La settimana più attesa dai cinefili, la notte più lunga per gli appassionati. Dopo i Golden Globes, i SAG e i Bafta, l'Award Season culmina, come sempre, ormai da novantacinque anni, nella cerimonia degli Oscar. Flash, abiti eleganti, il red carpet gremito di star. Tutta Hollywood in fermento, riunita nello storico Dolby Theatre di Los Angeles. Un momento speciale e il sogno che si accende: chi vincerà la mitica statuetta di bronzo placcato in oro, dal risicato valore di appena 300 dollari? Allora, per soddisfare la voglia di cinema e di Oscar, in streaming su Infinity+ trovate una collection in grado di far rivivere le emozioni degli Academy Awards, grazie ad una selezione che alterna capolavori da non perdere, di ieri e di oggi. Per l'occasione, ne abbiamo scelti cinque. Ma attenzione: nonostante siano grandissimi film, non tutti hanno vinto l'Oscar come Miglior Film.
Del resto, sono molti, nel corso degli anni, gli episodi entrati nella storia. A memoria? Nel 1973 Marlon Brando rifiutò l'Oscar per Il Padrino, mandando sul palco la nativa americana Sacheen Littlefeather. Quindici anni dopo, nel 1988 Cher, ritirando l'Oscar per Stregata dalla Luna, sfoggiò un abito a dir poco scandaloso (all'epoca!). Ed è ancora vivo il ricordo di Roberto Benigni che nel 1999 salta sulla testa di Steven Spielberg, andando a ritirare la statuetta per La Vita è Bella. Insomma, una vera e propria epopea, stracolma di vittorie inaspettate, grandi sconfitte e, perché no, le accese - e amatissime - polemiche (qualcuno ha detto Will Smith vs. Chris Rock?).
1. La dolce vita (1962)
Capolavoro assoluto. Anzi, un absolute masterpiece, come dicono negli USA. La dolce vita di Federico Fellini è uno dei film artisticamente più importanti e influenti della storia, capaci di plasmare l'immaginario collettivo e, di conseguenza, le prospettive di ogni aspirante regista. Eppure, non tutti sanno che la storia di Marcello Rubini, giornalista viveur interpretato da Marcello Mastroianni, non è stato particolarmente fortunato durante la cerimonia degli Oscar. Lo stesso Mastroianni venne snobbato (gli fu preferito Stuart Whitman per Il Marchio), ottenendo complessivamente quattro candidature: miglior regia, miglior sceneggiatura originale, miglior scenografia e migliori costumi. Vinse un solo Oscar, quello per i costumi firmati da Piero Gherardi.
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2. Il cacciatore (1979)
Destino decisamente inverso per Michael Cimino e per Il cacciatore, che affrontava di petto la Guerra del Vietnam vissuta da un gruppo di amici. Film complesso e politico, con l'ultima grande interpretazione di John Cazale. Durante la 51ª edizione di premiazione degli Oscar, il film di Cimino arrivò forte di ben nove candidature. La sfida, tutt'altro che scontata, era agguerrita: Hal Ashby con Tornando a Casa e Il Paradiso può attendere di Warren Beatty e Buck Henry erano i nomi da battere. A dispetto delle previsioni, Il Cacciatore ben cinque premi, tra cui Miglior Film e Miglior Regia. Se Robert De Niro non riuscì a battere Jon Voight, Christopher Walken vinse l'Oscar come Miglior Attore non Protagonista.
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3. Una donna in carriera (1989)
Una donna in carriera di Mike Nichols si può definire come il film che ha chiuso gli Anni Ottanta. Uno scambio di ruolo, una fredda vendetta lavorativa e una scintillante Manhattan a far da sfondo ad una sorta di ri-visitazione di Cenerentola, cinica e spregiudicata. Il film di Nichols, regista mai troppo celebrato, era l'outsider degli Oscar 1989, tuttavia vantava ben sei candidature, tra cui film, regia e comparto attori: Melanie Griffith, Joan Cusack e Sigourney Weaver. Competere contro Rain Man - L'uomo della pioggia era una missione impossibile, ciononostante vinse l'Oscar come Miglior Canzone, Let the River Run di Carly Simon.
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4. Pulp Fiction (1995)
Tutt'ora, i premi Oscar 1995 sono ricordati come quelli della grande sfida: il cinema classico contro il cinema post moderno, un regista già cult contro un regista che diventerà l'emblema del cult. E tutt'ora, noi non riusciamo a scegliere. O forse sì. Perché Forrest Gump di Robert Zemeckis (sei Oscar, tra cui Film e Regia) è una pietra miliare, ma Pulp Fiction di Quentin Tarantino è un film irripetibile. Sette candidature, forti della Palma d'Oro vinta a Cannes l'anno prima. Malgrado ciò, l'Academy andò "sul sicuro" premiando Forrest Gump, "lasciando" però l'Oscar alla miglior sceneggiatura a Quentin Tarantino e Roger Avary. Un Academy Award mai tanto fondamentale...
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5. La grande bellezza (2014)
Gli Anni Duemila? È ancora vivida la memoria di Paolo Sorrentino che, affiancato da un sorridente Toni Servillo, saliva sul palco del Dolby Theatre per ritirare l'Oscar al Miglior Film Straniero, finendo per ringraziare Maradona, i Talking Heads, Scorsese e Fellini in un discorso diventato immediatamente virale. Amatissimo negli Stati Uniti, La grande bellezza è stato il tripudio del cinema italiano. Del miglior, cinema italiano. Un film dolente e folgorante, la rappresentazione di una Roma effimera e irrinunciabile. Una vittoria, tra l'altro, non scontata. Già perché nel 2014 i film stranieri candidati erano tutti di ottimo livello: da Alabama Monroe - Una storia d'amore di Felix Van Groeningen fino a Il sospetto di Thomas Vinterberg.
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