Sì, lo ammettiamo: nascosta in questo articolo, potrebbe esserci la più classica dietrologia giornalistica. Del resto, la leggenda urbana, ramificatasi negli anni, è ancora materiale di dibattito, e risponde ad una semplice e diretta domanda: possibile che un film, pur complesso come Eyes Wide Shut, abbia contribuito ad incrinare il matrimonio più famoso (e longevo) degli anni Novanta? Probabilmente non lo scopriremo mai. Non sapremo mai la verità, così come non sapremo mai cosa si dissero, Nicole Kidman e Tom Cruise, durante le sedute di coppia per prepararsi ai delicati ruoli per cui vennero scelti da Stanley Kubrick. Anche perché la stessa diretta interessata, nel 2020, è tornata sull'argomento, dichiarando: "Non credo a nulla di tutto ciò che è stato scritto. Eravamo felicemente sposati mentre giravamo, e non ho la capacità di guardarmi indietro. Oppure non ho intenzione di farlo".
Ora, ammettiamo pure che l'approfondimento in questione non vuole essere né sbiadito gossip, né l'ennesima analisi di un film multiforme e stratificato come l'ultimo masterpiece di Kubrick, uscito postumo e immediatamente ritenuto da tutti come la pellicola più attesa (e più pruriginosa) del Ventesimo Secolo. Stiamo esagerando? Non proprio. Ci ricordiamo abbastanza bene della smania, dell'ossessione, delle speculazioni. Tuttavia, questo non è un pezzo nostalgico per dire "noi c'eravamo", siamo stati "testimoni di uno scandalo effimero, e costruito ad hoc" (ma potrebbe pure esserlo, vista la lussuriosa ingenuità che accompagnò l'uscita), piuttosto si aggancia al pretesto iniziale per raccontare Eyes Wide Shut dal punto di vista umano. E quindi dal punto di vista di Tom Cruise e Nicole Kidman, usciti sderenati dall'esperienza vissuta insieme a Stanley Kubrick.
Stress post-traumatico
Letteralmente, il set fu per loro una sorta di estenuante e logorante sfida: due mesi di riprese divenuti poi quindici, e la maniacale attenzione del regista per ogni singolo dettaglio e per ogni singola increspatura. Secondo le ricostruzioni (tutt'ora molti aspetti sono avvolti da una nube di mistero) né Tom Cruise né Nicole Kidman potevano valutare le riprese giornaliere, ed era loro proibito scambiarsi pareri sul regista. Eyes Wide Shut, liberamente tratto dal romanzo Doppio sogno di Arthur Schnitzler, fin dal titolo gioca continuamente sul concetto di ossimoro, portando allo scontro la realtà superficiale con la realtà sotterranea, la realtà carnale (e istintiva) con il raziocinio e la ragione.
Anche se Tom Cruise e Nicole Kidman hanno scontato una sorta di stress post-traumatico, incamerando gran parte delle suggestioni indotte dai rispettivi personaggi, Alice e William Harford, il lavoro svolto per Eyes Wide Shut è stato estremamente funzionale nella loro carriera professionale. Superfluo sottolineare la grandezza di Kubrick, lodato dalla Kidman per essere stato una "lezione di cinema vivente". Sulle stessa linea Tom Cruise, che ha rivelato che si sarebbe pentito se non avesse preso parte al film, nonostante l'ulcera da stress (appunto) e nonostante il disprezzo provato per il suo Dr. Harford. Dopo l'uscita, l'ambiguo spazio scenico e le presunte sequenze shock (la dibattuta scena di sesso allo specchio fu un specchietto per le allodole) ridussero poi la loro influenza, lasciando il pubblico stupido davanti una delle opere più criptiche di Kubrick.
Eyes Wide Shut: i 20 anni di un capolavoro bollente, tra segreti e scene calde
Un film, e la maschera della realtà
Stupito e in qualche modo anche influenzato: la visione di Eyes Wide Shut è, in fondo, una sorta di crescendo, raggiungendo il suo apogeo durante la famosa sequenza della festa in maschera in preparazione dell'onirica orgia (un'orgia sessuale, quanto e soprattutto un'orgia di potere), per poi assestarsi nella seconda e ultima parte. Per intuizione narrativa, sarà il momento più intimo e riservato, esplodendo sotto la pressione borghese dei protagonisti, ciechi davanti i relativi impulsi erotici. La celebre maschera, indossata da Tom Cruise durante la festa, e che poi tornerà negli incubi di Nicole Kidman, è un esempio: la verità celata e la verità rivelata, che li porterà - brutalmente - ad una nuova consapevolezza, sia carnale che spirituale.
Su questa strada, indirizzata dalla steadycam di Stanley Kubrick, che segue gli attori nei set ricreati in studio, Eyes Wide Shut mette in sequenza le fasi di un matrimonio, cogliendo gli sguardi e le inflessioni, l'istinto con le inquietudini. Sullo sfondo, altri volti: quello della società moderna e quello di Hollywood. Un set impossibile, e una seduta di psicanalisi, e una successiva sequela di facce: il volto dell'amore e il volto dell'erotismo. Oltre la macchina da presa, però, c'era (e c'è) la realtà: Tom Cruise e Nicole Kidman, bellissimi, bravissimi e milionari, elevati e turbati dallo sguardo discreto di un regista che avrebbe previsto la deriva di tutto. Sì, divorzio compreso.