Altra tappa nel percorso di Dr. House: Medical Division e questa volta sotto il bisturi della serie ideata da David Shore finisce uno degli aspetti più controversi della natura umana: la tendenza ad essere superstiziosi e al rigettare la razionalità in presenza di eventi traumatici.
La vera protagonista di Here Kitty, episodio numero diciotto della quinta serie dedicata alle vicende di Gregory House, non è in effetti la paziente, infermiera in una casa di riposo che finge una crisi epilettica per essere ricoverata in ospedale, ma Debbie, una magnifica gatta apparentemente dotata del potere di prevedere la morte delle persone.
Debbie, che vive nell'istituto presso cui lavora la paziente, ha l'abitudine di accomodarsi placidamente sui letti dei degenti, ma lo fa solo con coloro destinati a morire in breve tempo; tutto quanto è documentato da una videocassetta che la paziente porta con se come dimostrazione della veridicità della sua storia.
La donna è spaventata perché al suo risveglio, dopo essersi addormentata sul divano, aveva trovato la gatta acciambellata accanto a lei ricavando da ciò la convinzione di essere destinata a morte certa e rapida. Questo è il motivo che l'ha spinta al Princeton in cerca di una diagnosi per un male che non si è nemmeno ancora palesato.
Il problema, e questo lo si evince da una conversazione avuta con la giovane infermiera, è che in assenza di spiegazioni valide per tutto il male che quotidianamente accade nel mondo, si preferisce aggrapparsi ad uno schema fittizio che spieghi più che restare in balia della mancanza di senso. Ed è quello che la donna ha fatto dopo la morte accidentale del suo figliastro che implicitamente ha anche causato la fine del suo matrimonio. Affidandosi a talismani o mettendosi "tra le zampe di un gatto", l'individuo si sente sollevato da ogni responsabilità perché comunque quel che accade è voluto e previsto da un disegno superiore.
A questo punto House sa esattamente cosa fare: smentire le capacità del felino portatore di morte. Per farlo ha necessità di trattenere la paziente, anche se Cuddy non è d'accordo, così da capire se il gatto sia responsabile di una qualche infezione trasmessa poi agli anziani morti. Non solo, House lascia libera Debbie nella stanza dove sono ricoverati i pazienti in coma per vedere dove la gatta decida si sedersi e stabilire se il paziente "prescelto" superi effettivamente la notte.
Il proseguire delle indagini sulla donna però esclude ogni infezione legata alla vicinanza con il gatto e anche l'uomo in coma supera la notte senza passare a miglior vita e House, convinto di aver confutato il gatto della morte, conduce la paziente in visita ai comatosi. La reazione della donna però non è quella che Greg si aspetta perché lei adduce come pretesto al fallimento del gatto che Debbie sia rimasta confusa dall'ambiente diverso in cui si trova, segno che le convinzioni, anche le più irrazionali, non possono essere smentite nemmeno dall'evidenza dei fatti.
Però accade che davvero il paziente in coma muoia dopo qualche ora, possibile che il gatto sia realmente in grado di prevedere la morte?
Ovviamente no, la risposta è sempre razionale ed è la risoluzione del mistero che impegna maggiormente House, mentre tutte le vie di diagnosi puntano verso una sindrome curabile solo con una delicata operazione al cervello.
La paziente, informata da Chase dei rischi, ribadisce la sua tesi ed afferma di non voler vivere in un mondo governato dal cieco caso accettando i rischi che l'intervento comporta.
La gatta era alla semplice ricerca di calore, si accoccolava quindi presso gli anziani febbricitanti o quelli in ipotermia e riscaldati da coperte termiche, questo vuol dire che anche la paziente era febbricitante al momento della "predizione" e tale sintomo, poi scomparso, unito a tutti gli altri porta alla corretta diagnosi.
Verrebbe a questo punto da chiedersi se anche quest'ulteriore prova empirica e razionale possa scardinare le convinzioni della paziente, ma ancora una volta l'irrazionalità non conosce ostacoli e frontiere perché la donna afferma candidamente che non è possibile sapere se sia stato davvero il caso a guidare Debbie proprio in quel preciso momento sul notebook dimostrando che la fede vera è incrollabile anche davanti all'evidenza della ragione.
E la credulità che ci spinge a prendere per valida qualsiasi opportunità di cambiare la propria vita, anche la più fumosa ed improbabile, resta il tema dominante anche della storyline parallela che sempre si sviluppa in ogni episodio della serie e che questa volta è dedicata a Taub, utilizzato come corollario umano per dimostrare la tesi che ad essere troppo fiduciosi verso l'inconsistenza ci si rimette sempre e comunque.
Taub è evidentemente di pessimo umore, aggressivo, polemico anche nei confronti di House e il motivo di tutto ciò è da ricercare nella sua situazione finanziaria diventata precaria dopo una serie di investimenti sbagliati. Anche il tenore di vita tenuto da lui e dalla moglie fa parte della problematica visto che il nuovo lavoro all'unità di diagnostica non consente il reddito da ricchi a cui era abituato come chirurgo plastico. L'insoddisfazione dal lato economico si lega anche a quella dal lato umano perché Taub comincia a sviluppare insofferenza anche verso i metodi "dittatoriali" di House che tendono sempre e comunque a ridicolizzare i sottoposti.
Questa la bomba innescata, pronta ad esplodere alla minima pressione, pressione in questo caso fornita dall'incontro casuale con Neil Zane, ex compagno ai tempi del college, capitato in ospedale per farsi medicare una leggera contusione alla gamba. Tra i due comincia quindi un rapporto che si fa via via più confidenziale, supportato sempre dalla stima evidente che l'amico ritrovato ha nei confronti delle capacità di Taub fino ad arrivare alla conversazione causale nell'ufficio da dirigente con vista spettacolare sulla città in cui Neil parla della sua società di innovativi strumenti chirurgici ventilando un'ipotetica possibilità di collaborazione.
A questo punto anche lo spettatore più distratto dovrebbe cominciare a sospettare qualcosa, ma non Taub che sempre più insofferente verso House e abbagliato dal miraggio della nuova vita che potrebbe prospettarsi comunica a Greg l'intenzione di dimettersi. La successiva conversazione con Neil, in cui Taub dichiara il suo interessamento a lavorare con l'amico, non si conclude nel modo sperato perché Neil a quanto pare ha bisogno di investitori e non di collaboratori. Ma anche la possibilità di investire e quindi di ricavare un utile cospicuo ha il suo fascino e rappresenta pur sempre un inizio di vita diversa e Taub decide di utilizzare i risparmi che gli sono rimasti in questa impresa.
Che sia una truffa diventa palese anche ai suoi occhi quando si reca nell'ufficio per consegnare il denaro e fortunatamente (fortunosamente forse?) scopre che Neil è stato scoperto ed incarcerato dopo aver imbrogliato in questo modo anche altri medici.
Disillusione che piomba di colpo sulle spalle del povero Taub a cui non resta che tornare all'unità di diagnosi come aveva predetto House al momento del suo licenziamento.
Concludendo possiamo dire di trovarci in presenza di un episodio forse meno riuscito dal punto di vista dei contenuti, anche se il rapporto tra razionalità e credulità è uno dei temi più trattati all'interno della serie, che ha risentito dell'apparizione solo marginale di Wilson che si attesta sempre di più come controparte perfetta di House soprattutto dopo le riflessioni dell'episodio scorso, The Social Contract, che lasciava molto spazio all'aspetto più umano e meno razionale di Greg.