L'anno da record di Shogun, e probabilmente anche di The Bear: è quanto si preannuncia per l'edizione numero 76 degli Emmy Award, soprattutto dopo la cerimonia che, domenica scorsa, ha sancito una prima valanga di trofei su due fra le serie più acclamate e popolari del panorama televisivo. All'assegnazione dei cosiddetti Creative Arts Emmy, destinati in prevalenza alle categorie tecniche, farà seguito domenica prossima la cerimonia principale degli Emmy Award 2024, con i riconoscimenti agli interpreti, ai registi, agli sceneggiatori e alle migliori serie della scorsa stagione televisiva. E come ben sa chi segue questa tipologia di eventi, i membri dell'Academy of Television Arts & Sciences hanno la tendenza a "far piovere sul bagnato": ragion per cui è lecito aspettarsi un plebiscito per i grandi favoriti della vigilia, benché non manchino anche categorie dall'esito decisamente incerto. Di seguito dunque, come da tradizione, ecco una panoramica delle nostre previsioni sugli Emmy 2024, fra vittorie che sembrano inevitabili e potenziali colpi di scena.
Le serie drammatiche: Shogun è già nella storia degli Emmy
A prescindere dai risultati di domenica notte, Shogun è già entrato nell'albo d'oro degli Emmy: la prima stagione del dramma storico della FX, tratto dal celebre romanzo di James Clavell, domenica ha ricevuto infatti ben quattordici premi. Si tratta di un record assoluto per una singola annata: Shogun ha surclassato il primato di dodici Emmy stabilito nel 2015 da Il trono di spade (complice il progressivo aumento delle categorie), e domenica punta a conquistare ulteriori statuette in quasi tutte le categorie principali. Difficile che qualche altro titolo possa arginare l'ondata di consensi per la serie firmata da Rachel Kondo e Justin Marks e ambientata in Giappone a cavallo fra sedicesimo e diciassettesimo secolo: Shogun si accinge infatti a prevalere senza difficoltà nelle categorie per la miglior serie drammatica, per la regia di Frederick E.O. Toye dell'episodio Cielo cremisi e per la sceneggiatura di quel medesimo episodio (per la miglior sceneggiatura è in gara però anche il pilot, Anjin).
Al bottino di Shogun dovrebbero poi aggiungersi almeno altri due trofei riservati agli interpreti: infatti, oltre ai premi già assegnati al casting e all'attore guest star Néstor Carbonell, è assai probabile che domenica prossima siano ricompensati Hiroyuki Sanada come miglior attore protagonista e Tadanobu Asano come miglior attore supporter. Molti pronostici indicano una vittoria anche per la protagonista femminile Anna Sawai; tuttavia, per l'Emmy Award come miglior attrice i membri dell'Academy potrebbero preferire invece la veterana Imelda Staunton, interprete di Elisabetta II nella stagione finale di The Crown. In passato, la pluripremiata serie Netflix ha già fatto incetta di Emmy, e in questa stessa categoria avevano prevalso sia Claire Foy che Olivia Colman, le prime due interpreti della sovrana britannica; pertanto, la nostra sensazione è che l'Academy non si farà sfuggire l'occasione di ricompensare pure Imelda Staunton.
Se comunque il duello fra Sawai e Staunton appare molto serrato, ha chance di vittoria assai maggiori Elizabeth Debicki nella categoria per la miglior attrice supporter, grazie al suo intenso ritratto di Lady Diana in The Crown. Proverà a contenderle la statuetta Christine Baranski per The Gilded Age, mentre rischiano un'inevitabile frammentazione di voti le quattro interpreti supporter candidate per The Morning Show, serie che vede in lizza pure le co-protagoniste Jennifer Aniston e Reese Witherspoon e tre attori supporter, con Billy Crudup che tenterà il bis. La terza stagione di The Morning Show, forte di un totale di diciotto nomination, rischia però di restare schiacciata dalla concorrenza di The Crown e Shogun, con quest'ultimo titolo pronto addirittura a tagliare il traguardo dei venti Emmy complessivi.
Shogun, una riflessione sul finale: vivere e morire nel vento
- Miglior serie drammatica: Shogun (runner-up: The Crown)
- Miglior regista: Frederick E.O. Toye, Shogun (runner-up: Stephen Daldry, The Crown)
- Miglior attore: Hiroyuki Sanada, Shogun (runner-up: Gary Oldman, Slow Horses)
- Miglior attrice: Imelda Staunton, The Crown (runner-up: Anna Sawai, Shogun)
- Miglior attore supporter: Tadanobu Asano, Shogun (runner-up: Jonathan Pryce, The Crown)
- Miglior attrice supporter: Elizabeth Debicki, The Crown (runner-up: Christine Baranski, The Gilded Age)
- Miglior sceneggiatura: Rachel Kondo, Caillin Puente, Shogun (runner-up: Peter Morgan, Meriel Sheibani-Clare, The Crown)
Le serie comiche: The Bear 2 pronto per il bis
Appena otto mesi fa, nella cerimonia (posticipata) per la 75esima edizione degli Emmy, la stagione inaugurale di The Bear aveva riportato un successo clamoroso, assicurandosi un totale di ben dieci statuette; a queste vanno aggiunti i sette premi ottenuti domenica scorsa dalla sua seconda stagione, realizzata dalla rete americana FX nell'estate 2023. Ora, a poche settimane di distanza dall'uscita del terzo capitolo (che competerà agli Emmy del prossimo anno), la serie creata da Christopher Storer si prepara a un nuovo plebiscito per la stagione dell'anno scorso, che aveva raccolto entusiasmi pressoché unanimi (più tiepido è stato invece il responso per la terza stagione); un plebiscito che, domenica notte, dovrebbe tradursi in un bis in diverse categorie, a partire da quella come miglior serie comica, a dispetto del carattere sostanzialmente drammatico di The Bear.
A sfidare la serie della FX (ventitré nomination in tutto) nell'assegnazione dei premi saranno soprattutto due titoli dal carattere ben più ironico e brillante, candidati entrambi per la loro terza stagione dopo aver raccolto fin da subito grandi consensi fra critica e pubblico: Only Murders in the Building, che domenica scorsa ha vinto tre premi tecnici su un totale di ventuno nomination, e soprattutto Hacks. Né l'uno né l'altro sembrano avere concrete speranze di sorpasso nella categoria principale, né tantomeno in quelle dedicate a regia e sceneggiatura: premi già ipotecati da The Bear grazie a Pesci, il memorabile episodio natalizio e in flashback diretto e firmato da Christopher Storer, che ha già fatto guadagnare a Jon Bernthal e Jamie Lee Curtis gli Emmy come migliori guest star. Così come è assolutamente blindato il secondo Emmy Award come miglior attore per Jeremy Allen White, interprete dell'inquieto chef Carmen Berzatto, a dispetto della concorrenza della coppia di detective Steve Martin e Martin Short.
Dove in compenso Hacks potrebbe mettere a segno delle vittorie importanti è nelle categorie per le interpreti femminili: la strepitosa Jean Smart punta infatti al sesto Emmy della propria carriera, il terzo per il ruolo della star della commedia Deborah Vance, a meno che la febbre collettiva per The Bear non sancisca una seconda vittoria per Ayo Edebiri, quest'anno 'promossa' fra le protagoniste. Hannah Einbinder, partner di Jean Smart in Hacks, ha invece ottime chance come miglior attrice supporter, a patto di superare la concorrenza di un mostro sacro quale Meryl Streep per Only Murders in the Building, nonché di un'altra icona dello show business, l'intramontabile Carol Burnett, in lizza per Palm Royale. Infine, Ebon Moss-Bachrach sembra aver prenotato un secondo Emmy come miglior attore supporter per la sua intensa interpretazione in The Bear, in una categoria che comprende pure Tyler James Williams per Abbott Elementary e Paul Rudd per Only Murders in the Building.
Hacks, la recensione: ridere, che fatica!
- Miglior serie comica: The Bear (runner-up: Hacks)
- Miglior regista: Christopher Storer, The Bear (runner-up: Lucia Aniello, Hacks)
- Miglior attore: Jeremy Allen White, The Bear (runner-up: Steve Martin, Only Murders in the Building)
- Miglior attrice: Jean Smart, Hacks (runner-up: Ayo Edebiri, The Bear)
- Miglior attore supporter: Ebon Moss-Bachrach, The Bear (runner-up: Tyler James Williams, Abbott Elementary)
- Miglior attrice supporter: Hannah Einbinder, Hacks (runner-up: Meryl Streep, Only Murders in the Building)
- Miglior sceneggiatura: Christopher Storer, Joanna Calo, The Bear (runner-up: Lucia Aniello, Paul W. Downs, Jen Statsky, Hacks)
Le miniserie: Baby Reindeer vs Ripley, duello in casa Netflix?
Se quest'anno Shogun e The Bear paiono destinati a dominare le rispettive categorie, ben più aperta e combattuta è in compenso la partita nel settore riservato alle miniserie e serie antologiche, senza un netto favorito in grado di dominare i pronostici. Tuttavia, se consideriamo le categorie tecniche, un titolo ha acquisito un iniziale vantaggio: si tratta di Ripley, il thriller psicologico targato Netflix, che ha già vinto tre Emmy per la fotografia, gli effetti speciali e gli effetti sonori. Libero adattamento del romanzo di Patricia Highsmith Il talento di Mr. Ripley a cura di Steven Zaillian, questo sofisticato racconto ambientato in Italia potrebbe avere la meglio sulle due serie antologiche più candidate dell'anno: il poliziesco True Detective - Night Country e la quinta stagione di Fargo, thriller grottesco ispirato all'omonimo cult dei fratelli Coen. Il rischio maggiore, però, potrebbe arrivare dalla concorrenza 'interna' di un altro thriller prodotto da Netflix: Baby Reindeer.
Diventata un fenomeno di massa la scorsa primavera, la miniserie basata sull'esperienza autobiografica dell'autore e protagonista, il comico scozzese Richard Gadd, potrebbe rivelarsi il titolo da battere per l'Emmy Award come miglior miniserie, anche in virtù di un appeal più trasversale rispetto a Ripley; in tal senso, la miniserie tratta dal libro della Highsmith potrebbe comunque imporsi per l'Emmy alla miglior regia in virtù della raffinata messa in scena di Steven Zaillian. Per la miglior sceneggiatura, così come per la regia, la partita si estende anche a Fargo e True Detective - Night Country: un plebiscito per Baby Reindeer potrebbe portare anche a un trofeo per lo script di Richard Gadd, ma non è da escludere che l'Academy decida invece di distribuire le statuette fra i principali candidati di quest'anno. Al momento, la vittoria più probabile per Baby Reindeer è l'Emmy come miglior attrice supporter per Jessica Gunning, la stalker che si trasformerà nel peggiore incubo del protagonista.
Come miglior attrice, sembra difficile che i giurati possano resistere alla grintosa presenza scenica di Jodie Foster in True Detective - Night Country, nettamente favorita rispetto a un'altra star del cinema, Brie Larson, candidata per Lezioni di chimica. Apertissima, al contrario, la partita per l'Emmy Award come miglior attore: dal glaciale Andrew Scott di Ripley al ritratto di Truman Capote disegnato da Tom Hollander in Feud - Capote vs the Swans, senza sottovalutare Richard Gadd nel caso di un en plein per Baby Reindeer, né tantomeno il carisma di Matt Bomer e Jon Hamm. Il nostro pronostico va in favore di Andrew Scott, ma in questa categoria potrebbe succedere di tutto. Ottime quotazioni ha invece Jonathan Bailey, partner di Matt Bomer in Compagni di viaggio, nella categoria per il miglior attore supporter, a meno che i membri dell'Academy non vogliano aggiungere un Emmy accanto al recentissimo Oscar di Robert Downey Jr, in competizione per ben cinque ruoli ne Il simpatizzante.
Ripley secondo Andrew Scott: il talento di un ordinario assassino
- Miglior miniserie: Baby Reindeer (runner-up: Ripley)
- Miglior regista: Steven Zaillian, Ripley (runner-up: Issa López, True Detective - Night Country)
- Miglior attore: Andrew Scott, Ripley (runner-up: Tom Hollander, Feud - Capote vs the Swans)
- Miglior attrice: Jodie Foster, True Detective - Night Country (runner-up: Brie Larson, Lezioni di chimica)
- Miglior attore supporter: Jonathan Bailey, Compagni di viaggio (runner-up: Robert Downey Jr, Il simpatizzante)
- Miglior attrice supporter: Jessica Gunning, Baby Reindeer (runner-up: Kali Reis, True Detective - Night Country)
- Miglior sceneggiatura: Richard Gadd, Baby Reindeer (runner-up: Noah Hawley, Fargo)