Samuel L. Jackson ci ha abituato a personaggi diabolici dall'incredibile fascino e il suo Elijah Price, alias Mr. Glass, l'uomo dalle ossa fragili come il vetro e dall'intelligenza straordinaria, apparso per la prima volta in Unbreakable, in cui cercava di convincere David Dunn (Bruce Willis) di essere un supereroe, non fa eccezione. A 19 anni di distanza dal primo film, e a tre da Split, il "sequel camuffato", con protagonista James McAvoy nel ruolo di Kevin Wendell Crumb (uomo dalla forza straordinaria in cui convivono 24 personalità diverse), con Glass, nelle sale italiane dal 17 gennaio, M. Night Shyamalan ha regalato all'attore un capitolo interamente dedicato al suo magnifico villain con la passione per i fumetti ed il viola.
In Glass ritroviamo Mr. Glass appunto, David Dunn e Kevin Wendell Crumb rinchiusi in un istituto psichiatrico, seguiti dalla dottoressa Ellie Staple (Sarah Paulson), che vuole dimostrare come dietro le presunte capacità straordinarie dei tre ci sia una spiegazione scientifica, provando che nessuno di loro, per quanto possa esserne convinto, sia in realtà un supereroe. Come spieghiamo anche Recensione di Glass, Elijah ospite della struttura da anni, è ridotto a uno stato catatonico, non parla e non si muove: sarà veramente perso o, dietro lo sguardo vitreo, starà segretamente progettando la sua fuga?
Abbiamo incontrato Samuel L. Jackson a Londra, all'anteprima europea di Glass, dove gli abbiamo chiesto come si possa continuare a credere in se stessi e nelle proprie capacità quando il mondo esterno fa di tutto per convincerci che non siamo speciali: "Essere sicuro di te stesso e di ciò che fai, e di farlo bene, è sempre qualcosa che dipende dal conoscere i tuoi limiti e cercare di andare oltre, scoprendo se sai fare di più" ci ha detto.
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Una vera meraviglia
Samuel L. Jackson fa parte dell'Universo Marvel, interpreta infatti Nick Fury nei film ispirati agli eroi dei fumetti, e in Glass Elijah è ossessionato da una torre descritta come "a true marvel" (una vera meraviglia). Qual è oggi per l'attore una vera meraviglia?: "È difficile da dire. Credo che una vera meraviglia sia il fatto che siamo ancora qui e nessuno abbia ancora premuto il tasto che ci distruggerà tutti. Sembra che al momento ci sia molto più odio che amore in giro." A questo proposito, nel film di M. Night Shyamalan i "cattivi", ovvero Mr. Glass e La Bestia (James McAvoy), a un certo punto sembrano fare squadra, è questa una metafora del presente? Secondo l'attore: "Il film parla del fatto che le persone sono in grado di fare molto di più di ciò che credono: ci sono persone straordinarie nel mondo che non hanno ancora raggiunto il loro potenziale e, si spera, a un certo punto succederà."
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Per Samuel L. Jackson non siamo soli nell'universo
In Glass M. Night Shyamalan si interroga costantemente su cosa sia reale e cosa no e sulla possibilità che ci siano persone dalle doti straordinarie: nel film i fumetti diventano quasi dei libri di storia. Spesso però fumetti e film vengono sottovalutati e bollati come "semplice intrattenimento". L'arte è invece qualcosa di più? Per Samuel L. Jackson: "Il mondo è un posto buffo: siamo qui e in ogni momento accadono sempre più cose straordinarie, le persone diventano sempre più veloci, più forti, più intelligenti, succedono cose, cose volano in giro, e le persone si chiedono se siamo soli nell'universo. Se noi siamo qui, perché non potrebbe esserci anche qualcos'altro? Se una persona è in grado di fare qualcosa, perché non dovrebbe arrivarne un'altra che sa fare ancora meglio? Le cose evolvono, il modo di fare le cose è cambiato: qualcuno, da qualche parte, ha visto qualcosa che gli ha fatto credere che sia successo un fatto straordinario. Solo perché non l'abbiamo visto, non significa che non sia accaduto."
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