Esistenze segnate
Il dramma della pedofilia, il trauma definitivo che ne deriva, l'esistenza segnata per sempre. Gregg Araki continua l'esplorazione della gioventù bruciata americana e propone una sorta di Mystic River più scomodo e duro, raccontando di due ragazzi sfortunati, la cui condanna è stata di entrare a giocare nella squadra giovanile di baseball da piccoli.
Il film viaggia sull'onda dei ricordi: quando aveva otto anni, Brian Lackey (Brady Corbet) si svegliò nella cantina della sua casa con il naso sanguinante senza avere idea di come ci fosse arrivato. E' un evento che gli segna la vita: fa la pipì a letto, ha terribili incubi, finirà progressivamente per credere di esserer stato rapito dagli alieni.
Neil McCormick (Joseph Gordon-Levitt) è un suo compagno di squadra e finirà vittima delle voglie del coach, che lo sedurrà squallidamente a ritmo di co-co crispies. Crescendo, Neil seguirà l'esempio della madre e non saprà far altro che prosituirsi a ogni sorta di individui, finendo poi per trasferirsi a New York.
Brian invece, ingabbiato da una madre possessiva, continuerà nelle sue paure e proseguirà la pista degli alieni. E le "indagini" lo porteranno proprio sulle tracce di Neil, per scoprire che forse, anche se le reazioni al trauma infantile li hanno portati a vite completamente diverse, i due saranno per sempre uniti da un destino segnato fin dall'inizio.
Un film bello e coraggioso, provocatorio ed emozionante per una storia agghiacciante. Araki, usando spesso la macchina da presa in soggettiva, è riuscito a trovare uno stile leggero, poetico e a tratti perfino ironico, viaggiando tra fiaba e realtà pur non esitando a trattare di rapporti omosessuali, anche violenti, o di sesso tra gli stessi bambini.
Il regista ha dichiarato di non voler giudicare nessuno, ma di voler soltanto capire, stando sempre attento in determinate scene a fermarsi al momento giusto. E proprio per come ritrae una certa provincia americana, non c'è ancora negli States qualcuno disposto a distribuire Mysterious Skin.
Movieplayer.it
5.0/5