Frammenti Dal Passato - Reminiscence è il recente lungometraggio scritto e diretto da Lisa Joy, una delle menti dietro l'apprezzata serie televisiva Westworld insieme al marito Jonathan Nolan (fratello minore di Christopher). Per quanto questo film e l'opera appena citata abbiano molte differenze sostanziali, è comunque ravvisabile un approccio narrativo simile che si appoggia al flusso temporale come strumento del racconto sia attivo che passivo.
Se in Westworld la complessità dell'intreccio deriva da continui sbalzi temporali, con più livelli di realtà che si intersecano, in Frammenti dal passato si ha un'alternanza presente-passato più lineare. Detto questo, la pellicola propone un concept decisamente affascinante, in particolare un mondo perso nell'oblio dove tutti si ancorano ai sogni e ai ricordi per non guardare al disastroso futuro, ma non tutti gli spunti che offre, sia dal punto di vista contenutistico che tematico e registico, hanno un riscontro finale positivo. In occasione dell'uscita su Netflix dell'opera, arrivata sulla piattaforma l'11 giugno, analizziamo cinque elementi che potevano essere gestiti meglio.
1. Il background
All'interno di Frammenti dal passato, il background ha un grosso peso, non solo perché prova a spiegare come si è arrivati alla situazione di partenza del film, ma anche perché svela l'intento tematico e contenutistico alla base della pellicola già ravvisabile nella creazione di questo mondo alla deriva dove centrale è la divisione tra terraferma e acque. Un 2030 che però, salvo qualche piccolo dettaglio qua e là, non sembra mai vivo e rimane fin troppo distante agli occhi del pubblico come un'idea brillante che però non trova un'attuazione concreta. Inoltre, la frammentazione di informazioni e dettagli sul background rende il processo ancora più arduo, contribuendo ad allargare ancora di più questo divario tra gli spettatori e la sostanza narrativa. Nel complesso, i vari eventi che vediamo all'interno del lungometraggio si reggono anche senza dover necessitare di una spiegazione o di una costruzione più approfondita dell'universo di riferimento, ma l'essenzialità che si avverte ad ogni inquadratura fa pensare che si sarebbe potuto fare sicuramente di più.
2. L'incastro narrativo
Come abbiamo già anticipato nell'introduzione, Frammenti dal passato - Reminiscence sfrutta intelligentemente l'incipit narrativo come leva per alimentare un incastro che presenta diversi salti temporali tra presente e passato, dove i ricordi e le memorie diventano essenziali per la riuscita dell'intreccio, avendo inoltre un alto valore simbolico in quanto rappresentative di un'illusorietà confortante che contrasta con un presente marcio e corrotto. Essendo abituati alle derive paradossali e cervellotiche di Westworld dove molto spesso si perde il collante con la realtà, è chiaro che di fronte a questo nuovo lungometraggio si prospettava un maggiore spessore nella struttura narrativa che purtroppo si limita ad un semplice gioco dell'alternanza dove i momenti in cui Nick Bannister (Hugh Jackman) è imprigionato nel flusso del tempo sono perfettamente distinguibili. Data la curiosa premessa e le infinite possibilità narrative che i salti temporali offrono, ci si aspettava probabilmente un confine meno labile tra le due dimensioni presentate, così da creare dubbi e riflessioni.
3. L'ambientazione
I luoghi del film sono principalmente due: Miami e New Orleans, entrambe città totalmente allagate e popolate specialmente di notte, con le ore di luce che sono diventate gli spirali di riposo durante il giorno. Con l'avanzare del lungometraggio, abbiamo modo di addentrarci tra alcuni edifici storici di queste città e osservando da lontano l'architettura urbana che si trasforma anche cercando di adattarsi al disastro idrogeologico che ha completamente stravolto la planimetria generale, le costruzioni e i quartieri. È molto interessante notare, infatti, che le persone più abbienti, avendo comprato la terraferma, possono permettersi di vivere come prima, mentre i più poveri e disagiati sono costretti a passare l'intera vita in luna park dismessi, cantieri abbandonati, case logorate dal fango e dai detriti. Peccato, però, che la caratterizzazione delle location rimane fin troppo superficiale e l'intuizione, molto intelligente, del divario sociale rappresentato tra la dicotomia acque-terraferma trova pochi e sporadici riscontri.
4. Il dialogo tra thriller e noir
Passando al genere di Frammenti Dal Passato - Reminiscence, si può notare come il film sia fondamentalmente un thriller (nemmeno così tanto complesso e stratificato) con un'aggiunta di noir riscontrabile nella gestione estetica delle varie location, nella fotografica (cupa e crepuscolare) e nella caratterizzazione del protagonista, Nick Bannister, che di fatto ha tutte le caratteristiche in comune con il classico antieroe noir, con un passato ingombrante da dimenticare (nel suo caso la sua militanza nell'esercito), una dipendenza da alcool e una scelta piuttosto fallimentare nelle relazione amorose. Tutta la componente thriller della pellicola, invece, che si può delimitare perfettamente con l'intreccio poliziesco dai toni maturi e violenti, non sembra bene adattarsi agli sprazzi di noir del progetto, come se le due anime della realizzazione appartenessero a degli universi distanti e separati che non riescono a dialogare tra loro. Il risultato, purtroppo, porta ad uno sviluppo non sufficiente di nessuno dei due generi proposto dal lungometraggio.
5. Una spirale senza capo né coda
Tirando le somme, un altro elemento proprio del film è un senso di incompiutezza che permane, specialmente quando giunge la conclusione della pellicola. Troppe storylines del lungometraggio rimangono aperte, alcuni personaggi (perlomeno quelli secondari) non hanno la possibilità di raggiungere un arco evolutivo completo, mentre gli eventi dell'opera si concludono in modo talmente veloce che qualcosa si perde inevitabilmente nel processo di risoluzione della storia. Il finale di per sé è comunque molto intenso e affascinante ed è perfettamente in linea con la caratterizzazione del protagonista, anche se in realtà non rappresenta un vero e proprio epilogo per il personaggio che fluttua in un limbo che chiude un cerchio aperto all'inizio del film, andando però a creare una sorta di loop vano e incerto. Una specie di spirale senza capo né coda che si rispecchia anche nel significato vero e proprio di Frammenti del passato - Reminiscence, una morale molto vacua dal sapore romantico ma niente di più.