Keith Gill è un ragazzo della classe media che lavora come analista finanziario a Brockton, una piccola comunità del Massachusetts. Nel tempo libero pubblica le sue opinioni online tramite dirette streaming, dove è conosciuto con il nickname di Roaring Kitty ed è seguito da un'audience sempre maggiore.
Nel luglio 2020, durante la pandemia globale di COVID-19, Keith osserva come le azioni del rivenditore di videogiochi GameStop stiano calando inesorabilmente e decide di investire tutti i suoi risparmi acquistandone in massa, condividendo il tutto con i suoi follower su internet. In Dumb Money scopriremo come questa scelta sia stata rivoluzionaria e quanto mai vincente, non soltanto per il protagonista della vicenda: centinaia, migliaia di follower optano per l'acquisto compulsivo di azioni, innescando un effetto domino che promette di far diventare ogni singolo acquirente ricchissimo. Una situazione che rischia di sconvolgere per sempre le logiche della borsa americana...
Dumb Money: tutti per uno, uno per tutti
L'ennesima, atavica, riproposizione dell'eterna lotta tra Davide e Golia, tra la classe operaia e il settore delle multinazionali, rivive in questo adattamento della vera vicenda, che soltanto pochi anni fa - nel pressoché totale silenzio da parte dei giornali italiani - ha segnato una pagina importante della recente storia a stelle e strisce. Dumb Money, accompagnato nella versione italiana - disponibile su Prime Video - dal superfluo sottotitolo Non chiamateli sprovveduti, è una commedia drammatica corale, che cerca di raccontare nel corso dei cento minuti di visione le storie di molte delle persone che hanno visto la propria vita cambiare radicalmente da un giorno all'altro per via di un'intuizione tanto fortunata quanto coraggiosa. Un'intuizione avuta da quell'oggi milionario Keith Gill, che in quest'occasione può contare sull'efficace interpretazione - seppur poco somigliante a livello puramente estetico - di Paul Dano.
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Questione di identità
Un cast che nei ruoli secondari vanta la presenza in apparizioni più o meno corpose o in semplici camei di attori del calibro di Vincent D'Onofrio, Melissa Ferrera, Sebastian Stan, Seth Rogen e naturalmente Shailene Woodley a vestire i panni della dolce metà del protagonista. Peccato che a conti fatti al giungere dei titoli di coda lo spettatore difficilmente si sarà affezionato a figure così effimere, delle quali sappiamo poco o nulla, entrando di nascosto e di soppiatto in quelle vite che rimangono soltanto sullo sfondo. Certamente l'idea in fase di sceneggiatura era quella di non rendere troppo centrali delle sottotrame personali, all'insegna di quel senso di comunità universale che dovrebbe spingere chi guarda a identificarsi in questa lotta tra ricchi e poveri, ma a pagarne è indubbiamente quello slancio emozionale che risulta così attutito e piatto, castrando di fatto l'intento di partenza in una paradossale freddezza d'insieme.
Caduti nella rete
Il mondo del web, i forum di reddit e via dicendo, con il negozio di GameStop prossimo a chiudere a rappresentazione della fine di un'era videoludica destinata a nuove vie distributive, caratterizzano un'ambientazione nella quale soprattutto il pubblico nerd può addentrarsi con preacquisita consapevolezza, distanziando invece con molta probabilità platee più mature e all'oscuro di certe dinamiche e tematiche. Dumb Money non raggiunge poi un vero e proprio climax, affidando a numerose scritte in sovrimpressione il compito di informare su come siano effettivamente andate le cose nelle loro fasi cruciali. L'entusiasmo palesato da molti dei personaggi non si riversa altrettanto caloroso dall'altra parte dello schermo e la regia schematica di Craig Gillespie si limita a resocontare, senza particolari guizzi stilistici o sbalzi di ritmo, quanto realmente accaduto, romanzando qua e là dettagli personali nel vissuto dei diretti interessati in favore di quel pathos drammatico, comunque depotenziato dalle negligenze esposte nel corso di questo articolo.
Conclusioni
Rischio fa rima con rimorso nella battaglia borsistica, senza esclusione di colpi, tra i piccoli investitori e le ricche multinazionali, con le azioni di GameStop quali armi di una contesa che soltanto pochi anni fa ha infiammato il palcoscenico di Wall Street. Dumb Money racconta quanto accaduto, concentrandosi principalmente sulla versione del principale fautore di questa furba mossa mascherata abilmente da crociata idealistica, un genio la cui inventiva ha fruttato notevoli guadagni a un sacco di neofiti, che prima di allora nulla sapevano di trading e affini. Un film tanto onesto quanto anonimo, popolato da un folto cast alle prese con personaggi evanescenti e diretto con una mesta discretezza, mai in grado di appassionare realmente alla pur interessante vicenda.
Perché ci piace
- Paul Dano è un protagonista convincente in un cast eterogeneo.
- La lotta di Davide contro Golia ha sempre fascino...
Cosa non va
- ...ma questa volta non conquista ed emoziona come preventivato.
- Narrazione corale e schematica priva di pathos.