Nonostante per i suoi protagonisti siano trascorsi i mesi estivi, riprende grosso modo dove aveva lasciato Glee, la musical series della Fox creata da Ryan Murphy: a un finale di stagione mediocre corriponde un'apertura di terza stagione, duole dirlo, altrettanto deludente. Liquidato con sorprendente faciloneria il personaggio interpretato da Chord Overstreet, ci ritroviamo in una situazione fastidiosamente familiare, perché analoga a quella dell'avvio della seconda stagione (Audizioni), con i New Directions in cerca di nuove leve perché oltre a Sam, che si è trasferito in un altro stato con la famiglia in cerca di migliori fortune, se l'è data a gambe anche Lauren Zizes/ Ashley Fink, che francamente ci mancherà di più del biondo collega; la bella Quinn Fabray, invece, ha cambiato stile di vita, colore e taglio di capelli, e ha abbandonato - temporaneamente, ça va sans dire - sia le Cheerios che il Glee Club.
In realtà di audizioni vere e proprie, in questo episodio, ce n'è solo una (quella di Blaine è pro-forma), e serve solo a mostrare l'effetto dell'ambizione su un Will insolitamente battagliero, che, dopo la terribile esibizione della giovane Sugar Motta (la figlia del ricco mecenate che ha donato al club i tre pianoforti, interpretata da Vanessa Lengies), preferisce tradire il suo credo educativo e dirle che non sa cantare piuttosto che rischiare di danneggiare le chance competitive dei New Directions accogliendola a bordo.
Ma accanto al disinteresse e all'ostilità dei loro coetanei, la principale nemesi di Schuester e dei ragazzi è sempre lei, Sue Sylvester, che dimentica in un batter d'occhio la commovente performance dei New Directions al funerale dell'amata sorella in nome delle sue ambizioni politiche. La battaglia che le servirà a guadagnare voti ai danni dei suoi malmessi avversari sarà quella contro le arti nelle scuole, e si combatterà sui media ma anche nei corridoi della McKinley: sebbene Sue dichiari infatti di pensare ormai in grande, e che Mr. Schuester è ormai una vittima troppo meschina per lei, non esiterà a sporcarsi le mani manomettendo personalmente uno dei pianoforti viola del Glee Club.
Will si consola con la felicità domestica: finalmente vive insieme a Emma Pillsbury, la consulente scolastica. Peccato che, a quanto pare, nonostante i due condividano un tetto e un letto king size, l'attempata vergine non sia ancora riuscita ad abbandonarsi ai desideri dell'amato.
Per il resto, le novità non mancano, e, se quelle più clamorose sono l'esclusione a sorpresa dai New Directions di Santana, colpevole di fare il doppio gioco per Sue Sylvester, e la partecipazione all'episodio di Lindsay Pearce, una della partecipanti al talent show The Glee Project che interpreta una sorta di clone di Rachel Berry il cui talento fa dubitare sia la leader dei New Directions che il suo amico Kurt delle loro chance di entrare nell'esclusivissima New York School of Dramatic Arts, quella più piacevole è il trasferimento di Blaine Anderson/ Darren Criss alla McKinley e il suo immediato reclutamento da parte del Glee Club. Certo, gli Warblers erano una variazione piacevolissima, ma ci "accontentiamo" della promozione di Criss a regular della serie: la sua performance di It's Not Unusual è uno dei momenti musicali più frizzanti dell'episodio.
Da segnalare sul fronte musicale anche il bel duetto tra Rachel e Kurt tratto da The Wizard of Oz, Ding-Dong! The Witch Is Dead, e il gran finale con un celebre e trascinante brano tratto da Hairspray, You Can't Stop the Beat, in cui torniamo a sentire anche le produzioni soliste di Amber Riley e Jenna Ushkowitz, all'interno di un episodio vocalmente piuttosto Rachel-centrico.
Ma non bruciamo le tappe. C'è una stagione intera davanti a noi, e dopo il debutto non proprio esaltante con The Purple Piano Project, non può che migliorare. O almeno così speriamo.
Movieplayer.it
2.0/5