A conti fatti, Dragon Trainer è il quarto franchise più remunerativo in assoluto dell'intera storia cinematografica DreamWorks Animation, ormai lunga 26 anni. Impossibile scalzare il primato di Shrek, che rappresenta il volto stesso dello studio e anche il suo maggior successo, con quasi 3 miliardi di dollari incassati dalla saga al completo. Secondo posto è invece di Kung Fu Panda, di cui attendiamo fiduciosi il nuovissimo quarto capitolo, mentre la medaglia di bronzo va agli animali di Madagascar.
Questo per dire che DreamWorks, soprattutto nel periodo di passaggio dall'animazione tradizionale a quella digitale, ha concepito una serie di franchise differenti che sono in qualche modo i loro classici animati, senza dimenticare titoli precedenti come Z la formica, Il principe d'Egitto o La strada per El Dorado. La storia DreamWorks è molto più giovane di quella Disney, il cui primo classico - Biancaneve e i sette nani - risale al 1937, eppure un trentennio di produzioni ha permesso alla società di costruirsi una reputazione e una libreria di proprietà originali davvero invidiabile. Se la Casa di Topolino ne conta 62 in 86 anni, quelle DreamWorks sono infatti 47 concepite nella metà del tempo, per la maggior parte sequel. In un momento di staticità del mercato, lo studio ha così deciso di imitare il modello produttivo Disney e attingere da questa grande proprietà intellettuale per lo sviluppo di live-action, o almeno così sembrerebbe. A subire un tale trattamento traspositivo è però sicuramente Dragon Trainer, di cui sono appena cominciate le riprese.
Il progetto più adatto
Il problema con i film d'animazione DreamWorks è che sono spesso fantasiosi e i protagonisti sono mostri o animali. Difficile trasporre in live-action un prodotto come Shrek, insomma, così come sarebbe davvero complesso adattare in un lungometraggio in carne e ossa Madagascar o Kung Fu Panda, tutt'al più che non sarebbero nemmeno dei veri e propri live-action. Facile capire la scelta di trasporre allora Dragon Trainer, che già nella sua magistrale veste animata aveva un respiro cinematografico epico e ricercato, con campi lunghi straordinari e una cura dell'immagine puntuale e sofisticata. Merito della visione di Chris Sanders e Dean DeBlois, in particolar modo di quest'ultimo, che è poi rimasto in solitaria a tirare le redini dei restanti capitoli della trilogia. DeBlois ha sviluppato un attaccamento emotivo e passionale all'universo letterario ideato da Cressida Cowell, sceneggiando tutti i film del franchise e dandogli un taglio profondamente personale, rendendoli di fatto dei grandi titoli d'autore votati all'amicizia inter-specie, al coming of age, all'accettazione del diverso e alle tante responsabilità connaturate nella crescita e nella consapevolezza di sé e del proprio ruolo nel mondo.
Nessun'altro avrebbe potuto trasportare Dragon Trainer sul grande schermo in live-action se non DeBlois, che per primo ha creduto nel potenziale cinematografico di tale trasposizione, curando da solo il ri-adattamento della sceneggiatura. Ha poi deciso di fare il grande salto e prendere in mano le redini del suo primo lungometraggio, sviluppato come un importante blockbuster autoriale da Universal Pictures. Sdentato e gli altri draghi saranno ovviamente ricreati in computer grafica con l'eventuale ausilio di performance capture e tecniche più innovative, soprattutto considerando le fondamentali personalità dei draghi, ben distinte e cruciali ai fini della storia. È necessario restituire la stessa ferocia e delicatezza, dando corpo e credibilità a degli animali incredibilmente umanizzati che sono co-protagonisti del racconto. Per quanto riguarda gli interpreti reali, invece, ci sono già diversi nomi importanti tra gli attori selezionati da DeBlois.
Hiccup e gli altri
Sappiamo che la produzione di Dragon Trainer ha già chiuso la sua prima settimana di riprese. Ce lo dice il regista, che via Instagram scrive: "La prima settimana è stata un successo entusiasmante. Gli scatti sono mozzafiato, la nostra crew di prim'ordine e il nostro cast davvero sorprendente. Non vedo l'ora possiate vederli in azione, perché credetemi, sono fantastici". Ma chi sono i protagonisti? A vestire i panni di Hiccup troviamo il giovane e talentoso Mason Thames, già visto nell'ottimo Black Phone di Scott Derrickson e in For All Mankind su AppleTV+. Un interprete credibile e quotato dal giusto physique-du-role e una crescita potenziale significativa, capace di grande introspezione emotiva nel mentre di un assetto attoriale più fisico, che è comunque richiesto dalla parte.
Il mitico Stoick l'Immenso sarà invece interpretato da Gerard Butler, già doppiatore originale del personaggio nella trilogia animata. La scelta, nemmeno a dirla, è perfetta e farà sicuramente la gioia di tutti i fan. Va detto che DeBlois non sembra aver puntato a una sostanziale somiglianza estetica tra gli attori del live-action e la controparte animata, specie considerando la natura del progetto, che è un ri-adattamento dei romanzi della Cowell sotto una luce differente. È comprensibile allora la ricerca dell'attore più adatto alla parte in senso interpretativo, motivo che ha spinto autore e produzione a opzionare la brava Nico Parker (The Last of Us) per il ruolo di Astrid. Quarto e ultimo co-protagonista essenziale è infine Scaracchio, che avrà il volto del più che idoneo Nick Frost.
Non ci sono nomi ufficializzati invece per il quartetto di compagni di Hiccup e Astrid formato da Gambedipesce, Moccioso, Testabruta e Testaditufo, ma considerata la giovane età e il ruolo secondario degli stessi, potrebbero in realtà essere già stato scelti degli attori meno conosciuti e per questo non ancora comunicati. La presenza di DeBlois nel cruciale ruolo autoriale e la sua ferrea volontà di trasporre la storia in un live-action ci spinge a credere nel progetto, che se avrà successo non solo potrebbe portare a inevitabili sequel, ma spalancare addirittura le porte a futuri adattamenti live-action basati sui classici dell'animazione DreamWorks.