Incominciando la recensione di Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato, bisogna sottolineare come questa sia un'occasione davvero irrinunciabile per gli appassionati della musica di Fabrizio De André. Infatti, grazie ad un accurato lavoro di ricerca e all'attenta regia di Walter Veltroni, il 17, 18 e 19 febbraio sarà possibile assistere al cinema a questo docufilm. Un progetto che ricostruisce quei momenti che hanno fatto la storia della musica italiana e che hanno visto De André collaborare con la band più famosa al mondo del periodo, la Premiata Forneria Marconi, conosciuta come PFM. Insomma, una vera e propria opportunità per gli appassionati della musica dei De André e dei PFM di assistere allo storico concerto del 1979.
Un viaggio nella memoria e nella storia della musica
Quello di Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato è un vero e proprio viaggio nella storia della musica, rappresentato simbolicamente da un treno che si sposta dal presente al passato, per dimostrare che il nostro presente (e il futuro che sarà) è condizionato dalla storia, fatto di momenti indimenticabili. Il docufilm di Walter Veltroni vuole ricostruire quell'epoca indimenticabile che è diventata un punto fermo nella storia della musica italiana e che ha visto l'unione tra l'artista mai dimenticato, Fabrizio De Andrè, e la rock band italiana più conosciuta al mondo, i PFM.
Un'esperienza totalmente immersiva sia per i fan di Faber, sia per le nuove generazioni che lo stanno conoscendo negli ultimi tempi. Un modo per affrontare un viaggio che porta ad un concerto mostrato nella sua interezza. Un concerto che, seppur realizzato e registrato su pellicola ben quarant'anni fa, risulta così fresco e brillante che sembra sia stato girato al giorno d'oggi. Insomma, un'occasione per rivivere quel momento e per osservare l'energia e l'attrattiva di quel concerto puro, fatto di sola musica - cioè senza esibizioni, coreografie, scenografie di alcun tipo.
Una testimonianza ritrovata
Il docufilm Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato racconta il concerto del 3 gennaio 1979 a Genova, praticamente una testimonianza video più unica che rara. De André era molto restio ad esibirsi in pubblico, tanto da averlo fatto per la prima volta nel 1975 tra locali e palasport, eseguendo tutto il suo repertorio nella versione originale. Solo nel 1978 fece un lungo tour per l'Italia insieme ai PFM, che adattarono i brani di Faber in chiave rock. Un legame tra la band e De André nato ai tempi della registrazione in studio dell'album La buona novella e proseguito fino al 1979, anno del concerto mostrato nel docufilm.
Un concerto che non è altro che un documento inedito che rischiava di andare perduto e che viene proposto anche per celebrare gli 80 anni di Faber il prossimo 18 febbraio. Grazie a Pietro Frattari, le immagini del concerto erano state girate in modo che De André non avvertisse la presenza della macchina da presa. Considerate disperse, ma ritrovate e rigenerate, queste immagini testimoniano un punto fermo della storia della musica di fine anni '70, ovvero, come ha dichiarato Walter Veltroni nella conferenza stampa del film, "un modo per restituire il clima civile e sociale di quei anni. Anni difficili, testimoni dell'incontro di due diversità musicali che sarebbero rimaste parallele per lungo tempo, una comunicazione tra la canzone d'autore e il rock".
I 10 migliori film sulle star del rock
Un docufilm per creare una festa nazionale
La distribuzione di questo docufilm, che arriverà in 370 sale di tutta Italia, è stata pensata con l'idea di dare vita ad una sorta di festa nazionale che possa riunire i fan di Faber e gli appassionati più recenti. Il pubblico è accompagnato da coloro che hanno vissuto quei momenti - ovvero, Dori Ghezzi, Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Franco Mussida, Flavio Premoli, David Riondino, Pietro Frattari e Guido Harari - dando vita ad un viaggio con destinazione il Padiglione C della Fiera di Genova, luogo che ha visto Faber e i PFM esibirsi insieme. Un racconto che non è un bagno nella nostalgia ma che, come affermato da Dori Ghezzi "è così fresco, vero e sincero, c'è l'atmosfera che c'era su quel palco e ognuno è a proprio agio. Mi piace l'idea che tutti possano partecipare, un concerto rivissuto come fosse stato fatto oggi".
Conclusioni
Nel concludere la recensione di Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato è opportuno sottolineare come questo docufilm sia stato pensato come un evento per far incontrare nella stessa sala i fan di De André e le nuove generazioni che lo stanno scoprendo. Un modo per rivivere quelle emozioni che solo Faber sapeva regalare e per celebrare il suo ottantesimo compleanno.
Perché ci piace
- Un'ottima occasione per far incontrare i fan di De André di ieri e di oggi.
- Un docufilm fresco ed energico che non si perde nella nostalgia.
Cosa non va
- La scelta di mostrare il concerto nella sua totale integrità senza nessuno stacco potrebbe correre il rischio di risultare noioso.