Glee - Stagione 3, episodio 10: Sì/ No

Dopo qualche episodio davvero deludente, lo show di Ryan Murphy torna a regalare emozioni con un episodio incentrato sulle vicende sentimentali, ma che tocca anche temi delicati come quello dell'handicap.

Dopo il curato ma inconcludente episodio natalizio Uno straordinario Natale e la pausa invernale di qualche settimana, Glee torna per il nuovo "semestre", e torna con un episodio piuttosto promettente nelle primissime battute: il quadro si fa chiaro prima ancora dell'attacco musicale, Sì/No si apre con uno dei più noti e irresistibili numeri di Grease e questo non può che mandare in visibilio gli amanti del musical. La versione "gleek" di Summer Nights, intonata da Amber Riley e Chord Overstreet è un forse una rendizione un po' impersonale e pedissequa, ma anche questo contribuisce ad avviare su una nota di gioiosa ingenuità un episodio dedicato principalmente alle questioni sentimentali, ma che tocca anche argomenti molto delicati, come l'handicap.

Nonostante l'apertura dedicata alla "avventura" estiva tra Mercedes e Sam, che a quanto pare è destinata a trasformarsi in amore nonostante lei sia al momento impegnata con l'affettuoso Shane, l'episodio è dedicato soprattutto a una coppia storica dello show di Ryan Murphy, quella costituita dal professor Will Schuester e dalla dolce consulente scolastica Emma Pillsbury, che, con un matrimonio fallito a testa alle spalle, ricominciano a pensare ai fiori d'arancio: soprattutto lei, alla notizia che Coach Beiste è riuscita non solo a soffiare lo scout belloccio Cooter a Sue Sylvester ma anche a farsi sposare a tempo di record, esplode deliziosamente nel canto, accompagnata dalle due colleghe, e dedica all'amato Wedding Bell Blues dei The 5th Dimension. Will risponde all'appello chiedendo ai suoi New Directions di preparare un numero speciale per la sua proposta di matrimonio, e fa venire pensieri malsani al giovane Finn chiedendogli di fargli da testimone di nozze e facendosi aiutare nelle scelta dell'anello.
Mentre Finn fa i conti con una dolorosa scoperta sul conto del padre defunto e riflette sull'importanza del ruolo di Rachel nella sua vita, Will inizia invece ad avere qualche dubbio instillatogli dai crudeli genitori di Emma: sarà in grado la giovane donna, considerata la gravità della sindrome ossessivo-compulsiva che l'affligge, affrontare l'impegno di un "vero" matrimonio, con tutto ciò che comporta - compromessi, caos, bebè, vomiti a spruzzo e altri disastri? L'argomento sessualità non viene toccato, e questo è probabilmente un elemento un po' troppo ambiguo di questo episodio scritto da Brad Falchuk e diretto da Eric Stoltz: non sappiamo ancora, infatti, se Emma ha superato il principale ostacolo verso una relazione adulta, è saggio ed educativo mostrare la "capitolazione" di Will e l'impegno della coppia per un progetto familiare glissando su un problema così ingombrante?
L'handicap e i problemi che comporta in ambito sentimentale è anche il tema dell'altra, bella storyline di questo episodio, quella impreziosita dall'apporto di una formidabile guest star "vocale": Dame Helen Mirren presta le sue regali e irresistibili corde vocali al monologo interiore della protetta di Coach Sylvester, la cheerleader Becky, affetta da trisomia 21, che ha recentemente sviluppato una cotta per Artie Abrams. Ora, anche Artie ha un grave handicap, che certo non gli ha impedito di fare furore con Tina e con Brittany: ma il caso di Becky è diverso, perché un ritardo mentale di tale entità rende impossibile un rapporto paritario a livello emotivo e intellettivo, e di conseguenza, a maggior ragione, sessuale. Per quanto Artie possa rimproverare l'ottusità i suoi compagni di Glee Club che lo arringano sull'opportunità di uscire con la ragazza per non illuderla, è con l'aiuto di Sue (una Jane Lynch magnificamente materna e gentile in Sì/ No, ma cerchiamo di non farci l'abitudine) che si rende di non potere avere una relazione con lei: "Trattala come una persona reale e diglielo", incalza Sue, e Artie non può far altro che obbedire. Ci penserà lei, che ha amato con tutta sé stessa una sorella afflitta da sindrome di Down, a curarne il cuore spezzato, e a guidarla nella strada irta di ostacoli verso il suo posto nel mondo. Forse senza amore, per ora, ma con dignità.
L'efficacia dei numeri musicali - l'opener greasiano, ma anche il numero finale che si conclude con l'accorata dichiarazione d'amore di Will, che vede i New Directions impegnati in una pirotecnica coreografia a base di nuoto sincronizzato, la potenza di un alcuni momenti dell'episodio - quelli che coinvolgono Becky, ma anche la scena in cui Finn scopre la verità su suo padre - e gli sviluppi importanti di alcune dinamiche ci fanno ben sperare per una terza stagione di Glee che non stava vivendo una fase particolarmente felice. Rimane la perplessità per alcune scelte narrative come la soluzione off camera del triangolo Cooter/ Beiste/ Sylvester, il tira e molla ormai intollerabile tra Finn e Rachel. Ma come Emma accanto al suo Will, possiamo sopravvivere a questi e ad altri piccoli disastri. Purché ci sia l'amore.

Movieplayer.it

3.0/5