La Sorellanza prima di tutto.
HBO e il suo corrispettivo streaming Max oramai stanno sfruttando la fusione con Warner Bros./Legendary e con le sue IP per far continuare brand di successo tra grande e piccolo schermo. In attesa di ciò che verrà nel 2025, ultima in ordine di tempo di quest'anno è stata Dune: Prophecy spin-off sulle origini dell'ordine al femminile che ha la capacità di vedere, 10.000 anni prima degli eventi delle due pellicole dirette da Denis Villeneuve, ispirata dal romanzo Sisterhood of Dune, scritto da Brian Herbert e Kevin J. Anderson.
La serie chiude la sua corsa dopo essere stata appena rinnovata per una seconda stagione, confermando quindi l'intenzione di continuare con questo universo narrativo espanso e non considerare più questi progetti solamente serie limitate (lo stesso probabilmente accadrà a The Penguin). Un epilogo intenso che risponde a molte delle domande seminate nel corso dei sei episodi, quindi fate attenzione agli spoiler proseguendo nella lettura.
Dune: Prophecy, alle origini della Sorellanza
Il finale della serie HBO porta all'inevitabile confronto tra i vari personaggi e soprattutto tra le due sorelle che hanno dato il via a tutto: Valya e Tula Harkonnen, interpretate nella versione adulta da Emily Watson e Olivia Williams e in quella da giovani da Jessica Barden e Emma Canning. Due piani temporali che finalmente collidono e spiegano l'origin story delle Bene Gesserit che è avvenuta sostanzialmente nel sangue. Tula ha assistito all'ordine della sorella maggiore a Dorotea, nipote e discendente di Raquella fondatrice dell'Ordine, di uccidersi davanti ai suoi occhi.
Non solo: ha fatto in modo di raccogliere tutte le sue discendenti e farle uccidere da... se stesse, grazie al grande potere, talento e capacità che già possedeva. Le iniziate del "presente" attraverso la possessione di Lila scoprono la vera storia, acquisendo una consapevolezza molto diversa su ciò a cui hanno preso parte e sulla Reverenda Madre. Auto-proclamatasi tale all'epoca, Valya si conferma pronta a fare qualsiasi cosa per ristabilire la reputazione della propria famiglia e usare l'Ordine per posizionare una consorella sul Trono dell'Impero.
Dune Prophecy, parla Jessica Barden: "La sorellanza è qualcosa di spirituale e potente"
Storia del bambino perduto nella serie prequel
Scopriamo inoltre che Desmond Hart (Travis Fimmel) altri non è che il figlio estraniato di Tula. Lei era incinta di un Atreides all'epoca della morte di Dorotea. La donna decide di mentire alla sorella per anni, dicendole che il bambino era nato morto, perché almeno una cosa doveva essere solo sua e non votata all'Ordine e ai piani di Valya. In realtà lo dà in affidamento e la paura della madre si è tramutata in un virus che il ragazzo ha inglobato. Lo stesso virus che sta causando tanti danni alle consorelle attraverso i loro incubi, portando morte e distruzione in giro per l'Impero: ha un agente patogeno che agisce dentro di lui, che altri non è che la paura di Tula ad alimentarlo. Nel provare a fermarlo e rivelandogli chi è veramente, viene arrestata dalle guardie del giovane uomo.
L'Imperatore Javicco di Casa Corrino (Mark Strong) segue una parabola quasi inversa ma prendendo anch'egli consapevolezza di sé e della propria vera identità. È sempre stato un burattino nelle mani di qualcun altro, come gli dirà Valya: fosse la moglie Natalya-Arat (Jodhi May), la veridica o ancora la sua amante Francesca, anche lei parte dell'Ordine. Quest'ultima ha il compito di ucciderlo tramite il para-cianuro ma desiste, finendo per perire per mano dell'Imperatrice. Javicco invece, per decidere almeno una volta della propria vita, se la toglie da sé.
Un uomo simbolicamente succube di un piano tutto al femminile in Dune: Prophecy che aveva come scopo la principessa Ynez (Sarah-Sofie Boussnina,) nata dalla loro unione, da far sedere sul trono. Valya attraverso una serie di stratagemmi e grazie al proprio potere e alla collaborazione di Theodosia, riesce a liberare la ragazza e il suo amato, Keiran Atreides (Chris Mason), il Maestro di Spade; tutti e tre si recano su Arrakis, proprio il Pianeta che sarà al centro della saga cinematografica (e prima letteraria) di Dune.