Adagio, Comandante, il ritorno di Liliana Cavani: i film italiani della Mostra del Cinema di Venezia 2023

Venezia 80? Ben sei film italiani in concorso, e poi grandi autori e opere prime. Da Adagio di Stefano Sollima, ad Enea di Pietro Castellitto e Finalmente l'Alba di Saverio Costanzo, fino ad Alain Parroni con il suo Una sterminata domenica: ecco tutti i titoli italiani che vedremo al Lido.

Adagio, Comandante, il ritorno di Liliana Cavani: i film italiani della Mostra del Cinema di Venezia 2023

Grande cinema internazionale, certo, ma anche grande cinema italiano. Un cinema italiano, mai come quest'anno, decisamente trasversale, aperto a nuovi generi, nuove correnti, nuove svolte. Addirittura, con ben sei titoli in concorso. Attenzione, però, come specificato da Alberto Barbera, sempre attento alle dinamiche produttive, Venezia 2023 "non è una Mostra autarchica. La produzione italiana è rimasta a livelli altissimi, i titoli italiani arrivati in selezione erano 226, una cifra importante, e la qualità era superiore al 2022. Sono tutti film diversi, film che osano, e lasciarne fuori qualcuno sarebbe stato complicato".

Lubo
Lubo: Giorgio Dirittti e Franz Rogowski sul set

Altro punto importante, a giudicare dalle scelte, tutti i film sembrano aprirsi ad una certa internazionalità, cosa che era mancata negli ultimi anni (ad eccezione forse di È stata la mano di Dio di Sorrentino, presentato a Venezia 2021): "Il cinema italiano recente ha avuto difficoltà ad uscire dai confini nazionali, e confrontarsi con realtà mondiali. Abbiamo realtà produttive piccole e con risorse finanziarie contenute che incidono sul prodotto finale", prosegue Barbera. "Ora le cose sono cambiate. Siamo in un contesto diverso. E i film in concorso vogliono uscire dai canoni tradizionali degli ultimi 20 anni". Ma quali sono i titoli in concorso? Come vi avevamo promesso nell'articolo sui 15 film internazionali più attesi di Venezia 2023, ecco la nostra guida con i film italiani che vedremo al Lido. Dal Concorso fino ad Orizzonti, passando per i titoli Fuori Concorso.

I film italiani in concorso a Venezia 80

Comandante di Edoardo De Angelis

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Comandante: Pierfrancesco Favino in una scena

Dopo il forfait di Challengers di Luca Guadagnino, in seguito allo sciopero di Hollywood e annessa release slittata da aprile 2024, ad aprire Venezia 2023 è stato scelto Comandante di Edoardo De Angelis, che apre la Mostra il 30 agosto. Un ripiego? A Giudicare dalla produzione, dagli interpreti, e dall'ambizione, diremmo proprio di no. De Angelis torna al cinema dopo lo sbilenco Il vizio della speranza (negli ultimi anni ha girato ottimi film tv Rai tratti dalle opere di Eduardo De Filippo), portando sul grande schermo la storia vera di Salvatore Todaro, Capitano di Corvetta al tempo del fascismo che, riassumendo (molto in breve), salvava i superstiti in mare dando loro protezione fino al primo porto neutrale. Location principale, il sommergibile Cappellini della Regia Marina, totalmente ricostruito. Nel ruolo di Todaro, Pierfrancesco Favino.

Io Capitano di Matteo Garrone

Io Capitano Trailer Garrone
Io Capitano: i protagonisti in una scena del film

Dovevamo vederlo a Cannes, e invece il nuovo film di Matteo Garrone, Io Capitano, debutta in concorso a Venezia prima di uscire in sala il 7 settembre. Con una scelta ben precisa: l'opera non sarà doppiata. Il motivo è molto semplice: il film racconta l'epopea - anzi, l'Odissea - di due migranti, Seydou e Moussa, che lasciano il Dakar per raggiungere l'Europa. Un viaggio impossibile, drammatico, arduo, che alterna le pericolose onde del mare ai centri di detenzione libici. Io Capitano promette di essere un film molto diverso rispetto ai precedenti diretti da Garrone, portando al Lido un argomento sociale, politico e umanitario di rilevante e nevralgica importanza.

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Finalmente l'alba di Saverio Costanzo

Lily James Photo By Eduardo Castaldo
Finalmente l'alba: Lily James in una scena

Attenzione, perché dietro Finalmente l'alba di Saverio Costanzo ci sono due importanti produzioni: la Wildside di Lorenzo Mieli, e FilmNation Entertainment, ovvero una delle più importanti produzioni indipendenti americane. E attenzione perché il film di Costanzo, che torna al Lido a quasi dieci anni da Hungry Hearts (in mezzo ha girato L'amica geniale), potrebbe essere il più sorprendente di tutti, essendo una sorta di Babylon all'italiana. Già perché la storia segue un'aspirante attrice nella Roma degli anni cinquanta, quando la Capitale veniva chiamata la "Hollywood sul Tevere". Ad interpretarla, la giovane (e promettente) Rebecca Antonaci. Con lei un cast all star: Lily James, Joe Kerry, Willem Dafoe e Rachel Sennott. Lo attendiamo, e anche molto.

Enea di Pietro Castellitto

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Enea: un'immagine del film

Come attendiamo Enea, opera seconda di Pietro Castellitto, tornato a Venezia in concorso, dopo aver portato I predatori nell'anno maledetto del 2020. Il film, secondo l'accenno di trama, ha per protagonista un ragazzo che prova a sentirsi vivo in un'epoca decadente. Con lui c'è Valentino. Tra spaccio e feste, condividono la giovinezza. E condividono anche malinconia, ombre e malavita. Sono amici per la pelle, per quello che è - o almeno dovrebbe essere - un profondo film sulla condivisione e sull'amicizia. Nel cast, oltre Pietro Castellitto, anche Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Adamo Dionisi, Matteo Branciamore.

Lubo di Giorgio Diritti

Lubo Giorgio Diritti Valentina Belle
Lubo: Giorgio Diritti e Valentina Bellè sul set

Ed ecco Giorgio Diritti con Lubo, che vede protagonista un fenomeno come Franz Rogowski, oltre Valentina Bellè e lo svizzero Christophe Serment. Chi è Lubo? Un nomade, un arista che ne l939 venne chiamato dall'esercito svizzero per difendere i confini nazionali. I tedeschi si stavano mangiando l'Europa, ma l'uomo ha altro a cui pensare: la moglie è morta nel tentativo di impedire che i loro figli le venissero tolti, per rieducarli secondo le regole nazionali. Diritti ha definito Lubo come "un film sul senso dell'educare, sull'amore, su leggi disumane e discriminatorie che generano un male che si espande come una macchia d'olio nella vita di chi le subisce, modificandone il percorso e i valori, producendo dolore, rabbia e violenza, ma nel caso di Lubo, anche la volontà di reagire con un immenso amore per la vita e per i propri figli".

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Adagio di Stefano Sollima

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Adagio: una scena del film

Fughe, vendette, vecchi amici, botte, lividi e la periferia romana come non l'avete mai vista. Stefano Sollima irrompe al Lido di Venezia con Adagio, portando il suo lucido cinema d'azione, con quello che può già essere considerato il caso della Mostra edizione numero ottanta. E lo capiamo tanto dal cast, quanto dal tono della trama, scritta da Sollima insieme a Stefano Bises. Un ragazzo viene raggirato da un gruppo di ricattatori, pericolosi e spietati. Ad aiutarlo, due conoscenze (nonché ex-criminali) di suo padre malato. E il terzetto protagonista è di quelli marcatamente importanti: Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea. Booom!

I film italiani di Orizzonti, Orizzonti Extra e Fuori Concorso

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El Paraiso: una scena del film

Se i titoli in concorso, come detto da Barbera, alternano generi e ruoli differenti, spiegando che "non ci sia nulla di straordinario che ci siano sei film in competizione", le altre pellicole italiane che vedremo a Venezia 2023 sono altresì importanti. Nella sezione Orizzonti c'è El Paraiso di Enrico Maria Artale, che proprio in Orizzonti presentò Il terzo tempo (vincendo il Premio Pasinetti), tornando con un dramma famigliare girato in Colombia, dove Edoardo Pesce è Julio Cesar, che vive con beatamente con una sua madre, prima che l'equilibrio venga rotto da una ragazza, Ines. Producono Matteo Rovere e Andrea Paris.

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Felicità: Matteo Olivetti, Anna Galiena, Micaela Ramazzotti e Max Tortora in una scena

Co-prodotto con la Svizzera il film animato di Simone Massi, Invelle, realizzato da 40.000 fotogrammi disegnati a mano, con protagonista una bambina contadina senza una madre e con un padre in guerra. In Orizzonti c'è anche Alain Parroni con il suo Una sterminata domenica (tono e umore interessante, almeno dalla trama), che mette al centro della scena la vita di tre adolescenti che vivono fuori la Capitale. In Orizzonti Extra, invece, c'è Felicità, esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, ossia una storia "di una famiglia storta, che divora le speranze dei propri figli". La Ramazzotti si è detta orgogliosa di "essere a Venezia, la prima a voler bene a Felicità".

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L'ordine del tempo: una scena corale

Sezione Fuori Concorso: a Venezia 80 Virginia Eleuteri Serpieri porta il documentario Amor, in cui Roma è protagonista; Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi portano Frente a Guernica, riflettendo sull'enorme opera di Picasso. Spazio poi al docufilm di Giorgio Verdelli, ossia Enzo Jannacci Vengo Anch'io. Tra i film italiani Fuori Concorso The Pentinet di Luca Barbareschi, storia di uno psichiatra dalla carriera rovinata dopo un rifiuto a testimoniare; Fuori Concorso, poi, due grandi autori: Leonardo di Costanzo torna a Venezia con un cortometraggio, Welcome to Paradise, e Liliana Cavani, Leone d'Oro alla Carriera 2023, presenta L'ordine del tempo, in cui un gruppo di amici riuniti scopre che il mondo sta per finire in poche ore. Ispirato all'omonimo romanzo di Carlo Rovelli, il film riunisce nella stessa casa Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, oltre a Valentina Cervi, Fabrizio Rongione, Francesca Inaudi, Richard Sammel.