"Stanno accadendo brutte cose. Ho un brutto presentimento, è come se qui ci fosse una maledizione..." Non è l'incipit di un film (ma in realtà potrebbe esserlo), e non è neanche la possibile sentenza di un esperto di soprannaturale, nel caso decidessimo di contattarlo e raccontargli tutti gli imprevisti ai quali la redazione di Movieplayer.it è andata incontro durante tutte le edizioni di un noto festival di cinema internazionale, ma è la recente dichiarazione della Principessa Iella - pardon, Leia - che non avrà le stesse facoltà medianiche di una Tangina Barrons - la medium "tascabile" di Poltergeist - ma è abbastanza sveglia da rendersi conto che le riprese di Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza, sono state così "movimentate" da mettere a rischio le vite di qualcuno degli attori.
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Certo, alla Disney non avrà fatto piacere leggere che Carrie Fisher considera il nuovo Star Wars "un film maledetto" - e probabilmente neanche ai realizzatori dell'attesissimo nuovo capitolo della saga - ma l'attrice evidentemente sa bene che certi film, a Hollywood, nascono sotto una cattiva stella e evidentemente ha il timore che il settimo episodio di Guerre Stellari possa essere uno di questi.
Ma anche sul set dei Pirati dei Caraibi 5 non se la stanno passando benissimo, tra minacciose incursioni di sconosciuti sul set e brutti incidenti al divo Johnny Depp.
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Sembra quasi di essere tornati ai tempi di Poltergeist, di cui - toccando ferro - quest'anno è uscito il remake. Ma il film di Tobe Hooper non è certo l'unico esempio di film maledetto, su alcuni cult e classici del cinema gravitano leggende tanto sinistre da far venire i brividi, anche se su alcuni episodi viene da chiedersi se ci abbia messo lo zampino il diavolo o un ufficio stampa, come ne il caso de Il presagio. Ma ci sono anche film meno "sulfurei" sui quali gravitano coincidenze decisamente sconcertanti, e film talmente iellati che probabilmente non saranno mai realizzati. Ma andiamo con ordine...
1. Gioventù bruciata - Dead Without a Cause
Tre giovani attori principali, tutti e tre destinati ad una fine tragica e prematura. Gioventù bruciata è stato uno dei pochi film che ha contribuito a rafforzare il mito di James Dean, rimasto ucciso in uno spaventoso incidente pochi giorni prima della release del film, nel settembre del '55 - ma nel dramma di Nicholas Ray recitavano anche un giovanissimo Sal Mineo e Natalie Wood. L'attore italoamericano fu accoltellato per strada nel 1976, mentre la star di West Side Story annegò qualche anno dopo, mentre si trovava a bordo di uno yatch con suo marito Robert Wagner e Christopher Walken. Le circostanze della morte di entrambi non sono mai state chiarite.
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2. Il conquistatore - Un set atomico
Il film radioattivo della RKO, così fu soprannominata questa pellicola del '56 che vedeva John Wayne nei panni di Genghis Khan e che fu girata incautamente in un'area sulla quale l'esercito americano aveva effettuato undici test atomici. Come se non bastasse, il terreno della stessa area, che era contaminato, fu trasportato a Hollywood per le riprese in interni e le conseguenze sulla salute del cast e della crew furono devastanti: Wayne morì di cancro diversi anni dopo e così anche altre 91 persone delle 220 coinvolte nella lavorazione (senza contare gli extra e i familiari e amici del cast in visita). Durante le riprese inoltre, non mancarono gli incidenti, un'alluvione improvvisa rischiò di mandare tutto all'aria, e Susan Hayward per poco non fu uccisa da una pantera. Tanta sfortuna e poca prudenza nel decidere una location così insalubre, ma nessuna coincidenza sinistra.
3. Superman - La maledizione dei Reeve(s)
Tutti coloro che sono nati negli anni Settanta - e quindi sono cresciuti vedendo Christopher Reeve nei panni di Superman - potrebbero dare per scontato che l'incidente capitato all'attore americano sia stato solo un episodio tragico che non ha nulla a che vedere con i film dedicati al supereroe della DC Comics. Reeves cadde da cavallo durante una gara e trascorse il resto della sua vita sulla sedia a rotelle, ma anche l'attore che aveva interpretato lo stesso ruolo in TV, negli anni Cinquanta, George Reeves, andò incontro ad un tragico destino e non è mai stato chiarito se il suo fu un suicidio o un omicidio ben architettato, come direbbe La signora in giallo, una che di sciagure se ne intende.
4. Il corvo - Tragedia sul set
Un film che è diventato un cult anche per la tragica e incredibile morte del suo protagonista, Brandon Lee, che a soli 28 anni fu ucciso da un colpo d'arma da fuoco durante le riprese, a causa di un errore fatale. Anche il padre di Brandon, Bruce Lee morì durante le riprese di Game of Death, e questo ha contribuito a rendere la storia ancora più sinistra, insieme alle tantissime teorie - soprannaturali e non - che si sono sovrapposte nel corso degli anni.
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5. Il presagio - Quando il diavolo ci mette lo zampino...
L'aspetto più cupo delle riprese di The Omen riguarda Gregory Peck, che si ritrovò a girare una scena in cui cerca di uccidere suo figlio, un piccolo Anticristo, pochi mesi dopo aver perso suo figlio, che non era riuscito a superare la fine di una storia d'amore e si era tolto la vita. Come se non bastasse l'aereo sul quale viaggiava l'attore fu colpito dai fulmini, e lo stesso capitò - su voli e destinazioni diverse - al produttore esecutivo Mace Neufeld e allo sceneggiatore David Seltzer. La cosa più incredibile tuttavia capitò a John Richardson, che aveva lavorato agli effetti speciali del film e si ritrovò coinvolto in un incidente stradale insieme alla sua fidanzata, che perse la vita. E' difficile crederlo, ma sembra che quando Richardson uscì dalla vettura, vide un cartello segnaletico sul quale c'era scritto Ommen 66.6 - una località che esiste davvero (si trova in Olanda, dove ebbe luogo l'incidente) mentre il resto ci sembra un'invenzione presa da Ai confini della realtà. Se poi consideriamo anche la data dell'incidente - un venerdì 13 - viene da pensare a voci messe in giro da qualcuno con poca inventiva e una smodata passione per l'horror.
Nota a margine: questo articolo è stato pubblicato di venerdì 13, ma è solo un caso. Nel dubbio tocchiamo ferro.
6. Rosemary's baby - Strage a Beverly Hills
Sul film di Roman Polanski si è detto di tutto - persino che il regista collaborò con Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana, un dettaglio che poi fu smentito - ma la vera maledizione è legata soprattutto a quello che accadde circa un anno dopo, alla moglie del regista, l'attrice Sharon Tate. Come la protagonista del film, anche Sharon era incinta, e come è noto fu uccisa insieme ad alcuni amici mentre si trovava nella sua villa a Bel Air dagli adepti del culto di Charles Manson.
7. Poltergeist - Scheletri sul set
Di solito gli scheletri si tengono nell'armadio e si tirano fuori per il cambio di stagione, ma Spielberg, che ama fare le cose in grande, se li portò addirittura sul set del primo capitolo di Poltergeist. Questo almeno è quello che racconto l'attrice JoBeth Williams, che nel film interpreta la signora Freeling, che insieme al marito e ai figli si ritrova ad dover fronteggiare una serie di fenomeni soprannaturali che culminano con il rapimento, da parte di entità invisibili, della loro bambina, la piccola Carol Anne. Non sappiamo se gli scheletri fossero veri e - in caso affermativo - quanto abbiano influito sulla maledizione della trilogia, di cui ancora oggi si parla. Se Julian Beck e Will Sampson - che interpretavano l'inquietante Reverendo Kane e lo stregone - morirono per cause naturali, non si può dire altrettanto per Lou Perryman che fu ucciso in casa sua da un intruso armato di ascia e per Dominique Dunne, che invece fu barbaramente uccisa dal fidanzato poco dopo le riprese del primo film. La maledizione di Poltergeist però, sarà ricordata soprattutto per il destino che colpì la piccola Heather O'Rourke, che morì appena dodicenne, durante un intervento chirurgico d'urgenza, nel corso delle riprese di Poltergeist III.
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8. Don Chisciotte - Contro i mulini a vento (e la sfiga)
Sembra che sul romanzo di Cervantes aleggi una strana maledizione che renda praticamente difficile - se non impossibile - realizzarne un adattamento cinematografico. Lo sa bene Terry Gilliam che da anni vorrebbe portare a termine il suo The Man Who Killed Don Quixote, e nonostante le difficoltà non si arrende. Alle tantissime avversità incontrate dall'autore - e dal resto del cast e la troupe - è dedicato il documentario Lost in La Mancha, che include riprese dal backstage, poche scene girate sul set e una serie infinita di sfighe.
UPDATE: Terry Gilliam: Don Quixote rinviato per la malattia di John Hurt
9. Atuk - La maledizione dell'eschimese
Ci fa quasi paura nominarlo, questo romanzo di Mordecai Richler, che racconta le peripezie di un eschimese canadese che si trasferisce a Toronto e si scontra con la cultura locale, molto diversa da quella della piccola comunità alla quale appartiene. Se per caso vi dovessero proporre di interpretarlo in un film, in una recita scolastica o tra le lenzuola (per quelli che amano i role-playing un po' fantasiosi) vi consigliamo vivamente di lasciar perdere, perché potreste fare la (brutta) fine di tutti gli attori comici che avevano pensato incautamente di interpretarlo al cinema. Il primo fu John Belushi, che morì di overdose all'apice di una carriera straordinaria. Dopo Belushi, Sam Kinison si dimostrò interessato e morì in un incidente d'auto, dopo aver chiesto una revisione della sceneggiatura e poi toccò a John Candy, che, manco a dirlo, morì a causa di un attacco cardiaco.
10. L'Evocazione - Una serie di strani eventi
Il suggestivo film di James Wan non è esattamente una pellicola maledetta e in questa classifica forse sfigura un po', tra le tante calamità che abbiamo appena finito di elencare. Tuttavia è un esempio di quei film a tema soprannaturale sul set dei quali accade sempre qualcosa di strano. Che si tratti di spiriti maligni o di uffici stampa non è mai chiaro, ma di sicuro il set subisce le influenze del film. Lo stesso Wan ad esempio ha raccontato che una sera, nel suo ufficio, il suo cane iniziò a ringhiare contro qualcosa di invisibile che era nella stanza. Vera Farmiga invece si rifiutava di portare la sceneggiatura a casa per leggerla con calma, perché sosteneva di sentirsi a disagio. A queste esperienze personali si aggiunse quella collettiva, vissuta da tutto il cast e la troupe quando la vera famiglia Perron - alle cui esperienze si ispira il film - venne a far visita sul set: misteriosi turbini di vento, strani incendi e altri fenomeni pubblicitari.