona resti umani, capace di rendersi invisibile e nato per cacciare e squartare gli esseri umani. Assieme a due sequel (Predator 2 e Predators) sono arrivati anche due in-evitabili cross over (Alien Vs. Predator, Aliens vs. Predator 2) che non hanno sfruttato al meglio il "faccia a faccia" tra due simboli assoluti.
1. Alien
Nella guerra tra alieni mostruosi, almeno per noi, lo Xenomorfo di Alien ha la meglio. La sua è cattiveria famelica è straziante, frutto di un istinto omicida che scava nella brutalità estrema. Creatura-emblema del male più puro, l'icona aliena ha avuto l'onore di essere rappresentata da tre grandi registi come Ridley Scott, James Cameron e David Fincher, in attesa del nuovo capitolo diretto da Neill Blomkamp. E se la mitologia a cui appartiene l'extraterrestre ha in parte deluso con Prometheus, vi consigliamo di reimmergervi nel silenzio assoluto dello spazio ("dove nessuno può sentirti urlare") assieme a Ellen Ripley, per riscoprire un horror scarno e claustrofobico che con gli anni non smette di disturbare.
Gli alieni Pacifici
5. Paul
Opera con nerd per nerd, Paul è una divertente commedia on the road, a metà strada tra la parodia e puro citazionismo, che scherza e allo stesso tempo ragiona sull'iconografia aliena nella storia del cinema. Sfruttando il talento comico di Simon Pegg, il film fa la gioia di ogni cinefilo grazie a continui riferimenti meta-testuali e ad un personaggio cinico, agevolato dal doppiaggio di un altro stimato caratterista come Seth Rogen (in Italia sostituito dall'"alienante" Elio).
4. Mork di Mork & Mindy
La situation comedy che ha sdoganato il talento e il volto affabile di Robin Williams è, per quanto strano possa sembrare, uno spin-off di Happy Days con il quale condivide "l'universo narrativo". Apparso in un episodio della serie di Fonzie, l'umanoide spaziale Mork conquista pubblico e premi (come il Golden Globe al miglior attore) attraverso una leggera critica della natura umana, con la quale l'alieno si confronta quotidianamente. Mork & Mindy resta un grande esempio di intrattenimento spensierato con una morale di fondo tutt'altro che banale. Indimenticabile la sigla italiana che nel corso degli anni è diventata, vero e proprio tormentone musicale.
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3. Gli alieni di Incontri ravvicinati del terzo tipo
Il primo, straordinario, contatto tra Steven Spielberg e la razza aliena. Un incontro sovraccarico di attese in cui lo sbarco degli extra-terresti riesce a conciliare il punto di vista dei protagonisti del film con quello degli spettatori, sospesi tra incredulità e sospetto. Le perplessità accumulate dai personaggi si risolvono in un incontro poetico con l'ignoto, suggellato da immagini e musiche degne di una fiaba moderna.
2. Spock di Star Trek
"Vivi a lungo e prospera". Parole profetiche che hanno reso il vulcaniano Spock un personaggio sempre amato dal pubblico, trekker e non, soprattutto grazie alla dedizione di Leonard Nimoy, anche inventore del celebre saluto del personaggio (con il dito medio molto separato dall'anulare). Nell'animo di Spock convivono pulsioni umane e razionalità aliena, si intrecciano diplomazia e lealtà. Per una volta il conflitto tra le sentimenti umani e l'algida mentalità aliena non è esposta all'esterno ma del tutto privata, vissuta nell'intimità di un personaggio quanto mai complesso. Dopo tanti anni pieni solo di ricordi,J.J. Abrams è riuscito ad attualizzarne l'immagine (con i suoi Star Trek e Into Darkness - Star Trek), trovando in Zachary Quinto la giusta dose di intensità e carisma.
1. E.T. L'Extraterrestre
L'acronimo che ha segnato un'epoca, un film magico che ha rivoluzionato per sempre l'immaginario filmico proponendo un alieno adorabile e innocuo. Steven Spielberg ritorna a raccontare l'essere sconosciuto con ancora più cuore e affronta il tema della diversità mettendo di fronte al presunto estraneo lo sguardo puro e incontaminato dei bambini. Un intero film dedicato alla percezione magica dell'infanzia nella quale immaginazione e amicizia non conoscono freni. Un capolavoro assoluto che, riscaldato dalla splendida amicizia tra Elliott ed E.T., eleva il cinema a esperienza indimenticabile con il dito indice che, puntando verso "casa", segnala al pubblico l'incanto del grande schermo.