Approda sulla Croisette fuori concorso, questa volta, Marco Tullio Giordana ("Mi sarei arrabbiato, forse, se mi fossi trovato in concorso al posti di uno di quei due ragazzi - Paolo Sorrentino e Matteo Garrone", ha detto il regista. "E' giusto che in gara ci siano loro, tra tanti talenti internazionali.. Io ormai sono anziano, anzi proprio estinto") con il suo Sangue pazzo, in cui due attori di grande fascino come Monica Bellucci e Luca Zingaretti interpretano l'appassionata e tragica storia d'amore tra i due divi del cinema di casa nostra durante l'era fascista, Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, che finirono accusati di collaborazionismo e uccisi dai partigiani.
Un argomento a rischio di revisionismo storico, accusa dalla quale Giordana si è difeso durante la conferenza stampa tenutasi a Cannes dopo la proiezione stampa: "A Luigi Lo Cascio, che appare solo in una scena verso la fine del film, ho fatto dire una battuta che è il cuore del film: 'abbiamo fatto giustizia'. Non è pronunciata con vero sarcasmo ma con una punto interrogativo perché quelle uccisioni non furono atti di giustizia: la Ferida fu in seguito scagionata da tutte le accuse, e sua madre ottenne persino la pensione di guerra. Ma dopo una guerra civile occorre voltare pagina più in fretta possibile, altrimenti si continuano a vedere gesti come i saluti romano al Campidoglio dopo l'elezione di Gianni Alemanno a sindaco di Roma. Ho raccontato una pagina oscura che rivela il conflitto tra arte e potere ed ho usato liberamente i materiali storici a disposizione. Il confronto che propongo è quello tra il cinema del Ventennio e l'attuale fiction televisiva: nessuna delle due cose produce ideologia, ma entrambe cercano di indurre gli spettatoria comprere i prodotti pubblicizzati. Le fiction sono piene di finti buoni sentimenti, gli stessi degli italiani che proclamano amore e lealtà verso la la famiglia e poi sono pieni di amanti; che dicono di amare i giovani ma sono vecchi arroccati al potere imbottiti di Viagra, pronti a rubare ai giovani soldi, il loro futuro e le loro coetanee. Rimpiangerete Sangue pazzo quando arriveranno i veri film revisionisti in TV. Tuttavia, come ho dimostrato con il mio La meglio gioventù, è possibile fare qualcosa di diverso in TV. Mi sta a cuore la cultura e la formazione delle idee più di tutto, ritengo il cinema una delle poche cose di cui in Italia possiamo andare orgogliosi. Non riusciranno a demolirlo, né questo né nessun altro governo".
Per il resto, però, la visione di Giordana è tutt'altro che ottimistica: "L'italia è regredita a prima della Rivoluzione Francese, e alal sua guida c'è governo di cortigiani. Il mio film è na metafora di questa nazione impazzita, che vive ancora una guerra civile".
Sangue pazzo è un progetto che Giordana ambiva a realizzare da molto tempo, figlio di una fascinazione che risale all'infanzia. "Da bambino, vidi con mia madre La corona di ferro di Blasetti, e lei mi raccontò le vicende di Valenti e Ferida e ne rimasi impressionato. Una casa di produzione americana è stata a lungo interessata al progetto, ma io volevo fosse italiano sono felice sia stato realizzato con questo cast."
Per Monica Bellucci, che Giordana definisce "l'unica azienda italiana che Berlusconi non riuscirà a comprare", il ruolo di Luisa Ferida è stato "un grande regalo. Ho ripensato ai racconti di mia nonnasu quel periodo, che mi ha sempre affascinato. Leggendo il copione ho avuto la sensazione di conoscere questa donna, e mi sono sforzata di comprenderla umanamente. E' stato un ruolo eclettico, una donna protettiva e materna ma anche avventuriera e forte, che sceglie di morire per amore mentre poteva probabilmente salvarsi."