Sembra impossibile, ma sono già passati trent'anni dall'uscita de L'attimo fuggente, il film di Peter Weir che lanciò un giovanissimo Ethan Hawke. Proprio pochi giorni prima di arrivare nelle nostre sale - dal 6 giugno - con Juliet, Naked, il film di Jesse Peretz tratto dal romanzo di Nick Hornby (da noi uscito con il titolo Tutta un'altra musica) Hawke ha postato sui social media una foto di gruppo con il cast de L'attimo fuggente. Ed è come se tutto tornasse. Come se in questi giorni avessimo vissuto una sorta di Boyhood (il film che vede un ragazzino crescere in 12 anni e arrivare alla soglia dell'età adulta) nella vita di Hawke. Nella foto de L'attimo fuggente Ethan Hawke ha quasi il volto di un bambino, pulito, senza un filo di barba, un volto che fa risaltare quegli occhi piccoli di un azzurro intenso.
Invecchiare è bello
È qualcosa che accade anche all'inizio del film - di cui abbiamo parlato nella recensione di Juliet, Naked - Dove Hawke interpreta Tucker Crowe, leggendario (e immaginario) cantante rock scomparso nel nulla nel mezzo di un concerto nel 1993, un po' Jeff Buckley un po' un J.D. Salinger dell'indie rock, e che è l'ossessione di Duncan, professore di cinema che ha un blog in cui parla solo di lui. Il copione vuole che, prima dell'epifania che rivela il Tucker Crowe di oggi, Ethan Hawke appaia in immagini che fermano nella memoria un Tucker giovane. E così vediamo proprio l'Ethan di 25 anni fa. Poco dopo quello sbarbato de L'attimo fuggente, ma nel pieno della bellezza e dello stile di che lo ha fatto amare a un pubblico, femminile ma non solo, di mezzo mondo. Quello che vediamo nelle foto - i poster e le copertine di cui è tappezzato lo studio di Duncan - è il Jesse di Prima dell'alba, o il Troy di Giovani, carini e disoccupati. Il volto è sempre pulito, i capelli sono lunghi e luminosi (ma Jesse in Prima dell'alba il definiva unti...). E poi ci sono quei celebri baffi e pizzo che per anni hanno incorniciato i suoi lineamenti. Un look diventato un simbolo di una generazione, chiamatela generazione X o la generazione grunge e post grunge, ripreso da molti ragazzi dell'epoca. Ehtan Hawke è diventato icona in quegli anni, e oggi ci torna davanti proprio così.
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Giovane, carino e occupato
Ed è curioso che sia stato proprio Ethan Hawke a tirare fuori Giovani, carini e disoccupati, film cult del 1994 di e con Ben Stiller e soprattutto con Winona Ryder, altro simbolo di quella generazione. Il suo Troy, disilluso e nichilista, ma solo in apparenza, aveva una sua band, Hey That's My Bike, era un musicista. Ed è come se quel Troy fosse scomparso per più di vent'anni per ritornare oggi. "Mi ricordo di aver pensato che sarebbe stato davvero buffo se avessi fatto Giovani, carini e disoccupati e poi per venti anni non avessi più fatto film, per tornare infine alla ribalta con questa commedia" ha raccontato l'attore. "Un po' vorrei averlo fatto, sarebbe stato proprio divertente. In qualche modo sentivo un legame mistico fra i due film". Se qualcuno di voi si chiedeva come sarebbe oggi Troy, avete la risposta. Sarebbe Tucker Crowe. In questo ruolo, Ethan Hawke non nasconde le rughe intorno agli occhi e intorno a quel pizzo. I capelli sono leggermente ingrigiti (certo, sono anche esigenze di copione) e anche quel pizzo, oggi decisamente più incolto, è spruzzato di bianco. Crowe indossa degli occhiali con lenti gialle che fanno molto anni Settanta. E quelle camicie a quadri che, loro malgrado, sono diventate un simbolo del grunge. Nella storia scritta da Hornby noi vediamo Tucker oggi, ma è chiaramente un figlio di quella scena grunge, di cui si è nutrito anche Hawke, quella dei Nirvana, dei Pearl Jam e di molti altri gruppi. Dagli anni Novanta a oggi, Ethan Hawke sembra non aver paura di mostrare i segni del tempo. Pare che non abbia paura di invecchiare, che ami un'aria più matura che gli possa dare saggezza, sfumature. Ci sembra lontano da quei divi (ci vengono in mente Tom Cruise, Brad Pitt, Leonardo di Caprio) che, pur trasformandosi e accettando sfide notevoli, tengano a mantenere un'immagine sempre uguale, quasi da immortali.
Artista in scena e nella vita
Tucker Crowe, insomma, è per Ethan Hawke un cerchio che si chiude. Ma non è solo in questo senso. Dal momento in cui quel ragazzo saliva sul banco gridando "capitano, mio capitano" abbiamo capito che Ethan Hawke era legato in qualche modo all'arte. Non solo nel senso di essere un attore, che vuol dire già essere un artista. Hawke è artista a tutto tondo: scrittore (al suo attivo ha due romanzi, Amore giovane, The Hottest State, 1996, inizialmente pubblicato in Italia col titolo Stato di eccitazione, e Mercoledì delle ceneri, Ash Wednesday, 2002) e regista (ha diretto il film Chelsea Walls del 2001), oltre che attore e sceneggiatore. È probabilmente questa sua indole che lo spinge a ricercar spesso ruoli da artista sul grande schermo. Dalla poesia de L'attimo fuggente alla letteratura di Prima dell'alba e Prima del tramonto (è proprio lì, nel secondo capitolo, che abbiamo capito che Jesse è diventato uno scrittore, e il personaggio è anche scritto, non solo interpretato, da Hawke) al rock di Giovani, carini e disoccupati. E ancora, anche se in quel film il suo personaggio non è espressamente un artista, c'è il padre di Boyhood. Perché per fare una compilation con le canzoni dei Beatles solisti, che sarebbe l'album dei Beatles se non si fossero sciolti, ci vuole una grande sensibilità artistica. Non è un caso che Ethan Hawke ami i Beatles come quel personaggio. È da questi particolari che si giudica un attore. E si capisce quanto di sé l'attore americano porti in certi ruoli.
Anche la vita privata tormentata di Hawke, figli e divorzi, sembra rispecchiare, all'ennesima potenza, quella di Hawke, il suo matrimonio e il divorzio con Uma Thurman, dalla quale ha avuto due figli, e il secondo matrimonio, con Ryan Shawhughes, dalla quale ha avuto due bambine. Per tutta una serie di personaggi, Ethan Hawke è un interprete unico. Quando c'è in scena lui è tutta un'altra musica.