Dracula prima di Nosferatu: alla scoperta del film perduto

Scopriamo di più su Drakula halála, film perduto di produzione ungherese datato 1921 - un anno prima del Nosferatu di Murnau - che avrebbe segnato "il debutto" su grande schermo del signore dei vampiri.

Un'immagine promozionale del nuovo Nosferatu

L'anno nuovo si aprirà per tutti i cinefili all'insegna del sangue, giacché proprio il primo di gennaio vedrà la luce delle sale l'attesissimo remake di Nosferatu (2024) firmato da Robert Eggers, già incensato sulle nostre pagine e da gran parte della critica nazionale ed estera. Nell'attesa di assistere alle nuove imprese del signore dei vampiri sul grande schermo - nuove per modo di dire, giacché ci troviamo davanti a un remake del classico di Murnau già a suo volta riadattato negli anni Settanta da Werner Herzog (due capolavori entrambi) - abbiamo deciso di portarvi alla scoperta di una curiosità sulla prima, probabile, apparizione dei succhiasangue al cinema.

Un Immagine Del Film Perduto Drakula Halala
Un'immagine di Drakula halála

Ebbene sì, il conte Orlok che ha magnetizzato - tra leggenda e realtà sulle origini del suo interprete, per il quale vi consigliamo di recuperare il suggestivo L'ombra del vampiro (2000) - il grande cult horror del cinema muto sarebbe in realtà arrivato per secondo. A mostrare per la prima volta i canini affilati sul grande schermo è stato, o così pare, il conte Dracula di un film ungherese del 1921, purtroppo andato perduto. Stiamo parlando di Drakula halála, traducibile letteralmente in italiano come La morte di Dracula.

Drakula halála: tra storia e leggenda

Una Scena Di Drakula Halala
Una delle scene del film perduto

La prima comparsa del personaggio più famoso creato da Bram Stoker non seguiva l'intreccio del romanzo, anche se di certo come detto non vi è nulla. I riferimenti alla trama infatti ci sono sopraggiunti tramite un racconto breve pubblicato seguendo la presunta sceneggiatura del film, quindi sono da prendere ovviamente con le pinze. La storia sarebbe iniziata con Mary Land, una povera sarta, che fa visita al padre morente in un manicomio dove si imbatte in un detenuto che sostiene di essere l'immortale Dracula. Dopo la scomparsa del genitore, la ragazza decide di trascorrere la notte nell'istituto e viene rapita da Dracula, che la conduce al suo castello con l'intento di farne la sua sposa. Ma durante la cerimonia, Mary usa una croce per allontanare il vampiro e fuggire dal maniero, per poi essere accolta da alcuni popolani che la portano da un medico.

Ma Dracula non è per nulla pronto a lasciar perdere e le dà ulteriormente la caccia. Sempre se tutto ciò sia verità o immaginazione... in quanto Mary si risveglia nel letto del manicomio, ignara se quanto vissuto sia stato soltanto un brutto sogno. Ma il paziente-vampiro è ancora lì, pronto a tutti costi pur di dimostrare la sua immortalità, al punto di farsi sparare. Il proiettile lo colpisce al cuore, uccidendolo sul colpo, e poco dopo George - il fidanzato della protagonista - accorre per salvarla da quell'incubo.

Nomi eccellenti

Drakula Halala
Locandina di Drakula halála

Non abbiamo avuto paura di espletare la trama nella sua completezza in quanto come detto la pellicola è andata perduta e a meno di futuri, improbabili, ritrovamenti nessuno tra i viventi potrà aver mai la fortuna di vederla. Come si può notare dalla sinossi sopra esposta esistono alcuni punti in comune con l'opera scritta originaria, non soltanto l'infatuazione di Dracula per questa giovane che finisce alla sua mercé ma anche il manicomio, luogo chiave dei suoi servi, nonché il lugubre castello di questo villain secolare. In fase di sceneggiatura troviamo tra l'altro una firma eccellente, giacché è stato scritto a quattro mani dallo stesso regista Károly Lajthay e da Mihály Kertész: quest'ultimo sarebbe entrato poi nella storia della Settima Arte con il nome d'arte di Michael Curtiz, famoso per aver diretto grandi classici del cinema hollywoodiano e uno dei titoli più grandi di tutti i tempi, ovvero Casablanca (1942).

Le facce del male

Il Protagonista Di Drakula Halala
Paul Askonas era Dracula

Per il ruolo principale era stato scelto l'attore teatrale Paul Askonas e, come potete vedere dalle rare immagini rintracciabili online e a corredo dell'articolo, il suo aspetto era certamente inquietante, anche se lontano da quel look ormai iconico che ha trasfigurato le sembianze di Max Schreck in Nosferatu (1922). Un volto quello di Askonas che gli appassionati del cinema muto potrebbero aver già visto in altre produzioni di poco successive, come in un ruolo secondario in Le mani dell'altro (1924) del maestro tedesco Robert Wiene, noto per il seminale Il gabinetto del dottor Caligari (1920).

Qualche dubbio invece su colei che ha vestito lo scomodo ruolo di Mary, con alcuni storici che sostengono sia stata interpretata da Lene Myl e altri da Margit Lux. Una tesi supportata anche da un romanzo italiano ispirato alla realizzazione del film, ovvero Tutto quel buio, pubblicato nel 2018 da Cristiana Astori.

Tirando le somme

Max Schreck è Nosferatu nel capolavoro di Murnau
Max Schreck è Nosferatu nel capolavoro di Murnau

A conclusione di quest'articolo chiudiamo dicendo che si narra dell'ipotetica esistenza di altri due titoli ancora precedenti, rispettivamente di produzione russa e rumena ed entrambi datati 1920. Ma se già Drakula halála è circondato da molte nebbie, su questi suoi presunti anticipatori si sa ancor meno ed è quindi difficile comprendere se siamo o meno esistiti realmente.

Data l'impossibilità di assistere al film qui oggetto di discussione, aspettando il nuovo anno e il Nosferatu di Eggers vi consigliamo naturalmente di recuperare i vari titoli citati nei precedenti paragrafi, alcuni fondamentali per qualsiasi cinefilo (Murnau ed Herzog) e altri ideali per soddisfare curiosità o per voglia di completismo. Perché il fascino del vampiro non passa mai di moda e, citando proprio Bram Stoker, sappiamo che "un nosferatu non muore come un ape dopo che ha punto. Diviene solo più forte, e così più forte, ha ancora più potere per operare male." E la sua sete di sangue, almeno al cinema, è destinata a durare per ancora molto a lungo, forse per l'eternità.