Abituati come siamo all'altissimo livello di Dr. House: Medical Division non dovremmo stupirci di quest'ennesimo episodio raccontato in modo magistrale dal team che fa capo a David Shore e che consente a noi che guardiamo di immedesimarci con la massima profondità nel caso clinico.
Eppure già seguendo le prime battute di Locked In, episodio numero diciannove della quinta stagione, comprendiamo che il taglio dato alla narrazione in questa puntata è completamente diverso da quello solito che ci ha accompagnati durante il corso della serie perché non siamo più osservatori dall'esterno, ma ci troviamo catapultati all'interno del paziente e l'occhio che riesce a malapena a mettere a fuoco l'ambiente circostante e che si fonde con le macchine da presa è proprio quello di colui che è bisognoso di cure. Abbiamo quindi un punto di vista soggettivo e differente che però è capace di dare un'interpretazione esterna dotata di un'oggettività che ci risulta essere nuova anche se in qualche misura è la summa di molti dei pensieri che hanno accompagnato noi, spettatori medi, fino a questo punto del viaggio con Gregory House.
Ma questo non è l'unico aspetto da tenere in considerazione perché la modalità dell'incontro tra il malato ed House conduce con se ancora una volta la riflessione sulla possibilità dell'esistenza del caso o dell'intervento divino mirato a salvare una vita utilizzando la medicina come suo strumento.
Infatti il paziente, ricoverato dopo un incidente in bicicletta in un ospedale di New York e considerato clinicamente morto dal medico in servizio in quel momento, viene letteralmente strappato ad un frettoloso espianto degli organi proprio dall'insistenza di House, anch'egli fortuitamente ricoverato in quel pronto soccorso per una caduta dalla moto, insospettito dalla blanda attività cerebrale riscontrata sul monitor a cui è collegato l'uomo che giace nel letto accanto a lui.
Le riflessioni del paziente, credente solo per amore della moglie, sono appunto centrate sulla casualità dell'incontro che secondo lui cela l'intervento di Dio, ma House (leggendogli quasi nel pensiero) naturalmente nega questa eventualità e comincia ad elaborare le sue teorie per spiegare la patologia di cui è stato vittima. Il sospetto di House è che la paralisi totale dell'uomo non sia posteriore all'incidente, ma lo abbia invece causato ed infatti una risonanza, effettuata quasi clandestinamente e con l'aiuto del team convocato "in trasferta", conferma l'ipotesi di un danno cerebrale che abbia interrotto le comunicazioni tra il cervello e tutto il resto del corpo.
L'ipotesi è giusta e di conseguenza l'uomo viene trasferito al Princeton e affidato alle cure di House per stabilire se a causare la paralisi sia stato un cancro o una qualche infezione. Le condizioni del paziente complicano ovviamente tutto perché l'impossibilità di parlare e l'interazione con i medici solo attraverso lo sbattere delle palpebre non consentono una corretta anamnesi, inoltre la situazione si complica quando House dispone una biopsia al tronco cerebrale, indagine delicatissima e rischiosa, che compromette la capacità dell'uomo di aprire e chiudere gli occhi recidendo anche l'ultimo esile legame con il mondo esterno.
Ridotto ad un vegetale immobile, il team non è nemmeno più in grado di stabilire se la coscienza del paziente sia rimasta intatta e per appurarlo si ricorre ad un'idea innovativa di Taub fino ad ora lasciato in disparte da House che lo considera demotivato a conservare il posto di lavoro dopo la decisione del chirurgo di dimettersi durante l'episodio scorso, Here Kitty.
La soluzione è collegare il paziente ad un computer capace di rilevare le onde cerebrali e di riconoscerle; se l'uomo è ancora in possesso di coscienza allora riuscirà, pensando ripetutamente alla parola "sopra", ad addestrare la macchina nel riconoscere quel determinato comando e il computer risponderà spostando in alto il cursore sullo schermo. La frustrazione di Taub nel vedere tutto inattivo è palpabile come diventa palpabile e anche commovente la gioia di sentirsi nuovamente utile quando finalmente il puntatore si muove, dimostrando che il paziente è ancora nel suo corpo, anche se prigioniero.
House però, seppur soddisfatto del risultato, non incentiva il suo dipendente che resta ancora in disgrazia e in attesa di giudizio. Il team intanto con il nuovo congegno e con una serie di domande mirate riesce a capire che il paziente, la cui azienda affrontava una crisi economica, per non far mancare nulla alla propria famiglia, aveva accettato un lavoro come inserviente e usava passare del tempo nel sottoscala della casa di un suo amico dove aveva trasferito i documenti che provavano il suo dissesto finanziario, tutto questo naturalmente mentendo alla moglie.
E sono proprio le condizioni igieniche in cui versa la cantina che lo ospitava ad indirizzare Kutner verso la giusta diagnosi: leptospirosi trasmessa dai topi.
Lentamente e con sforzo il paziente si riappropria del suo corpo e le prime parole che rivolge ad House chiamano in causa proprio l'intervento di Dio, ma ovviamente l'affermazione irrita il medico che si allontana dichiarando di aver perso ogni interesse verso il paziente che non rappresenta più una sfida e riesce anche a parlare per frasi fatte a cui probabilmente non crede nemmeno fino in fondo.
L'altro interrogativo è sul perché House si trovasse a New York al momento dell'incidente e la domanda gli viene rivolta sia dai membri del team che da Wilson ed è proprio James ad insistere con maggiore insistenza sia per il rapporto d'amicizia che lo lega a Greg sia perché in realtà in quella specifica zona di New York abita una donna, infermiera presso la casa di cura in cui si trova suo fratello, che sta frequentando. Ed è proprio questa l'accusa che gli sbatte in faccia House: Wilson indaga per timore che Greg scopra della sua nuova relazione.
In realtà non è così e Wilson che conosce benissimo l'amico sa che questo attacco, anche se vero, cela in realtà il motivo autentico per cui House si trovava a New York e appropriandosi del cellulare di Greg (dimostrando ormai una perizia nell'imitare i modi manipolatori di House) viene a sapere che questi si sta sottoponendo a sedute di psicoanalisi.
In House dunque c'è la volontà di cambiare direzione alla propria vita, anche se questa rivelazione lascia un po' scettici perché il convinto cinismo di Greg mal si accorda alla decisione di voler seguire una terapia di analisi. Tra l'altro è lo stesso House a cancellare platealmente il numero telefonico dello specialista spiegando l'inutilità di quelle sedute.
Ritorno alla normalità, dunque, ma per un po' di tempo House ha creduto che la psicanalisi offrisse qualche possibilità di risoluzione dei suoi conflitti più intimi e questo potrebbe gettare le basi per un cambiamento del personaggio, cosa che, almeno fino a quando resta legata alle linee guida che sostengono la figura di Greg e ne costituisce solo una crescita personale ed emotiva, arricchisce sicuramente la serie.