La prima volta che abbiamo incontrato Christos Nikou, al Lido di Venezia, nel 2020, dove ha presentato il suo esordio, Apples, nella sezione Orizzonti, ci ha detto che "siamo ciò che ricordiamo". In quell'occasione ci ha regalato uno dei gadget più belli ricevuti in 16 anni di carriera, ovvero un gioco di memory cards, fatte con le polaroid che si vedono nel film. Il regista non scherzava sul fatto della memoria, che è anche il tema centrale della sua opera prima: a tre anni di distanza, in occasione dell'intervista per il suo secondo film, Fingernails, si è ricordato di noi e di averci regalato quelle carte.
Presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma 2023, Fingernails (recensione qui) è su AppleTV+ dal 3 novembre. Prodotto da Cate Blanchett, rimasta colpita dal lavoro di Nikou proprio a Venezia, si parla ancora di amore: è la storia di Anna, Amir e Ryan. Una tecnologia permette di determinare la compatibilità di una coppia analizzando le unghie: se il risultato è positivo, la persona con cui si sta è quella giusta. Per Anna dovrebbe essere Ryan, ma in realtà con lui si annoia. Le vere scintille le sente con il collega di lavoro Amir. Eppure la scienza dice che per loro non c'è futuro. Ma l'amore si può davvero misurare?
Per Nikou l'amore viene dal cuore, non dal cervello: "Spero che provenga soltanto dal nostro cuore e non dal cervello. A essere sinceri non so cosa sia l'amore. Credo sia la cosa più inafferrabile che esista: non possiamo analizzarlo, non sappiamo cosa sia. Nel film non cerchiamo di dare domande specifiche su cosa sia, ma proviamo a fare domande, chiediamo al pubblico se provano qualcosa di reale nella loro vita".
Christos Nikou e la tecnologia
Dopo aver fatto un film in cui una pandemia da virus cancellava la memoria uscito proprio l'anno in cui è arrivata davvero la pandemia, e un secondo in cui si parla di algoritmi e intelligenza artificiale che esce mentre è in atto uno sciopero a Hollywood in cui l'A.I. è uno dei temi principali, possiamo dire che Christos Nikou è un profeta. Più o meno.
Stiamo diventando meno umani? Non proprio: "Il problema più grande, per me, è che ci affidiamo troppo alla tecnologia. Quando mi chiedono come ho fatto a prevedere la pandemia, dico che ora stiamo vivendo un altro tipo di pandemia: per me è la nostra dipendenza dagli schermi. Li guardiamo tutto il tempo. Stiamo permettendo alla tecnologia e all'intelligenza artificiale di decidere molte cose per noi. Per me è follia che tante persone usino le app di incontri, lasciando che un algoritmo decida per loro. Le vedo che muovono il dito a destra o a sinistra, per trovare il match perfetto. Quando invece l'amore è qualcosa di molto più istintivo: devi solo seguire il tuo cuore".
Christos Nikou e la politica degli autori
Questa cosa degli algoritmi non vale soltanto per le persone: oggi sempre più film si fanno seguendo una formula, che serve per avere successo e spesso per farsi produrre. Qual è il confine tra un prodotto e un'opera d'arte oggi? Per Nikou: "Credo che ciò che manchi al cinema americano, e ovunque, siano gli autori: persone che abbiano una visione unica. Non so se sia tutta colpa degli studios, che non danno la possibilità di fare il film che si vuole, o perché la gente guarda così tanta televisione. Penso che ci dovremmo fidare di più dei registi e far realizzare loro storie originali".
Il cast di Fingernails
Il cast di Fingernails è composto da tre futuri premi Oscar, senza dubbio alcuno. Ovvero: Jessie Buckley, Riz Ahmed e Jeremy Allen White. Sono tutti ottimi attori, ma la chimica tra loro su questo set è speciale. Per trovarla Christos Nikou ha usato la musica: "Prima di tutto sono esseri umani fantastici: quindi, a essere onesto, mi hanno reso la vita molto più semplice. È stato molto facile lavorare con loro. Hanno tutti capito perfettamente il tono del film: è stato importante per costruire la storia. Sul set, prima di girare ogni scena, mettevo una canzone che sentivamo tutti, in modo da permettere loro di interagire ancora meglio e creare il giusto mood per ogni scena. Abbiamo parlato molto di come ci volevano più sguardi tra loro, di come si dovevano guardare. Nel film non c'è tecnologia: è per sottolineare come l'amore non attraversi lo schermo, ma dagli occhi".
Christos Nikou vuole fare un musical
In Apples c'è un momento bellissimo in cui il protagonista balla da solo. Anche qui Riz Ahmed balla e ci sono diversi momenti di danza. Nella precedente intervista avevamo chiesto al regista di quella scena e lui ci aveva detto che ama le scene di ballo: ha addirittura una lista delle sue scene di ballo nei film preferite, che aggiorna in continuazione.
Apples, il regista Christos Nikou: "Ho fatto un film sulla memoria perché siamo i nostri ricordi"
Peccato non abbia fatto però muovere di più Jeremy Allen White, che ha cominciato proprio come ballerino: "Sì, ho chiesto ad altri! Amo come balla Riz: penso che sia fantastico nel film. E Jeremy balla un pochino a un certo punto. Poco. Magari se lavoreremo in un altro film ballerà di più. Sto cercando di fare un musical, è uno dei miei prossimi progetti". Sì, avete capito bene: Nikou sta lavorando a un musical. E per ora ci ha potuto dire solo che: "È un progetto che voglio fare. Non sarà il prossimo film, ma probabilmente quello dopo".
Christos Nikou e le scene di ballo
A questo punto è impossibile non chiedere quale sia il metodo di lavoro per le scene di ballo. Nikou risponde divertito: "Gli mando dei riferimenti per prepararsi, ma amo quando ballano a modo loro. Se non mi piace qualcosa glielo dico, ma sono molto aperto. Amo le scene di ballo: per me è molto facile farle". Se vi state chiedendo se balla anche lui sugli attori sul set, la risposta è sì: "Un pochino, ma soprattutto per far sentire tutti a proprio agio".