Quando il livello tecnico di un film è elevato come quello di Frozen - Il regno di ghiaccio, viene spontaneo approfondirne gli aspetti con chi se n'è occupato in prima persona. Abbiamo avuto l'occasione di parlare con con Lino DiSalvo, l'head of animation del nuovo classico Disney in sala dal 19 Dicembre (con anteprime domenica 15 in 100 sale in tutta Italia), che ci ha illustrato le scelte fatte per i principali personaggi ed il lavoro necessario per rendere realistiche le suggestive ambientazioni norvegesi, immerse in una morsa di ghiaccio e neve.
DiSalvo, nativo di Brooklyn ma cresciuto a Long Island, è in Disney dal 1997 dopo la laurea alla Vancouver Film School ed ha lavorato a molti progetti, dal primo esperimento in CGI Chicken Little - Amici per le penne ai più recenti Bolt e Rapunzel - L'intrigo della torre. Ed è proprio dalla sua esperienza presso gli studios ed il suo ruolo in Frozen che abbiamo iniziato la nostra chiacchierata.
Prima di tutto ci parli un po' del tuo lavoro in Disney Animation ed in particolare di cosa ti sei occupato nel nuovo lungometraggio? Lino DiSalvo: Lavoro in Disney da quindici anni e sono stato Head of Animation per Frozen. E' stato un lavoro entusiasmante, con un gruppo molto collaborativo che l'ha reso un viaggio molto appassionante.
Nei moderni film d'animazione, il cast vocale che viene scelto in qualche modo guida il lavoro sui personaggi. In che modo le voci di Kristen Bell, Idina Menzel e gli altri interpreti hanno influenzato il vostro lavoro?Il primo passo che abbiamo fatto per Frozen è stato di scritturare un insegnante di recitazione per gli animatori, che ha lavorato a stretto contatto con noi perché ritenevamo fondamentale avere delle interpretazioni realistiche per i nostri personaggi. Subito dopo abbiamo lavorato con i doppiatori del film ed è stato un momento cruciale perché i personaggi cantano anche nel corso del film ed abbiamo parlato a lungo con gli attori per capire come cantassero. Mi riferisco proprio alla parte pratica del cantare, al diaframma a come muovevano la bocca, a come respiravano nel corso della performance... questo è un aspetto importante, perché in questo film abbiamo lasciato i respiri nelle tracce audio ed anche nell'animazione si possono vedere chiaramente. E' una particolarità di Frozen, perché in molti altri film i dialoghi venivano puliti molto e non si riuscivano a percepire questi dettagli, mentre qui abbiamo voluto che i dialoghi fossero sporchi e questo ci ha aiutato molto nel processo di animazione.
E che mi puoi dire di Olaf? Lui ha una struttura corporea molto particolare, come ci avete lavorato? Olaf è molto interessante, perché ovviamente è fatto di neve ed abbiamo deciso di essere molto onesti riguardo al materiale di cui è fatto. Lo abbiamo mantenuto segmentato ed abbiamo reso sempre chiaro che è fatto di neve, che le sue braccia sono dei rametti e quindi siamo stati sempre attenti che non fosse mai piegate, perché se pieghi troppo un ramo si spezza. Ci è sembrata una buona idea di tenere le sue braccia sempre dritte e gli unici momenti in cui si piegano è durante le sue sequenze oniriche, quelle che non sono ambientate nella realtà.
Invece per quanto riguarda gli animali, come Sven in questo caso, non avete le voci a dettare i tempi dell'animazione. A cosa vi ispirate?La buona animazione si basa sulla conoscenza dell'argomento, quindi abbiamo richiesto l'aiuto di un addestratore di animali che ci ha portato una vera renna. L'idea era di far arrivare la renna nei nostri studi in modo che potessimo fare sketch dei suoi movimenti in quello che normalmente fa, ma abbiamo scoperto che in realtà una renna non fa molto. Stava lì e mangiava erba. Allora ci siamo basati sui nostri animali domestici: io ho un cane, John Lasseter ne ha due, ed abbiamo iniziato a discutere delle cose buffe che i nostri cani fanno. Qualcun altro aveva cavalli o gatti ed allora ci siamo scambiati aneddoti sui nostri animali domestici ed abbiamo reso Sven un mix delle cose che più amiamo di tutti loro.
Infatti Sven ha anche qualcosa di simile ad un cane nel suo comportamento, così come anche il cavallo di Rapunzel...
La differenza è che Maximus aveva movimenti molto da cartoon, rapidi e bruschi, mentre volevamo che Sven avesse un'animazione molto più morbida. Abbiamo adorato animare Sven, perché è un personaggio affascinante.
Volevamo che le scene in cui Elsa fa le sue magie fossero il più giocose possibile, come se lei non avesse il totale controllo di quello che faceva ed abbiamo reso il suo movimento molto estroso, non doveva sembrare un'adulta, ma una bambina che gioca anche mentre usa i suoi poteri. E' qualcosa che in parte abbiamo mantenuto anche nella sua versione adulta, ma abbiamo reso il suo movimento molto più sofisticato. I due supervisori delle animazioni di Anna ed Elsa hanno entrambi delle bambine, quindi il realismo dei movimenti delle due bambine viene dalla loro esperienza diretta di tutti i giorni nell'osservare le loro figlie.
Molte sequenze di Frozen sono estremamente complesse, come i numeri musicali ed in particolare Let it Go. Qual è stata la più difficile da realizzare dal tuo punto di vista come animatore?
Penso che sia proprio quella che citi, Let it Go (nell'edizione italiana All'alba sorgerò). E' una scena che ci ha accompagnato per molti, molti mesi. Volevamo essere sicuri di avere le migliori angolazioni per le camere, la miglior recitazione possibile, e penso che l'abbiamo rifatta per intero almeno tre volte. La prima volta che l'abbiamo animata era buona, ma sentivamo che poteva essere meglio, quindi ci siamo ripassati ed abbiamo sistemato tutte le camere. Poi verso la fine del film, quando ormai avevamo assimilato lo stile delle animazioni, ci siamo tornati ed abbiamo animato nuovamente una decina di inquadrature di quella sequenza, spingendola al massimo dal punto di vista dell'interpretazione. E' una scena veramente molto complessa.
Una ulteriore sfida del film è ovviamente la neve. Come ha influenzato il vostro lavoro?
Abbiamo fatto viaggi in Norvegia, in Wyoming qui negli Stati Uniti, in Canada, perché ovviamente qui nel sud della California non abbiamo neve. Ho cercato di convincerli ad andare in Italia, sulle Alpi, ma la mia proposta non è stata accettata. Abbiamo studiato molto la neve, il suo comportamento, così come per l'animazione dei personaggi umani. Quei viaggi sono stati fondamentali, perché quando siamo tornati negli studi sapevamo molto di più del comportamento della neve.
Penso che al momento stiamo vivendo un momento magnifico qui, sin dalla scrittura dei personaggi che è molto forte. Se guardo indietro da Chicken Little, passando per Bolt, Rapunzel e Ralph Spaccatutto a Frozen, quello che noto è che più ci lasciamo trasportare dai personaggi, più riusciamo a perderci in essi e nel lavoro che facciamo su di loro, più reale e coinvolgente è il risultato che otteniamo. Se parliamo di recitazione, penso che si può sempre diventare un attore migliore e lo stesso vale per noi: se guardiamo alle animazioni dal punto di vista dell'interpretazione, diventano sempre più precise e realistiche. E' questo l'aspetto più entusiasmante del lavorare qui, continuare questa ricerca, perfezionarsi e creare personaggi che possano vivere per sempre.
Quali sono i tuoi personaggi preferiti? Non solo di Frozen, ma di ogni film Disney.
Sicuramente Mangiafuoco di Pinocchio. Adoro come è animato, quanto sia d'intrattenimento. E poi Rafiki de Il re leone, che ha animazioni impressionanti dal punto di vista tecnico. La sua recitazione è così pulita e vera. E poi Flynn di Rapunzel, che ho supervisionato io e che è stato divententissimo animare. Invece di Frozen amo molto Kristoff.
Sì, mi sarebbe piaciuto moltissimo lavorare a Il re leone. Credo sia il film che ho guardato più spesso. I personaggi di quel film sono affascinanti in un modo unico e penso che non mi stancherei mai di rivederlo.
Stai già lavorando a qualcos'altro al momento?
Sì, uno dei prossimi progetti Disney, ma purtroppo non posso anticipare niente. Posso prometterti solo una cosa, che sarà straordinario!